Il Fascino sottile dell’attentato

Se ti chiami Erode, fai presto a passare alla storia: una bella strage di bambinelli, e via.

Se ti chiami Eratostene, due vie hai: o diventi uno dei Trenta Tiranni, denunci e fai ammazzare senza processo il fratello di un grande avvocato e poi aspetti che i democratici suoi amici ritornino al potere e il grande avvocato ti dedichi una arringa in tribunale; oppure fai lo scienziato, e guardi e classifichi le stelle. In entrambi i casi l’imperitura fama si rimedia, dai.

Se ti chiami Eronda, è già più difficile. Ma scrivendo qualche scenetta scollacciata per i mimi, un certo nome te lo fai.

Ma se ti chiami Erostrato, ecco, lì sta il problema: t’aspetta una vita piatta, senza gloria, senza un cane che parli di te.

Allora, per diventar qualcuno, dato che sei di Efeso, dato che ad Efeso c’è il tempio di Diana, e dato che la Diana di Efeso è la Diana più famosa del mondo e il suo tempio quello più conosciuto, e tutto quello che succede al tempio, ed alla Diana, diventa oggetto di interesse e di curiosità, un’idea ti viene: prendi una torcia, un bella torcia piena di scintille, e appicchi fuoco al tempio, riducendolo ad un falò.

Perché l’hai fatto, non lo sai dire neanche tu. O meglio, lo sai: per vivere nel ricordo e non essere più nessuno, o meglio, per non essere più uno dei tanti, che è peggio ancora.

Perché l’hai fatto, se lo domandano per secoli, da Alessandro Verri a Sartre: ipotizzano moventi, indagano, teorizzano, psicanalizzano.

Di idee e di piste che spieghino il tuo gesto strampalato ne partoriscono dozzine: a voler trovare un movente ad un gesto inspiegabile, si finisce col trovarlo.

Probabilmente ora qualcuno sosterrà che leggevi Repubblica o eri iscritto a Facebook.

10 Comments

  1. E qualcuno ti giustificherà tranquillamente perchè ti hanno “istigato” e i sacerdoti del tempio “non possono fare le vittime”.

    Cordialità

    Attila

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  2. “Probabilmente ora qualcuno sosterrà che leggevi Repubblica o eri iscritto a Facebook”.

    Questa a mio modesto avviso, e’ l’unica cosa tirata per i capelli di un bel post.

    Ciao

    🙂

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  3. Io so’ Fracatz co’ la F maiuscola, vorei tanto passà alla storia, ma non leggo Repubblica: che mi sia almeno dedicata una via co’ la speranza che venghi abitata da gente famosa.
    Solo questo io chiedo

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  4. A mio modesto avviso, tutti gli ultimi 10-15 post, tutti interi, sono tirati per i capelli dall’inzio alla fine.
    Anche questa volta è autorizzata, anzi, invitata a non pubblicare, sig.na Galatea. Però a Lei in privato posso dirlo: più che belinatine non sa scrivere. Anche la cultura classica: per carità, Lei non ne ha capito una mazza, son solo pretesti per qualche ghirigoro. In altri termini: la Sua paideìa fa pena, cara signorina.

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  5. Ah no, mi scusi, ho dimenticato di essere loggato come topogonzo. Sono red. cac., ovviamente. Ripeto comunque quanto sopra, compresi autorizzazione anzi invito.

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  6. forse però c’è una differenza, rispetto al mondo attuale: la velocità di propagazione del gesto e la sua moltiplicazione yutubica

    io credo che colui che agiva nel mondo antico era più immerso nel “senso” del suo gesto, insomma davvero voleva compiere un atto e trovava in esso l’appagamento (magari misterioso) del proprio intento

    oggi, invece, chi compie un gesto, anche se è magari una persona psicolabile, già sa che il suo gesto farà il giro del mondo, e il suo nome, per un giorno, sarà il nome più scritto, citato, cliccato

    senza una videocamera davanti, nessuno darebbe fuoco al tempio di efeso, gli parrebbe uno strapazzo inutile

    certo, sono menti folli, ma la follìa sua sempre il linguaggio del tempo in cui agisce

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