Adone e i riti della rinascita ovvero storie di giovani dei che muoiono e risorgono a Pasqua

La Pasqua e l’idea che un giovane Dio possa morire e tornare in vita è più antica del cristianesimo.

Adone e i riti della rinascita

La storia era diffusa in Oriente e nel bacino del Mediterraneo, e il protagonista, per i Greci, si chiamava Adone. Che in realtà non è un nome, ma un titolo: adonai, signore. Perché il nome era Tammuz o Damuzi, bellissimo pastore amante della dea Ishtar o Inanna, quella che i Greci chiameranno Afrodite .

Adone, Inanna, Ishtar e Afrodite

Adone era allevato dalla dea, che poi lo prendeva come amante. Poi, nel fiore della bellezza, moriva di morte violenta. Cortei di donne in lutto piangevano la sua morte disperate all’inizio della primavera . La dea scendeva agli Inferi, lo riportava in via, ma solo per sei mesi l’anno, perché durante l’inverno Adone tornava sottoterra, come il seme del grano.

La Grande Madre e i riti di Adone

Era un rito di fertilità e rinascita: la Dea e le sue pie #donne piangevano sul corpo del giovane e lo calavano nel sepolcro, per poi festeggiare la sua #risurrezione.

Vi ricorda qualcosa? Eh, sì: gli antichi riti rimangono nei secoli, adattandosi alle nuove credenze e alle nuove religioni. E la grande dea, nata da un uovo caduto dal cielo secondo Igino, rimane con noi anche oggi, a Pasqua, attraverso memorie ancestrali.

E buona Pasqua a tutti (e se volete approfondire la storia della dea Afrodite dal #24aprile c’è Afrodite, la verità della dea, già preordinabile in libreria e negli store online)

Afrodite

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