Fanculo. Non conto neppure più le volte che lo dico ogni giorno. Mi scappa per niente. Per ogni piccolo intoppo. Una volta ridevo, ora no. Lo sento dire sempre più spesso. Con cattiveria. Con esasperazione. Quello che una volta ti portava sulle labbra un sorriso, adesso ti fa sputare un fanculo. L’esasperazione per le grandi cose immobili, ti fa perdere la capacità di sopportare le cose piccine. Ti fa deformare il viso per vomitare la rabbia. E’ un paese brutto. Grigio quanto il cielo che s’è chiuso sopra, come un coperchio. È una paese brutto. Fa diventare brutti anche noi.
e che è successo?
a volte basta sostituire in extremis un legittimo vaffanculo con un furbissimo “chissenefrega”. e come d’incanto la prospettiva cambia.
E’ un momento, non e’ l’eternita’. Questo forse non rende meno crudele o dolorosa la percezione della realta’ ma la colloca in un oggi che non è forzatamente il domani.
Periodaccio, eh?
Consiglio un corso di yoga o di training autogeno (aiutano).
Qualche bagno rilassante con essenze profumate, tisane varie, una capatina durante il we alle terme (Abano-Montegrotto non è lontanissima), un po’ di shopping (periodo di saldi!), cioccolato fondente (see also ChocoHotel), ecc. ecc.
Ah… ovviamente evitare con cura di leggere e rispondere a red cac & C.
Sostituire il “fanculo” (che poi non è bellissimo in bocca ad una signorina) con “perdindirindina” ed un sorriso.
Funziona, garantito! 😀
Ciao galatea. Ho scoperto il tuo intelligente blog tramite Rossaura. Adesso lo metto nel blogroll così ti leggo più spesso.
Anch’io dico fanculo molte volte al giorno. Per vari motivi, non tutti privati e personali. Ma si va avanti. Non lasciamo che il brutto cielo intacchi la nostra bellezza.
Qualche parolaccia scappa, non c’è niente da fare, e poi è inutile trattenersi, si finisce col procurarsi acidità di stomaco.
Devo dire che comunque, sarà che sono di natura refrattaria e che continuo ad essere “testona” (leggasi dura di comprendonio) di mio, la società che ci circonda non è ancora riuscita a farmi virare verso il verde cattiveria.
Un mio consiglio è quello di non mollare mai. Sarai anche sola e isolata. Vedrai attorno a te un mondo infido e repellente, ma ricordati che ugualmente a piccoli passi un’umanità invisibile sta percorrendo la strada di una civiltà che spero riuscirà ad emergere dalla palta.
Ma la storia ci insegna niente? 😉
Ciao Ross
Secondo me l’Italia è un paese nè meglio nè peggio di altri:forse un po’ troppe montagne nel mezzo e una certa sproporzione tra larghezza e lunghezza. Ma non ha colpe per come è chi ci abita,che era già brutto ab origine. Con un’innata tendenza a saturare ogni spazio (perchè siam pure troppi,tra l’altro).
Inchino e baciamano.
Ghino La Ganga
il presente ha i suoi problemi, e sono tanti, soprattutto riguardo il futuro dei giovani e neanche tanto più giovani;
però teniamo conto di come anche il passato lo sovrastimiamo per un fenomeno ben noto al grande scrittore marcel proust, nel senso che il passato lo percepiamo più bello di quel che era, e ciò non accade in malafede, è insito nei meccanismi del ricordo (e pare che le neuroscienze più attuali confermino ciò)
è vero, l’italia d’oggi è brutta, forse anche in via di definitiva disgregazione proprio anche come concetto, rischiando d’esser stato (sgangherato) e non più nazione
molte illusioni sono cadute, è vero, ma chissà che pian piano, sotto sotto, senza pretese, nuove idee belle non stiano lavorando nel sottosuolo (le idee sono talpe, non civette)
non si meritano la nostra tristezza, non diamogliela vinta, mai
Sicuro che fosse uno scrittore, e per di più grande, marcel proust? Io credevo fosse un pugile, categoria pesi medi, di medio valore.
Grazie per aver precisato.
p.s.
Ma chi è che non merita la tristezza? Gli altri, eh? Ma guarda un po’…
Non era blu il cielo?
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Forza che mercoledì torna la neve e diventa tutto bianco!
Cordialità
Attila
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purtroppo hai proprio ragione, qui tutto è fermo è immobile…
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e che è successo?
a volte basta sostituire in extremis un legittimo vaffanculo con un furbissimo “chissenefrega”. e come d’incanto la prospettiva cambia.
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E’ un momento, non e’ l’eternita’. Questo forse non rende meno crudele o dolorosa la percezione della realta’ ma la colloca in un oggi che non è forzatamente il domani.
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Brutti e cattivi.
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Periodaccio, eh?
Consiglio un corso di yoga o di training autogeno (aiutano).
Qualche bagno rilassante con essenze profumate, tisane varie, una capatina durante il we alle terme (Abano-Montegrotto non è lontanissima), un po’ di shopping (periodo di saldi!), cioccolato fondente (see also ChocoHotel), ecc. ecc.
Ah… ovviamente evitare con cura di leggere e rispondere a red cac & C.
Sostituire il “fanculo” (che poi non è bellissimo in bocca ad una signorina) con “perdindirindina” ed un sorriso.
Funziona, garantito! 😀
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Ciao galatea. Ho scoperto il tuo intelligente blog tramite Rossaura. Adesso lo metto nel blogroll così ti leggo più spesso.
Anch’io dico fanculo molte volte al giorno. Per vari motivi, non tutti privati e personali. Ma si va avanti. Non lasciamo che il brutto cielo intacchi la nostra bellezza.
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cerca di non usarlo…
invece @Martina – se usi un reader fai prima 😉
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Brutta cosa le parolacce, e cosa ancora peggiore il cambiare sotto spinte esterne non gradite.
Resisti, e ricorda che una risata mi-ti-ci-si-vi (ma soprattutto li) seppellirà
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Qualche parolaccia scappa, non c’è niente da fare, e poi è inutile trattenersi, si finisce col procurarsi acidità di stomaco.
Devo dire che comunque, sarà che sono di natura refrattaria e che continuo ad essere “testona” (leggasi dura di comprendonio) di mio, la società che ci circonda non è ancora riuscita a farmi virare verso il verde cattiveria.
Un mio consiglio è quello di non mollare mai. Sarai anche sola e isolata. Vedrai attorno a te un mondo infido e repellente, ma ricordati che ugualmente a piccoli passi un’umanità invisibile sta percorrendo la strada di una civiltà che spero riuscirà ad emergere dalla palta.
Ma la storia ci insegna niente? 😉
Ciao Ross
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Secondo me l’Italia è un paese nè meglio nè peggio di altri:forse un po’ troppe montagne nel mezzo e una certa sproporzione tra larghezza e lunghezza. Ma non ha colpe per come è chi ci abita,che era già brutto ab origine. Con un’innata tendenza a saturare ogni spazio (perchè siam pure troppi,tra l’altro).
Inchino e baciamano.
Ghino La Ganga
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il presente ha i suoi problemi, e sono tanti, soprattutto riguardo il futuro dei giovani e neanche tanto più giovani;
però teniamo conto di come anche il passato lo sovrastimiamo per un fenomeno ben noto al grande scrittore marcel proust, nel senso che il passato lo percepiamo più bello di quel che era, e ciò non accade in malafede, è insito nei meccanismi del ricordo (e pare che le neuroscienze più attuali confermino ciò)
è vero, l’italia d’oggi è brutta, forse anche in via di definitiva disgregazione proprio anche come concetto, rischiando d’esser stato (sgangherato) e non più nazione
molte illusioni sono cadute, è vero, ma chissà che pian piano, sotto sotto, senza pretese, nuove idee belle non stiano lavorando nel sottosuolo (le idee sono talpe, non civette)
non si meritano la nostra tristezza, non diamogliela vinta, mai
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Sicuro che fosse uno scrittore, e per di più grande, marcel proust? Io credevo fosse un pugile, categoria pesi medi, di medio valore.
Grazie per aver precisato.
p.s.
Ma chi è che non merita la tristezza? Gli altri, eh? Ma guarda un po’…
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