È dibattito aperto da mesi, fra giornali e tv, su chi sia meglio fra le ministre Gelmini e Carfagna. Tinto Brass tiene per la Gelmini, Silvio Berlusconi – per motivi strettamente politici, sia chiaro – apprezza la Mara, peraltro osannata anche all’estero come il ministro più belloccio del mondo.
La Gelmini di questa rivalità forse un po’ soffre, tanto è vero che ha finito per copiare il taglio di capelli della rivale, mossa che la stampa nazionale ha seguito con la dovuta trepidazione, immediatamente informandone il popol tutto.
La gara fra le due signore, forse perché son femminuccia, m’ha lasciato piuttosto fredda in questi mesi, anche perché a valutare le loro dichiarazioni pubbliche non riuscivo a decidermi non su chi fosse la migliore, ma manco la meno peggio. Finché stamane non ho letto questa dichiarazione della Gelmini, riportata sul sito dell’UAAR. Di fronte al cardinal Bagnasco che sottolineava l’importanza anche per i non cattolici di frequentare l’ora di religione cattolica nella scuola pubblica, la ministra dell’Istruzione ha replicato non solo con un sonoro assenso, ma dando precise garanzie: “L’insegnamento della religione deve avere la stessa dignità delle altre materie”: anzi, poiché “ha una valenza educativa maggiore di altre discipline”, “deve assumere ancor più una valenza centrale”.
Ecco, in considerazione di ciò, ho deciso che preferisco la Carfagna.
Almeno lei, quando si mette in ginocchio, fa meno danni.
Cribbio! 🙂
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🙂
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Miseria. Mi rendo conto solo ora di non avere gambe a sufficienza per prenderla a calci quanto merita.
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Che discorsi, pure io preferisco la Carfagna. A occhio proprio.
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A questo punto mi tocca “tenere” per la Carfagna
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