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La ragazza avrà vent’anni, al massimo ventuno.

Nel corridoio sta lì, accrocchiata sulla sedia, con le gambe ad angolo non per ballare il twist, ma per reggere la borsa. Una pochette di Luisvuittòn che ci sta tutta nel palmo della mano, e meno male, perché nell’altra ha il cellulare, e fa tutt’uno col polso.

Sì, vabbe’ sono qui per concordare l’esame con Fracconi…ma sì, sai che palle….m’ha già dato tre libri, ma magari provo a chiedergli se me ne toglie uno…” dice, a chi sta all’altro capo del telefono, che deve essere un’amica.

Mentre parla, con la coda dell’occhio controlla la sua immagine riflessa nell’anta dell’armadio a muro. La usa come uno specchio, neppure vedendo le fila di libri dietro al vetro trasparente: le interessa solo che abbiano una copertina scura, così fan meglio schermo.

Ritocca con il dito l’ombretto sulla palpebra, imbroncia il labbro per controllare l’effetto pump up del rossetto, poi con la mano scende verso la scollatura. Controlla la profondità, ne saggia l’ovale, poi tira per allargarla, quindi va sotto le tette, le alza, le strizza per rendere la fessura al centro più evidente, e provocatoria, quindi si mette di profilo per controllare che siano bene in vista e ben in assetto. Nel frattempo continua a cianciare:

Sì…li ho letti i due libri…cioè ne ho letto uno…cioè quello suo…Madonna che palle! Non c’ho capito una mazza….sì, lo ha scritto lui….sono andata a lezione..cioè, lui non è neanche male….cioè boh non so avrà un cinquant’anni….no no però scopabile….cioè anche carino…vabbe’, mi togliesse un paio di libri, gliela darei anche volentieri…cioè magari solo il paio di libri no, però se mi passa l’esame…cioè io non c’ho palle di darlo quest’esame… me ne frega una mazza di ‘sta materia…cioè, magari sai, buttandogliela lì ci sta…cioè, figurati…in fondo uno più uno meno…”

Ride. Tutta la conversazione si è svolta con un tono che non è possibile non udire, nemmeno volendo, dato che praticamente urla e io mi trovo in piedi a pochi passi da lei, e attendo, come lei, di entrare nello studio. Si accorge della mia presenza, ma non ha un solo moto di imbarazzo. Anzi mi guarda quasi scocciata:

Se sei in coda, guarda che ci sono prima io.” puntualizza, interrompendo solo per un attimo lo scambio di confidenze coll’amica, e usa un bel piglio volutamente cafone: è evidente che mi giudica, dall’alto dei suoi vent’anni, una specie di cariatide in sbaracco. Una vecchia, che non deve essere stata nemmeno tanto sveglia quand’era giovane, se ancora fa anticamera lì.

Avanti!” si sente dire da dentro lo studio.

Ah devo andare, mi chiama, cioè poi ti faccio sapere, eh?”

La ragazza dà un nuovo furtivo sguardo al decollété nella vetrata, ed entra, con tutta la sicumera ed aggressiva avvenenza.

Ne esce venti minuti dopo, con uno sguardo torvo. Digita il numero sul cellulare.

Cioè, no, non ho capito…io gliel’ho buttata ma lui mica ha nemmeno raccolto…essì che glielo avevo fatto veramente capire…no, cioè, niente non mi ha tolto neanche un libro…boh non so, mi sa che lo tolgo al piano di studi ‘sto cazzo di esame…un vero coglione però, eh.. pareva così intelligente…”
La guardo passare. Sorrido.

Fosse stata meno scortese, l’avrei informata subito che Fracconi è gay.

È un racconto di fantasia, non si fa riferimento niente, tanto meno alla vita.

20 Comments

  1. Se trova un prof eterosessuale si fa subito un bel dottorato di ricerca, tanto per non stare così a spasso dopo la laurea

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  2. ringrazio il cielo per avere ventunanni e non essere così!:)
    Galatea forever:)
    spero sia passato il momento “no” di un paio di post fa…un abbraccio!

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  3. sì vabbè,ma la tipa ventenne si capisce subito che non è una professionista.
    Sennò,alle Tue informazioni non avrebbe fatto una piega: si sarebbe rifornita in qualche pornoshop ove avrebbe acquistato uno strap-on,proponendone l’uso al e sul Fracconi,col motto di “se il mercato chiede, l’impresa si adegua.”
    No?
    Inchino e baciamano.
    Ah,ho capito: vado dietro alla lavagna…
    ;-D
    Ghino La Ganga

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  4. Da non credersi. Che fotografia impareggiabile del mondo contemporaneo. Poco tempo fa mi entra in ufficio un ragazzo, pantaloni con cavallo alle ginocchia e capelli rasta. Si siede, mi guarda e dice: “Ehi, ce l’hai un posto di lavoro per me?”. Gli replico: “Anche se ce l’avessi, a LEI non lo darei.” Con assoluta indifferenza, si alza e mi fa: “Ah, allora ciao” e se ne va così com’era venuto.
    Non è pregiudizio: proprio non sopporto la cattiva educazione.

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  5. Divertente. La signorina un po’ ochetta e maleducata l’hai resa piuttosto sexy. Mica male, insomma quasi desiderabile. Chissà che tu non abbia un talento per il genere soft-core. Aspetto speranzoso.
    p.s.
    spero che il tuo umore sia migliorato; ultimamente hai scritto diversi post malinconici o tetri. Ti avevo già arruolata tra i nati sotto Saturno.

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  6. molto meglio, complessivamente godibile. il ritratto ci ricorda i limiti oltre i quali certe coscienze non possono andare. la chiusa, non freschissima, è però ugualmente efficace, non avendo la pretesa di una morale.
    (basta con ‘sta Luisvuittòn, perfino il mio macellaio quando dà quella di plastica fa la battuttina. troppi punti, non è un pamphlet, a volte basta una virgola.)
    CIAO

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  7. per la padrona di casa:
    chiaro.
    Per conoscere come è fatto il mondo,tocca sapere anche di pratiche che non si seguono…..
    ;-D
    Inchino e baciamano.
    Ghino La Ganga

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  8. Belle de Jour ha un certo talento sia x la scrittura che per i 330 euro. qui il genere letterario è diverso: zoccola sì, ma non necessariamente a marchetta. soprattutto, rispetto a Belle de Jour, non ispira empatia, semmai pietà.

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