Mauro e la Questione Maschile: ovvero chi è causa del suo mal, pianga se stesso.

La sua prima morosa era una tizia simpatica come un attacco di diarrea.

La seconda, pure peggio: assomigliava ad un acuto spasmo di colite.

La terza una intellettuale che citava Barthes su qualsiasi cosa, ivi compresa la disposizione delle salviette al fast food.

La quarta una passiva aggressiva da manuale: non appena la conversazione deviava da lei per mezzo secondo, piantava il muso e lo accusava di non amarla abbastanza.

La quinta me la sono risparmiata, ma ancora gli amici, al solo sentirne il nome, rabbrividiscono.

La sesta una supermanager, che se andava bene lo infilava fra uno sbarco dall’aereo ed una scalata in borsa.

La settima e l’ottava erano due cartaveline, nel senso di modelle trasparenti con quoziente intellettivo degno di Striscia la Notizia.

L’ultima, la moglie ora ex, una rampante politica dalla mentalità così fascista da potersi allegramente riciclare in qualsiasi schieramento.

Ora, dopo il divorzio, s’è depresso, si sente solo, macina amaro di non poter più rimorchiare ventenni con la facilità di un tempo causa pancetta e calvizie: per tentare di ammaliarle deve far accenno al suo fornito portafoglio e e si è quindi convinto che tutte le donne siano stronze, interessate solo ai soldi e a rovinare agli uomini la vita.

Vaglielo a spiegare che il problema non è che tutte le donne sono stronze, è che quelle stronze se le cerca lui col lumicino.

È un racconto di fantasia che non ritrae personaggi e storie reali. Come ben sanno i miei amici “Uomini Beta” e Paolo Barnard, infatti, gli uomini non sono stupidi, sono le donne che sono cattive cattive cattive.

P.S. Volevo mettere il link al sito degli Uomini Beta, ma non me lo dà più on line. E che sarà successo? E noi povere virago postfemministe perfide, soprattutto, che leggiamo, adesso, per divertirci?

32 Comments

  1. Io continuo a fare il maschio psi. Non rimorchiavo prima e non rimorchio adesso… non che al momento riuscirei fisicamente a fare qualcosa.

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  2. Insomma la vagonata di insultisciacquetta, il più benevolo – non ti sono proprio bastati per fare atto di contrizione ed iniziare finalmente un percorso di pentimento e, soprattutto, di recupero e di serio confronto con l’alpha & beta QM, eh, irrecuperabile grecista?

    P.S. Più che sulla beta QM, ci sarebbe forse qualcosina da eccepire sul beta QI, imho.

    😀

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  3. @Martina: Grazie! 🙂
    @guerreronegro e marcoz: Bah, io penso di sì, anche se qualche dubbio che ci credano sul serio mi rimane. Però il sito ora è irrintracciabile… chissà che è successo. Una hacker femminista incacchiata gli avrà scatenato contro l’html.. 😀

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  4. @frap: No, lo sai che io sono proprio irrecuperabile.
    @.mau.: Su, dai, che lo sappiamo tutti che sei un irresistibile matematico sciupafemmnine. 😉

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  5. ah sì, un matematico se vede ω pensa subito al più piccolo numero ordinale infinito (a differenza di ℵ0 che è il più piccolo numero cardinale infinito).
    Detto in modo più semplice, una donna ω viene dopo tutte le altre e ancora oltre 🙂

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  6. salve,signorina galatea,mi chiamo mauro,ho cinquantanni la pancetta e una preoccupante piazza dei caduti sulla crapa.lo so che non si riferiva a nessuno in particolare,ma ho avuto per un istante un sobbalzo alla regione epigastrico-duodenale,un brivido lungo la schiena,come quando leggi la schedina del totocalcio e i numeri sono tutti giusti…tranne gli ultimi due.meno male,non sono io quello.i miei due centesimi sulle donne sono semplici:la prima meraviglia dell’universo.(sono sposato da venticinque anni,ho due figlie e sono felice).saluti,mauro.

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  7. ho visto ora ‘sta storia degli uomini beta, letto il “manifesto”, grottesco. Cioè, alcune premesse riguardo al fatto che esista ancora, deprecabile e condivisa da uomini e donne, l’idea che non possa esistere analgia d’approccio tra donne e uomini, sono anche condivisibili. Ma che ci siano arrivati perchè invidiosi di quelli che han successo con le donne, beh, è assai triste. Perchè che non è una congiura, ma solo conseguenza del fatto che parli come Prodi e – speccho conferma – non hai speranza di assomigliare un giorno a Hug Jackman, di solito si inizia a capirlo verso i sedici-diciassette anni….

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  8. Mmmmmsì, capisco. Epagoghé à gogò con strawman finale. “Ad homines” via “ad hominem”.
    Mauro = “se le cerca col lumicino” = pancetta e calvizie = “tutte stronze” = “causa del suo mal” = Uomo Beta = Paolo Barnard = sfigato = uominibeta.org.

    Se questa concatenazione induttiva è volta a dimostrare qualcosa – o a dare un quadro complessivo di realtà – e la realtà o vale per tutti o non vale per nessuno, allora sostituiamo un termine. Se da A arrivi a Z, attribuendo a Z tutte le qualificazioni intermedie, per dire qualcosa su Z, ne consegue che posso sostituire uno qualsiasi dei termini intermedi con uno equipollente e il risultato non cambia.

    Mi pare che tu sia in buoni rapporti con Ghino La Ganga. Più volte gli hai affettuosamente detto che lui “se le cerca col lumicino”. Ne deduco, per tua stessa epagoghé, che se io sostituisco “Mauro” con “Ghino La Ganga” l’intera concatenazione è altrettanto vera. Eppure qualcosa mi dà l’impressione che Ghino La Ganga non si riconosca fra gli “Uomini Beta” (né alcuno lo pretende), e che certo non lo chiameresti “sfigato”.

    Non era questo che intendevi? Cioè se io sostituisco un elemento equipollente (uomo con uomo, non uomo con granaio) il ragionamento non vale più? Allora forse la concatenazione è sbagliata; o meglio, forse i singoli elementi del ragionamento non sono necessariamente concatenati. Ne segue che forse l’induzione non è proprio il metodo migliore per trattare con gruppi di persone che hanno storie e punti di riferimento diversissimi.

    Sugli “invidiosi di quelli che hanno successo con le donne perché pancetta-calvizie-osoloportafoglio-oportafogliovuoto”, poi, ho già detto la mia. Sono non-argomenti, visto che nessuno dei presenti conosce personalmente nessun altro dei presenti. Dove poi si legga che alcuni parlano di certe questioni “per invidia di quelli che hanno successo con le donne”, boh… Chissà perché, indicare un problema adesso è solo piangina “perché non sei Hugh Jackman”. Come no. Anche Rosa Parks faceva la piangina “perché era invidiosa dei bianchi”.

    Visione selettiva FTW.

    Ciao ciao.

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  9. @MarcoP: In effetti, conoscendo Ghino, non ci vedo delle gran somiglianze con il “Mauro” del mio racconto, se non altro perché Ghino è un gran figo e non ha nè calvizie nè pancetta incipienti, ed è di una travolgente simpatia ed autoironia, due doti che da voi del sito dei “beta” non è che proprio si trovino in abbondanza, e che invece noi donne, pare strano, troviamo irrimediabilmente seducenti. Ogni tanto, dalle storie che mi racconta il Ghino, ammetto che una certa tendenza a cercarsi donne un pochino rompiballe deve avercela pure lui, ma quello direi che è cosa comune a noi dell’ariete, senza distinzione fra maschi e femmine: pure io da donna mi sono sempre raccattata morosi da brivido quanto a lagnosità e rompiglioneria..
    Quanto al resto delle tue obiezioni, caro MarcoP, è presto detto: i racconti sono racconti. Al contrario delle dimostrazioni della logica, il racconto si limita a costruire una situazione e fotografare dei personaggi. I racconti mi piacciono di più proprio per questo: perché non fanno facili generalizzazioni. Ogni personaggio ha una sua storia, e un suo modo di reagire, esattamente come accade nella vita. Mauro non è un uomo beta o alfa: Mauro è, molto più semplicemente, una persona infantile, perchè continua ad attribuire ad una intera categoria (le donne) i difetti che sono solo di certune, e a non fare un minimo di lavoro su di sè per capire dove sbaglia. E’ un modo stupido di pensare e anche un po’ razzista, equivalente a dire “i neri sono così” o “gli ebrei sono colà”. Leggi alcune discussioni presenti sul vostro sito: ci sono affermazioni violentissime e gratuite, che nessuno si arrischierebbe a dire di neri o ebrei, a meno di non voler passare per nazista, o assomigliare a Brunetta quando spara a caso su intere categorie di lavoratori: mentre voi le dite tranquillamente delle donne. Tutte, per altro.
    Forse, se anche voi nel vostro sito, invece di perdervi in queste vagonate di elucubrazioni sugli individui Alfa, Beta e scomodare a vanvera l’intero alfabeto greco prendeste semplicemente coscienza del fatto che esistono uomini stronzi e donne stronze, e che gli stronzi e le stronze lo sono indipendentemente dal sesso di appartenenza, già un passettino verso la maturità lo avreste fatto. Vi accorgereste che non tutte le donne sognano Hugh Jackman, non tutte credono che gli uomini siano solo stupratori, non tutte selezionano il compagno in base al portafoglio. Persino quelle che voi etichettate come “alfa” sono spesso assai meglio di come le dipingete. Ma se poi voi vi intestardite a sbavare solo per quelle che sono stronze, e poi vi incavolate perché da stronze si comportano, siete destinati solo a rendervi ridicoli e a non approdare a nulla, offendendo, per giunta, tutte le donne, anche quelle che stronze non sono per niente, perché a essere descritte come le descrivete voi si incazzano. Anzi, a prendervi una marea di bastonate dalle signorine che corteggiate, che continueranno a menarvi per il naso e trattarvi da zerbini, e da tutte le altre, che vi considereranno dei poveri cretini. E le meritate, le bastonate, da entrambe, a questo punto.

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  10. @nomedelblog: Io Prodi lo trovo sexy. Rispetto a Veltroni e D’Alema mi pare quasi Hugh Jackman, per dire… 😉

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  11. Uh, una curiosità: ma voi il sito degli uomini beta lo riuscite a leggere? Perché io ogni volta che provo a collegarmi mi dice che è stato sospeso e non lo visualizzo. E’ un problema solo mio? E se sì, perché? Mi hanno forse bannato? 🙂

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  12. Signorina Galatea, non capisco perché questa cosa del sig. Barnard e dei sigg. beti (pluraglio) l’abbia tanto scossa da tirare il solito sciacquone spinolano.
    Ma il sobbalzo alla regione epigastrico-duodenale, sig. Mauro, è del sig. Giorgio Gaber, che a buon diritto la chiamò paura, o vigliaccheria emotiva.
    Orsù, siamo onesti, con le citazioni.

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  13. @MarcoP: Azz, sono riuscita a leggere la pagina dei commenti, e giusto quasi mi perdevo le vostre elucubrazioni sullo stupro. Caspita, quasi quasi era meglio non tornare a leggerlo, il vostro sito.

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  14. p.s.
    Io lo leggo benissimo. Ci ho pure scritto. Mi hanno dato il benevenuto, poi mi hanno detto che avevo torto quando ho scritto che le femine anelano al fallo con maggiore intensità di quanto i mascoli anelino alla vulva, aggiungendo pure che il piaceri che ne traggono le femine è molto più intenso di quello che ne conseguono i maschi, il cui maggior piacere, per terminare qui quanto di là non osai scrivere, consiste soprattutto nel settimo cielo femminile, ed è perciò un po’ più cerebrale. Hanno detto che si tratta della solita vecchia storia. In effetti lo scrivente non è giovane affatto, ma non crede di dover imparare qualcosa, per fare un esempio a caso, dal sig. Train.

    p.s.
    Lei, sig. Jazztrain, non si immischi.

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  15. Sì, capisco, anche se penso ti sia sfuggito che nessuno lì dentro giustifica lo stupro, e anzi tutti siamo concordi nel definirlo un crimine. Si sta denunciando l’indebito allargamento della definizione di “potenziale stupratore” a tutti gli uomini e di “stupro” a qualsiasi comportamento infastidisca una donna. E soprattutto la tendenza all’inversione dell’onere della prova a carico dell’accusato, prova che è impossibile da dare in quanto ormai si può definire “stupro” qualsiasi comportamento sgradito. Tutto questo crea ira, e l’ira non è sempre comprimibile o gradevole da vedere. Guarda la foresta, non gli alberi.

    Ciao.

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  16. @marcoP: Nessuno ha mai pensato che ogni uomo sia un potenziale stupratore, e nessuno definisce “stupro” qualsiasi comportamento sgradito (quelle, semmai, sono molestie).
    E sul sito, il tal Icarus 10 ha postato una “perla” di questo genere: “Lo stupro è certamente una violenza(e come tale, quindi sempre ingiustificata e da punire sempre). Ma la sua effettiva dimensione in termini di gravità va stabilita, caso per caso, in base soltanto alla dinamica con cui è avvenuto e ai danni fisici che ha cagionato(e in genere i danni fisici cagionati da uno stupro sono minimi, limitandosi a qualche livido o escoriazione).”
    Bene, immagino che se a lui capitasse di venire stuprato (capita anche agli uomini, sapete?) sarebbe prontissimo a rilevare che gli unici danno subiti sono solo qualche escoriazione e un paio di lividi.

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  17. Ah, dimenticavo la sentenza finale del medesimo: “Quando si smonterà questa leggenda sessista e si capirà che lo stupro è solo una violenza fra le tante, e nemmeno la più grave, e inoltre tra le più rare, allora, forse, ci sarà più serenità nei rapporti tra uomini e donne e quindi meno assurde richieste di “risarcimento di genere” e meno risentimento sessista.”
    Certo. Come no.

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  18. Quando dici “nessuno” intendi “io”. Non parlavo di te. Guarda un po’ questa (la pagina a destra):

    http://4.bp.blogspot.com/_jLvJTMckKxE/SN1kONzEe3I/AAAAAAAACNU/sKW5atUMxNc/S1600-R/Um+futuro+senza+maschi.bmp

    C’è forse scritto “Alcuni uomini”? C’è forse scritto “Gli stronzi”? Potrei dire, come te mutatis mutandis, che io non sono così né mai mi sono sognato di esserlo. Eppure vengo chiamato in causa, che mi piaccia o meno. Se fossi stato a quella manifestazione, con una premessa simile, come mi sarei sentito, secondo te? Colpevole per associazione? O non innocente giudicato per colpe non mie? La tua rabbia nel sentirti generalizzare non dovrebbe essere anche la mia nel sentirmi generalizzare?

    Le molestie sono un reato penale, punibile col carcere. Il problema è che la minaccia di “molestie” è un’arma potentissima, che si può usare a qualsiasi fine e per qualsiasi comportamento ritenuto offensivo, anche a distanza di mesi o anni, anche se sul momento non si è sollevata alcuna obiezione. Fai un salto in qualsiasi ufficio e fa’ caso a come nessun uomo si azzarda più a dire una parola anche solo interpretabile come vagamente allusiva, neanche per semplice buonumore o per l'”ironia” che tanto invochi come seducente, o a trovarsi da solo con una collega, fosse anche per scrivere una procedura a cui entrambi devono lavorare, magari chiudendo la porta dell’ufficio giusto per avere un po’ di silenzio.

    Icarus parlerà per sé, se ne ha voglia, ma suppongo che se capitasse a lui di venire stuprato si beccherebbe i suoi lividi, escoriazioni, nasi e labbra rotte, o peggio, o forse meno, quindi l’umiliazione e l’angoscia che seguono e che tutti riconosciamo; solo che per lui, in quanto uomo stuprato, non ci sarebbe alcuna comprensione o pietà dagli altri, ma solo disprezzo e magari qualche risatina quando passa per strada. Ciò non toglie che la pena debba essere commisurata all’offesa, non elevata a dismisura al rango di “omicidio dell’anima” non appena viene menzionata la parola “stupro”. Se leggi con calma vedrai che sta dicendo questo. Guarda la foresta, non gli alberi.

    Già che ci siamo, vogliamo parlare anche di questo?

    http://www.corriere.it/cronache/09_marzo_21/stupro_capodanno_dna_7a5fd248-1656-11de-aefc-00144f486ba6.shtml

    Se lo stupro è un crimine (e lo è), non lo è anche rovinare la vita a un innocente, sbatterlo in prima pagina per mesi? La falsa accusa non dovrebbe essere punita con la stessa durezza? No, questo no. Impunità per chi accusa falsamente.

    Sono questi i dati di realtà. Ignorarli farà molto male a tutti quanti.

    Ciao

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  19. @MarcoP: A parte che il link che hai portato sul “futuro senza maschi” non mi pare davvero un attacco, ma un articolo piuttosto ironico, dato che si conclude con “Meno patemi per noi, ma …che noia! Preferiamo ancora i sistemi tradizionali”.Se invece ti rifersci al cartellone in cui si pubbicizza una manifestazione contro la violenza in famiglia sulle donne maltrattate in famiglia, e visto che in famiglia le donne picchiate ono picchiate dai loro compagni, che sono uomini, che cosa avrebbero dovuto scrivere, di grazia? La manifestazione è contro gli uomini (mariti, compagni, padri) che picchiano le donne, non contro tutti gli uomini in generale. Se faccio un cartello in cui dico “Manifestazione contro il razzismo degli Italiani” vuol dire che tutti gli Italiani, indistintamente, sono razzisti? No, che io mi batto contro gli italiani razzisti, assieme a tutti gli Italiani che non lo sono. Quindi, se questi sono gli esempi della “campagna discriminatoria” contro i maschi, caro Marco P, mi sa che a te o difetta l’autoironia o la comprensione del testo, o magari entrambe. Sul vostro sito, invece, pare che tutte le donne siano femministe invasate, e non mi stupisce che voi le crediate tali, perché persino a me avete attribuito affermazioni ed idee che sono solo il frutto delle vostre fantasie: inoltre, se davvero questi sono gli esempi che sentite come “attacchi” non mi stupisce che consideriate una “femminista invasata” chiunque si limita a farvi notare che le donne sono esseri umani uguali a voi e come tali vanno trattate sempre.
    Quanto alla vicenda dello stupro che tu riporti, scusa ma anche qui il ragionamento non tiene. Le molestie esistono: ci sono posti di lavoro in cui le donne sono continuamente oggetto di battute sessiste, pesanti allusioni, e, peggio ancora, veri e propri palpeggiamenti da parte di superiori e colleghi. Non dappertutto, ma la legge viene fatta per punire queste situazioni, che esistono, sono fatti, come dici tu, non sono solo il frutto di vaneggiamenti femminili. Sono cose difficili da provare perché non lasciano traccia, nemmeno i lividi e le escoriazioni che il tuo amico dice sono le uniche conseguenze di uno stupro. Sono anocra più difficili da denunciare se quando uno lo fa, si tratti di un uomo o di una donna, sa che gente come te pensa automaticamente che sta mentendo e si inventa tutto. Pensa però per un attimo di essere tu, non una donna, in un ufficio in cui il principale, ogni giorno, ti fa oggetto di pesanti apprezzamenti e cerca di metterti una mano sul sedere appena può, o ti fa capire che se non ci stai ti licenzia. Lo consideresti una violenza o no? Vorresti una legge che ti tuteli o no? Poi per tutte le leggi si possono trovare casi in cui qualcuno muove delle accuse non vere, i processi vengono fatti per questo. Se ti accusano di furto e non è vero ti rovinano la vita. Quindi che si fa, si abolisce la possibilità di denunciare i ladri?
    Quanto al fatto che un uomo vittima di uno stupro sarebbe preso in giro…oddio, non so in che diavolo di mondo vivi. Sarebbe difficile provare che una donna ha violentato un uomo; ma, sinceramente, se io mi trovassi di fronte al caso di un uomo che denuncia di essere stato molestato da un altro uomo o da una donna non ci troverei niente da ridere, anzi, pretenderei che il colpevole fosse assicurato alla giustizia e la vittima avrebbe tutta la mia compassione, indipendentemente dal sesso di appartenenza. Per cui tutti ‘sti deliri su uomini e donne non li riesco proprio a capire, scusa tanto.

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