Segnali di guarigione (Galatea torna sentimentalmente libera, evvai!)

ilmondodigalatea

sandali frate

E quando meno te lo aspetti, lo incontri. Stavolta davvero per caso. Sono mesi che ti affanni a dare una mano al Destino, e tendi agguati per incrociarlo; ma appena la togli, la mano, e decidi di lasciar perdere, ecco che il Destino ti serve l’occasione così, su di un piatto d’argento: perché il Destino non sarà cinico e baro, magari, ma un suo perverso senso dell’umorismo ce l’ha.

Dunque, dicevamo, dopo mesi di occhiate e occhieggi, uscite organizzate con la complicità di amici che si dileguano opportunamente all’ultimo momento per lasciarvi soli, complimenti, sorrisi, sospiri, illusioni, allusioni, delusioni, post scritti che tanto lui non ha letto, perché intenet non sa manco come si apre, sms a vuoto a cui risponde sempre più a singhiozzo e sempre più di malavoglia, e l’esaurimento di tutto il repertorio dei pretesti credibili e anche di quelli incredibili per vederlo così, senza impegno; quando finalmente hai deciso che basta, perché se la pazienza ha un limite, eh, insomma, deve averne uno anche la dignità, e non ci stai più a corrergli dietro in modo tanto indecoroso e smaccato, perché è chiaro che da parte sua l’entusiasmo iniziale, se mai c’è stato davvero, è bello e scomparso, o almeno s’è nascosto così bene che è assai improbabile faccia capolino all’improvviso dicendo: “Bubuséttete!”; ecco, dopo tutto questo, dicevamo, lo incontri, anzi, giri l’angolo di una calle e ti ci spatasci addosso come un moscerino sul parabreeeze, in modo così violento ed inatteso che quando ti rendi conto di chi hai urtato lui si sta già profondendo in scuse, ed anche tu.

E mentre lui ti aiuta a raccattare quello che è finito per terra, e tu pure ti affanni a raccogliere quello che è caduto a lui, non pensi, come fai di solito, che la sua conversazione è così spiritosa, e gli occhi tanto belli, e ha un bel sorriso ed è proprio caruccio così abbronzato, e con quella sua polo lì, che sui pantaloni color cachi cade giusta giusta; no, guardi per terra e noti, per la prima volta, che ai piedi ha degli orribili sandali da fratocchio.

Così si capisce che un’infatuazione è passata: finalmente ti accorgi che lui ha un gusto tremendo in fatto di scarpe.

Caterina Caselli, Assieme a te non ci sto più.

 

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Pubblicato da ilmondodigalatea

Insegnante, blogger, giornalista e ora anche scrittrice. Così pigra che non scrive nemmeno le note biografiche.

36 Comments

  1. “Chissà perchè notiamo sempre qualcosa di ridicolo nelle persone che abbiamo smesso di amare”

    Oscar Wilde

    PS
    però ti consiglio di leggere Bridget Jones. se non altro è molto più divertente di wilde 😉

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  2. Non so come fosse questo, ma e’ risaputo che la sandala birkenstock separata dal piede da un calzino bianco e’ il piu’ efficace contraccettivo mai realizzato.

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  3. Nessuno è più divertente di Wilde, mi spiace, non c’è Bridget Jones che tenga.
    Scrisse anche,il mio caro OScar: “Nulla rovina una storia d’amore più della mancanza del senso dell’umorismo in un uomo. O la sua presenza in un donna.”Concordo.
    😉

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  5. Ma il soggetto indossava quelle in figura?! Non mi sembrano cosi’ orribili, magari fossero state di un altro colore…
    Solitamente l’ormone femmile evapora di fronte a questo manufatto:

    http://tinyurl.com/kndml3

    che unito al calzino bianco (corto) ha un effetto dirompente:

    http://tinyurl.com/mylgnj

    I governi di cina e india stanno pensado di importarne vagoni dalla germania per favorire il controllo delle nascite.

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  7. Anche se una coppia di innamorati spesso si completa a vicenda, come fai nel 2009 a prenderti una cotta per uno che “intenet non sa manco come si apre”?

    Una blogger “sentimentalmente libera” è molto appetitosa, preparati a calde dichiarazioni. 🙂

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  8. mia madre mi dice che un uomo si sceglie anche in base alla scarpe che indossa perchè ti fanno capire la sua personalità…:) tu meriti decisamente di più di uno con sandali da fratocchio! Immaginati se in più è uno di quelli che usa l’abbinamento “sandali e calzino”!

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  9. Cara Francesca, l’abbigliamento (e il trucco nelle donne) è un semplice messaggio sul proprio stato d’animo e non sulla personalità. Per favore, non diventiamo superficiali. 😉

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  10. Eh, si sa che Kiss me Licia ha lasciato impronte profonde nell’immaginario collettivo della mia generazione… 😉

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  11. ah ah ah!
    a me questi post fanno ridere di gusto, perché scritti bene!
    Forse non mi sono mai infatuata, perché non ricordo di aver mai chiuso per un paio di scarpe, ma è così divertente pensarci: hai ragione!!!!
    complimenti
    ps: a dire il vero, ora che ci penso, non ho mai chiuso, ma questa è un’altra faccenda
    ps n° 2:credo anch’io che una blogger che si dichiara sentimen talmente libera sarà preda facile di dichiarazioni da estate calda 😉
    ps n° 3: l’importante è che tu sti bene no? baciotti

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  12. Lo spero proprio che vengano vagonate di “calde dichiarazioni”. Sennò a che caspita serve scrivere di essere sentimentalmente libera su un blog????
    😉

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  13. Stellina, come ti ho già fatto notare in passato, tu hai avuto una fortuna fenomenale con tuo marito! 🙂
    Quanto allo stare bene: Benissimo!!!

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  14. Già, ma come diceva sempre Wilde, che ormai è il nume tutelare del post e dei commenti, “è estremamente superficiale chi non giudica dalla apparenze”. 😀

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  15. Effettivamente erano più simili a quelle della tua foto. Ma guarda che anche quelle della mia erano brutte ma brutte forti, eh.

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  21. Non ho nessuna vocazione masochista: quando non si è corrisposti, dopo un po’ ci si scoccia, neh. 🙂

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  22. e allora io sono superficiale
    sono il segretario di partito dei superficiali

    almeno lo strato cosciente intendo 🙂

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  25. Purtroppo sono fuori concorso…ho superato i limiti d’età, e ho scoperto che, diversamente dai normali ergastolani, non ho diritto alla semilibertà dopo trent’anni di matrimonio.

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  27. Un diario va letto fra le righe. Ecco la traduzione/interpretazione completa.

    E quando meno te lo aspetti, lo incontri. Stavolta davvero per caso. […]
    Ho ipotecato la casa per affittatare un satellite spia militare e comprare un GPS palmare. Dopo aver controllato le sue mosse ed abitudini mi reco a Venezia e passo tre mesi passeggiando sotto casa sua. La stagione passa lenta e noiosa, nel delirio dei sensi il mio umore oscilla dalle serenate al chiaro di luna accompagnata da gondolieri travestiti da improbabili mariachi, a cortei femministi estremi che terminano col rituale falò di reggiseni (con grande invidia delle mie compagne e conseguente litigio).

    Dunque, dicevamo, dopo mesi di occhiate e occhieggi, uscite organizzate con la complicità di amici che si dileguano opportunamente all’ultimo momento per lasciarvi soli, complimenti, sorrisi, sospiri, illusioni, allusioni, delusioni, […] sms a vuoto a cui risponde sempre più a singhiozzo e sempre più di malavoglia, e l’esaurimento di tutto il repertorio dei pretesti credibili e anche di quelli incredibili per vederlo così[…]
    È, e resta, un gran figo. Perbacco, mi attizza ancora!

    […] giri l’angolo di una calle e ti ci spatasci addosso[…]
    Ero andata a farmi un gelatino alla panna, che fa umore positivo, ma anche molta cellulite, e lui, al ritorno dall’ennesima denuncia per stalking, mi riconosce e tenta di strozzarmi. Tramortita, stesa a terra come uno zerbino, col resto di 15 centesimi di resto del gelatone ancora in mano, vengo colpita più volte con una pagaia in titanio.

    E mentre lui ti aiuta a raccattare quello che è finito per terra[…]
    Preso dal rimorso, mi rimette in piedi, raccoglie alcune frattaglie sparpagliate per terra (dita, orecchie, frammenti di zizze e chiappe) e le ficca nella borsetta. Infine mi lega una grossa pietra alla caviglia meno fratturata.

    […] guardi per terra e noti, per la prima volta, che ai piedi ha degli orribili sandali da fratocchio.
    Alla domanda: “Il suo aggressore aveva segni particolari, ad esempio tatuaggi o cicatrici?” risponderò: “Calzava orribili sandali da fratocchio.” Per pietà, la Guardia Costiera che mi ha ripescato al largo mi abbandona di fronte al portone del “Nuovissimo sanatorio dei fratocchi scalzi santissimi e incazzatissimi”.

    Così si capisce che un’infatuazione è passata: finalmente ti accorgi che lui ha un gusto tremendo in fatto di scarpe.
    Soffro di misandria e non mi vergogno nello sbandierare il difetto sotto il naso a tutti. Con questo tipo ho preso la scusa delle scarpe, sto già pensando a come scaricare il prossimo. Probabilmente saranno i suoi gusti sessuali – alla lunga, farlo per tre ore di fila, scoccia – oppure il suo poderoso conto bancario – non posso chiedere una equa distribuzione della ricchezza mentre giro su una Ferrari.

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  28. Meravigliosa rilettura!

    Controrilettura e traduzione del commento:
    Goodidea: “Uffa, ecco, io è da mesi che sto per Venezia e giro calli, sperando di incrociare Galatea e ‘sto caspita di destino la fa cozzare contro l’idiota per cui ha perso la testa! E io, io che ci sto a fare?????”
    😉

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  30. Che avete contro i sandali ? Dai ! Sono calzature comode in estate, a patto che non siano troppo aperti e che non vengano indossati calzini bianchi.
    Comunque, trovi un uomo intelligente, carino, e anche gentile, mi sembra, e lo scarti per i sandali ?
    Se non ho letto male ti snobbava un po’. Forse i sandali, cara Galatea, sono la scusa che ti sei trovata per liquidarlo dentro di te.

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  31. Uhhh, Alessandro, maddai?? Non c’ero mica arrivata a questa sottile lettura, neh! non ci fossi tu a suggerirla, non avrei saputo proprio come fare….
    😉

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  32. Che risposta piccata. Però è vero, nella psicologia applicata alle questioni di cuore le signore raggiungono virtuosismi e sottigliezze inarrivabili per i maschietti. Che posso farci, siamo grossolani.

    Anch’io, in fin dei conti, ho delle manie sulle calzature. Ho un debole per i tacchi a spillo. Il difficile è trovarli con delle scarpe misura 44.

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  33. sì vabbè adesso sono i sandali e alla fine ti ritroverai troppo in là per farti piacere anche una maglietta della salute sudaticcia. :prrrrrrrrrr

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  34. Non riesco proprio a capire cosa abbia il genere femminile contro i comodissimi sandali “sportivi” da calzare assolutamente nature (per non fare la figura del “Franz Turisten di Tubinga”). La Dolce Metà si fa venire un atacco di bile ogni volta li calzo.

    Cordialità

    Attila

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  35. Attila, concordo con la Dolce Metà. Del resto pure voi uomini non siete particolarmente contenti quando noi donne ci presentiamo con ai piedi le cioce, dai… 😉

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