La menade danzante e le premier finlandesi che ballano

Allora, Sanna Marin, fattelo spiegare bene da zia. Come vedi da questa mia foto, io sono una menade.

Le menadi, Sanna mia, te lo spiego perché magari in Finlandia con la mitologia greca non ci avete dimestichezza, erano le seguaci di Dioniso, che era il Dio dell’ebbrezza e dello sballo. Fai conto tipo un David Bowie dei tempi d’oro ma più in grande, ecco.

Noi, che eravamo le sue groupies, lo seguivamo ovunque, dall’India all’Europa, perché sta cosa che ci si va sballare in Oriente pare che l’abbiano inventata gli Hyppies degli anni ‘60 e invece tirava da mo. Noi con Dioniso facevamo tutto, ma proprio tutto, girando per i boschi, ballando, cantando, bevendo e sfumacchiadoci pure qualcosa qua e là. Una roba che Woodstock sarebbe sembrato un ritrovo di bancari in pensione e il Coachella una festina delle medie per ragazzini chic.

Non per dire, quando danzavamo strafatte ci sbranavano capretti vivi e lo stesso re Penteo, con Dioniso e le principesse di Tebe in prima fila a godersi lo spettacolo, mica quattro influencer di Instagram e TikTok.

All’epoca nostra, c’è da dire, non c’erano gli smartphone, e infatti Scopas (non è un doppio senso, è il nome dello scultore) mi ha fatto una statua, non un selfie.

C’è da dire pure che non c’erano hacker russi o amici intronati a diffondere filmati di quello che combinavamo.

Ma, amore de zia, che nel 2022 tu debba venire criticata perché ballavi ad una festa privata per i fatti tuoi, a me me pare na strunz*ta.

Per cui, Sanna, ascolta ammè, che sono menade. Se ti dicono ancora qualcosa, menaje. Che se lo meritano, dai.

1 Comment

I commenti sono chiusi.