Serena, moglie di Stilicone, la mai imperatrice

Serena, la mai imperatrice

Ci sono vite che sembrano l’una lo specchio dell’altra, e quelle di Serena e Galla Placidia sono così. Galla fu sempre imperatrice: figlia di Teodosio, moglie del re Goto Ataulfo e poi di Costanzo III, madre di Valentiniano, fu Augusta dalla culla alla tomba. Serena non lo fu mai, ma resse di fatto le sorti dell’impero in quanto nipote e moglie.

Figlia del fratello di Teodosio, divenne fin da bambina la preferita dello zio, che una volta salito al soglio imperiale la chiamò a Costantinopoli adottandola. Lei si sposò con Stilicone, uomo forte dell’impero e barbaro di origine, una scelta che per una principessa romana era meno stravagante di quanto possa sembrare oggi.

Il marito fu potente ma lei di più. Di Galla Placidia divenne tutrice e anche del piccolo Onorio, figlio di Teodosio, ragazzino pieno di turbe mentali designato come imperatore, a cui fece sposare una di fila all’altra le due figlie, Termanzia e Maria. Matrimoni bianchi, perché Onorio era impotente.

Ma il sogno di Serena era quello di portare sul trono il figlio Eucherio, che avrebbe dovuto sposare proprio Galla Placidia, unica, fra i figli di Teodosio, dimostrare una spiccata intelligenza. Ma Serena fu travolta dalla congiura che uccise il marito, odiato dal partito che non voleva barbari al potere, morto oggi il 22agosto 408 .

A firmare la sua condanna a morte di Serena, forse costretta, fu proprio la nipote Galla.

Secondo invece gli storiografi pagani, la sorte infausta fu dovuta al sacrilegio compiuto dalla cristianissima Serena, che avrebbe spogliato la statua di Cibele di una sua collana, per disprezzo verso il paganesimo. Fatto sta che finì strangolata, assieme al figlio, poco dopo l’uccisione del marito.

Senza mai essere diventata imperatrice, pur avendo retto le sorti dell’impero per anni, nell’ombra.

Foto: dittico di Stilicone ritratto di Serena fonte Wikipedia

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