
Mi sa che stavolta uno slogan non basta.
I.
Si invitano i colleghi giornalisti ad evitare il riflesso pavloviano di titolare “Alitalia, la situazione precipita.” Tanto appare chiaro che ormai, l’Alitalia non precipita: nemmeno riesce a farli decollare più, gli aerei.
II.
Da domani, infatti, pare che i voli saranno sospesi perché manca il carburante. I passeggeri, se vogliono avere qualche speranza di partire, sono pregati di portare una tanichetta di kerosene da casa.
III.
Il salvataggio di Alitalia, tuttavia, apre nuovi scenari nel panorama dell’economia mondiale e nel settore trasporto aereo. Dopo la rivoluzione delle compagnie low cost negli anni ’90, Alitalia sarà il primo caso di compagnia cost e basta: infatti, accollandosi i debiti della bad company, il contribuente italiano pagherà il biglietto anche senza prendere nessun aereo.
IV.
Rassicuranti, però, le dichiarazioni del Premier: dopo aver chiarito che la colpa del dramma che attanaglia la compagnia è della Sinistra (Veltroni è stato sorpreso più volte ad uscire di nascosto dagli hangar con sotto il braccio taniche di benzina e pezzi di ricambio) ha affermato che interverrà direttamente lui. Pronto un piano di rilancio che prevede la sostituzione delle assistenti di volo con le concorrenti scartate a Veline. Per attirare gli investimenti stranieri, infatti, basterà mettere in giro la voce che, oltre alle segretarie, in Italia si trovano anche le hostess più belle.
io finora alitalia l’ho solo pagata
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un pilota che prende solo 10’000 euri al mese dev’essere un buon pilota…
eSp.
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La terza è meravigliosa.
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