La bruttezza di Rosy e il bel mondo di Silvio

Vabbe’, certo, lei non è una gnocca da calendario. E lui, con tutto che s’è preso una laurea, di sicuro non può essere considerato un fine intellettuale. Per giunta, nessuno dei due può stargli simpatico, perché, a tutt’oggi, sono i due soli che continuano a dirgli di no, pervicacemente e anzi rintuzzandolo di volta in volta, senza mediazioni. Che Berlusconi consideri Rosy Bindi e Di Pietro come i suoi due “nemici naturali” è comprensibile. Ciò che però fa meditare, ancora una volta, non è il perché, ma il come: non l’attacco, ma il modo e gli argomenti scelti per portarlo avanti. I quali, ce ne fosse bisogno, illuminano sulla forma mentis arcaica e totalitaria di quest’ometto che l’Italia ha scelto alla sua guida.

Davanti ad una platea di studentesse universitarie prossime alla laurea in un prestigioso ateneo, Silvio Berlusconi, per adularle, dice loro che sono belle e intelligenti. E per rimarcare il concetto, aggiunge che “non assomigliano a Rosy Bindi”. Un bersaglio abituale, perché la porella, in una celeberrima puntata di Vespa, era già stata definita dal premier “più bella che intelligente”, un modo abbastanza chiaro per dirle che è brutta e pure cretina. Una battuta, quella di fronte alle neolaureate, e un attacco a freddo, stizzito e gratuito, perché la povera Rosy Bindi negli ultimi giorni con Berlusconi non ha fatto polemiche particolari. Un attacco strano, per altro, perché così Rosy Bindi, per il Cavaliere, ha ragione Francesco Merlo su Repubblica, sembra diventare un’ossessione al di là del suo reale peso politico.

E’ brutta? Ok, sarà bruttina. Ma perché per Berlusconi la cosa è così indigeribile e fastidiosa? Di donne mediamente avvenenti e anche proprio brutte brutte al mondo ce ne sono tante, e pure Silvio, a rapportarlo con un Brad Pitt o persino con un fascinoso calvo come Sean Connery, non è che ne esca bene. Allora perché la Bindi je rode? Forse perché a livello inconscio, Silvio sente che la Bindi e le donne come lei, non particolarmente avvenenti e neppure, soprattutto, in ansia per il non esserlo, rappresentano, con il solo fatto di esistere, la negazione della società che lui auspica e promuove.

Berlusconi è ossessionato dalla bellezza, che identifica in quella cosa patinata e spesso ricostruita a furia di silicone che le sue tv e le sue riviste hanno propagandato per anni. Si fa il lifting lui e apprezza le diciottenni che si rifanno seno e labbroni per chiamarlo meglio “Papi”. Sogna un mondo di corpi, maschili e femminili, senza rughe e dai muscoli tonici, un universo di tronisti e veline che escono, esempi di razza superiore, dalla copertina di Chi per entrare in Parlamento, dopo essersi esercitati anni non nel salto del cerchio di fuoco, ma nell’arena della De Filippi o del Grande Fratello. Un mondo in cui la bellezza e la “bonaggine” sono la misura delle cose, il traguardo che ognuno vuole e soprattutto deve raggiungere. Chi è bello di natura combatte strenuamente per restarlo, chi non lo è si ossessiona finché non riesce ad esserlo: un mondo in cui le donne devono essere sempre truccate, ben vestite, magre e con i capelli a posto, e così dimostrano di avere le carte in regola per essere accettate anche nelle stanze del potere. Per Berlusconi le donne possono fare carriera in politica, ma, che diamine, devono avere per lo meno il look della Santanché. Una società perfetta di cui la Bindi è la perfetta antitesi, perché continua a muoversi con la pacatezza di chi sa di non essere Kate Moss, ma pare fregarsene alla grande.

E una antitesi è anche Di Pietro, l’altro citato come pietra di scandalo. Se le donne devono essere belle e fighe, nel mondo di Berlusconi, gli uomini, vivaddio, devono sbatterti in faccia ciò che sono riusciti a raggiungere. Cioè i loro soldi, quando li han fatti, o almeno il titolo di studio che hanno acquistato o vanno acquistando. Un tizio che studia all’Università lo deve per lo meno far sapere a tutti i vicini di casa, all’intero quartiere, al mondo. L’understatement non è cosa concepibile per il berlusconismo, un cosmo che si fonda sull’annuncio, sulla pubblicità, sul far sapere che le cose si stanno facendo, anche se poi magari non si arriva mai a portarle a compimento. Se studi, ti prendi una laurea ma nessuno dei vicini lo sa e appena ti vedono rientrare a casa non si scappellano chiamandoti “dottore”, che hai studiato a fare? Sei come una donna che non fa nulla per essere bella, o almeno un po’ meno cesso: insomma, uno che non si adegua ai criteri della società dell’immagine, quindi una persona inutile. E, come tutti quelli che non si adeguano ai canoni imposti, anche un po’ pericolosa.

38 Comments

  1. Complimenti, grandissimo post!
    mi è piaciuta molto questa frase:
    ” Forse perché a livello inconscio, Silvio sente che la Bindi e le donne come lei, non particolarmente avvenenti e neppure, soprattutto, in ansia per il non esserlo, rappresentano, con il solo fatto di esistere, la negazione della società che lui auspica e promuove.”

    ma io toglierei “a livello inconscio”.
    molto brava.

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  2. Complimenti per la acuta e lucida analisi. Spero di non offenderti sostenendo che sei tanto bella quanto intelligente, specialmente se ti “ostini” a scrivere in questo modo meraviglioso.

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  3. Ma si Galatea, il CEPU, ti rendi conto? Quelle scuole private che, basta che paghi, ti confezionano il diploma su misura. Fa pendant con l’altrettanto prestigiosa Scuola Radio Elettra frequentata dall’Umberto. L’unica università che può aver frequentato il nostro ghepensimi del consiglio, esclusa la millantata Sorbona, dove pare mai si sia fatto vedere, è la Ab-Normal di Pisa.

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  4. Cito un amico:
    “Depistaggi. La luna è la visita di SB al grottesco diplomificio del CEPU. Questa visita è il simbolo della volontà del potere di distruggere il sistema dell’educazione superiore in Italia. Il dito sono gli insulti volgari alla Bindi. Indovinare quale dei due aspetti passa sotto silenzio, innocuo, nei resoconti dei “mezzi d’informazione”. Il rumore è il messaggio, il messaggio vero passa come innocuo rumore di fondo.”

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  5. Credo che si tratti non proprio del CEPU, ma di una struttura telematica (Ateneo telematico, viene definito dal Corriere) che fa capo allo stesso fondatore, da quanto ho letto. Lascio a voi trarre ogni conclusione sul “prestigio” delle lauree là conseguite. 😀

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  6. Galatea, vorrei proprio leggere nel tuo blog un post sul quale dissentire. Non mi è ancora riuscito.
    Assolutamente d’accordo. E’ il soggetto tipo di quella categoria di uomini che a volte infestano questo blog, quelli che non avendo argomenti migliori insultano le donne in base all’aspetto fisico o alle presunte relazioni sociali.
    Ti abbraccio.

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  7. L’ossessione di Berlusconi non è tanto per la bellezza quanto piuttosto per la bellezza plastificata che rende tutte molto simili e riconoscibili come appartenenti ad una casta.
    Penso che di una bellezza non stereotipata ne avrebbe timore quanto della non bellezza della Bindi.
    Stesso discorso per l’intelligenza che lui intende più come furbizia e della cultura che, inevitabilmente, rende libertà di pensiero.

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  8. Condivido, soprattutto la parte rigurdante la bellezza femminile. La spiegazione dell’astio verso Di Pietro mi convince meno: ho il sospetto che lì ci sia anche un ragionamento politico.

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  9. Ma ancora a star dietro a tutte le baggianate che dice appena apre bocca…….ma ignoratelo.Del resto la moglie aveva visto giusto ” è malato,necessità di cure opportune” io spero solo nell’aiuto divino.

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  10. un’analisi davvero impeccabile.
    Bindy e Di Pietro sono un po’ degli ingranaggi che nel mondo “perfetto” e malato di Berlusconu vengono considerati malfunzionanti.

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  11. Gentilissimi, scusate se mi permetto.
    Il cav. B, la sig. ra Rosy e Umberto sono, tutto sommato, lo specchio impietoso di questo paese, mero aborto di Stato che la Francia cercò di creare già dalla fine del XVIII secolo, ahimè non riuscendoci. Rimane solo il tricolore a rammentarci quei gloriosi tempi, quando il cielo era il cielo e la terra era la terra…

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  12. Be’ dall’altra parte si fanno battute a go go sulle “fellationes” delle ministre, quindi come sempre non vedo una gran differenza.

    Ora, d’accordissimo sulla Bindi e francamente il commento di Silvione e’ proprio, scusa il linguaggio, il commento di un cafone stronzo, tuttavia Di Pietro come “antitesi”…be’ e’ una antitesi molto imbarazzante e indifendibile.

    Ti scagli sempre e giustamente contro l’ignoranza talpina di una certa destra e ora ti metti a difendere quella di Di Pietro?

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  13. prestigioso ateneo? quello è una stamperia di diplomoi di alurea targata CEPU.
    Apprezzo l’analisi che proponi. Da rozzo quale sono, spiego le intemerate cafone dell’ometto politico con il suo essere un parvenù mal ripulito ed un cafone che deviato mentalmente dal suo smisurato ed immotivato ego non vede se stesso nello specchio e non realizza quanto è ripugnante.

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  14. ciao galatea, brava come sempre, certo che spunti di comicità ne da tanti b., ma mi chiedo come fa un signore della sua età a dire tante cose brutte su altre persone e tutti quelli che gli danno ancora ragione, per me non cìè più speranza, scomparso lui tra pdl e pd se ne sceglierà uno e si continuerà, di pietro sarà sempre all’opposizione
    ciao mariulin

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  15. quello che personalmente non finisce mai di sorprendermi e’ come la corte di b. continui a cambiare percorsi, vesti e volti pur di giustificarlo in ogni circostanza. Non esiste una posizione, non esiste un’opinione. Eisitono una serie di valutazioni che dovrebbero ritrovare un’approvazione quasi scontata nelle “stanze conservatrici” del nostro Pase eppure ogni volta si assume una prospettiva diversa. Se fa battute malconcie, loro sono i simpatici e gli altri i moralisti, se risulta inadeguato, gli altri esageratamente perfezionisti e anche un po’ rigidi, se sfiora la maleducazione come in questo caso, chiaramente siamo tutti benpensanti. Mi chiedo se qualcuno si sia reso conto che non hanno nulla mai da dire, posizioni da sostenere o proposte da perseguire se non accusare e difendersi! MAH!

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  16. @Yossarian: Non è che di Pietro mi stia simpaticissimo, in verità. Ma vorrei capire perché debba essere preso per il sedere perché, quando studiava per laurearsi, non l’ha fatto sapere a tutto il condominio. Onestamente mi sfugge dove stia il problema. Tu sai illuminarmi in proposito? Non ci arrivo. 🙂
    @phoebe: grazie, sei un tesoro.
    @.franco: lo puoi dire, ma se passa poi la legge sulle intercettazioni che ha anche l’emendamento sulla punibilità dei commenti dei blog e mi chiudono il sito per colpa tua, ti vengo a cercare a casa, sia chiaro.

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  17. Secondo me, Rosi è il sogno erotico proibito di sb. E dall’alto della sua statura, dall’intrico d’oro dei suoi boccoli biondi, dalla forza prorompente della sua giovane età traspare ciò che la mia nonna , dall’alto della sua saggezza antica definiva “chi disprezza compra!”

    Rosi carissima, scappa più lontano che puoi…..

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  18. Ricordo ancora Rosy Bindi quando aggredì Funari per aver criticato pubblicamente in televisione la sua riforma sanitaria. Lì dimostrò di essere ciò che in effetti è: solo una donna di potere, non diversa da chi veniva prima di lei e da chi è venuto dopo, con tutta l’avversione per l’odiosità del personaggio che ciò induce in chi assiste a scene simili (il parallelo che viene spontaneo è quello col famoso “Lei è un dipendente pubblico” rivolto da Berlusconi a Santoro).
    Ad Antonio Di Pietro, invece, s’addice perfettamente questa citazione di Stendhal su di un celebre magistrato del tempo (Il rosso e il nero) “- Morbleu! si c’est M. de Saint-Giraud qui vient me relancer sous prétexte de remerciement, s’écria le maire, je lui dirai son fait; c’est trop fort. C’est au Valenod qu’il en aura l’obligation, et c’est moi qui suis compromis. Que dire, ces maudits journaux jacobins vont s’emparer de cette anecdote, et faire de moi un M. Nonantecinq?”.
    Per quanto mi possa essere inviso il N.B.P.D.C. (*), non direi che si possa fare di quella coppia di personaggi due campioni di libertà.
    Meglio cercare altrove i propri riferimenti, se si vuole riguadagnare la fiducia della gente.
    Il tuo post è comunque scritto molto bene, come sempre. Credo sia addirittura superfluo che lo ribadisca.

    (*)Nostro Beneamato Presidente Del Consiglio

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  19. fantastico questo post!!
    se posso dire la mia penso che il PAPI si ossessionato dalla Bindy a causa di un amore covato e nascosto dalle troppe tirature…..vabbe ora esagero!!! concludo dicendo che bruttina sì, ma se hai la testa tutto il resto passa in secondo piano!

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  20. “Tu sai illuminarmi in proposito? Non ci arrivo.”

    Pronti col servizio Enel Galatea: gli stara’ sulle balle.

    Credo che in questo caso – ben diverso dalla volgare cafoneria che dimostra con la Bindi – ne abbia tutto il diritto.

    E’ semplicemente l’altra faccia della medaglia Galatea.

    Del resto quando si da’ della pompinara a una ministra o si fanno illazioni su una bionda che scende da un aereo solo perche’ le capita di scendere la scaletta dietro Berlusconi, lui si ritiene in dovere di criticare la laurea di Di Pietro.

    Berlusconi e’un volgare cafone, ma non si capisce perche’ debba usare riguardi verso gli altri che gli altri non gli usano.

    Di Pietro lo chiama fascista e mafioso, lui lo chiama ignorante.

    E’ fascista e mafioso? Probabile? Cosi’ come Di Pietro e’ un disonesto e volgare arruffapopolo.

    L’understatement c’entra poco.

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  21. Yossarian, nelle tue risposte proprio non dimostri di aver compreso il post di galatea: non è il fatto di criticare Di Pietro, di odiarlo, di schifarlo il punto fondamentale, ma il mezzo che usa o tenta di usare il cafone berlusconi per pungerlo. Ossia per lui la prova del fatto che Di Pietro è ignorante, o che magari ha comprato la laurea, sta nel fatto che il paese non ne era informato (come faccia Berlusconi a sapere cosa sapessero in quel paese negli anni 70 è un mistero). Per lui è impensabile che uno si laurei e non usi la laurea, non tanto per lavorare, e mi pare che di pietro abbia dimostrato di essere un eccellente magistrato, quanto per bullarsene, come Berlusconi d’altra parte fa in continuo. La laurea berlusconi non l’ha mai usata, ha fatto il palazzinaro con soldi misteriosi, il medio-man e ora il politico intento a smantellare la costituzione. Quindi per lui la laurea è unicamente uno status, come acutamente osservava galatea, da esibire, di cui vantarsi. Inoltre dare del mafioso o fascista è una critica, iperbolica, eccessiva, forse, come preferisci, ma comunque legata al ruolo, è frutto di una valutazione politica. Dare dell’ignorante invece è solo un becero modo, del coltissimo e finissimo berlusconi, per millantare una presunta superiorità

    enrigoletto

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  22. Quando studiavo per prepararmi agli esami – avrebbe sostenuto Berlusconi parlando del suo impegno all’università – lo sapeva tutto il condominio in cui abitavo e, per questo, faceva silenzio per permettermi di prepararmi bene: poi, superato l’esame, si faceva festa.

    Si laureò nel 1961 con 110 e lode in Giurisprudenza (that’s incredible!) con tesi intitolata “Il contratto di pubblicità per inserzione” (e te pareva!). Dopo la laurea, non svolse il servizio militare.[fonte]

    Ma certo, negli anni 60, a Milano, tutti zitti oh, che il Silvio c’ha da studia’, eh! 😀

    Riguardo la prestigiosa università simil-Cepu… leggo QUI che sarebbe situata presso l’ex centro IBM di Novedrate (CO).
    Un posto semplicemente me-ra-vi-glio-so, accanto ad una villa del 600, allora restaurata dalla IBM “dei bei tempi”, in cambio del permesso di costruire il resto e con un parco enorme, prato all’inglese, un bosco con tanto di percorso ginnico (con i vari cartelli), un campo da calcio e svariate altre amenità (avevano chiesto pure la piscina, ma non era ancora stata “concessa”). Una marea di calcolatori e di monitor praticamente ovunque.
    Ci feci un ottimo corso estivo di C++ di 20gg +/- 15 anni fa. Ricordo i camerieri con guanti bianchi che servivano al tavolo a cena, il docente e il nostro esercitatore al PC: un ex-analista IBM (laureato in filosofia), non vedente, che scriveva sulla tastiera ad una velocità a dir poco impressionante (non gli si stava proprio dietro), dopodiché passava sul monitor una telecamerina (di allora) e infine rileggeva il codice sorgente su una matrice ad aghi, a lato, su cui appoggiava il dito e che gli restituiva in braille lettera per lettera, riga per riga.
    E correggeva al volo il tutto, muovendosi per riga e colonna, ad una velocità semplicemente cla-mo-ro-sa.
    Si rimaneva incantati a guardarlo: un fenomeno.
    Tra le varie cose ci fece programmare una semplice rete neurale artificiale in C++ (a tre neuroni) col “mitico” Turbo C++ di Borland.
    Ci dissero che, in OS2 (ancora c’era in IBM, W95 era assolutamente out!), il tizio, aveva la capacità di memorizzare contemporaneamente lo stato di 16 diverse finestre e di muovercisi agevolmente. Glielo vedemmo fare con dieci (tutti a bocca aperta).
    Fu lì, per la prima volta, che durante una sua conferenza serale vidi cos’era allora Internet (BBS e poco più)e ciò che sarebbe poi stato il futuro del web.

    Interessante anche l’attuale corpo docente dell’Ateneo telematico: su cinquantasei docenti ben cinquantadue sono ricercatori a tempo determinato, uno è un ricercatore a tempo indeterminato, ma non ancora confermato e i restanti tre sono professori ordinari a tempo determinato.
    Una bella serie di giovani precari che fanno un lavoro diverso da quello che dovrebbero fare.
    Ma saranno anche bellissimi? 😀

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  23. @Yossarian: No, è che nel caso di Di Pietro non riesco a capire quale sia il punto su cui Berlusconi lo insulta. La Bindi secondo lui è brutta, lo abbiamo capito. Ma di Pietro viene sfottuto perché stava studiando legge e si è laureato senza farne pubblicità in tutto il suo paese. E allora? Se uno non vuole dare pubblicità al fatto che sta studiando viola qualche legge? Mi ricorda molto una vecchia zia di mia mamma, che non fu invitata alle nozze di due miei cugini perché insopportabile, e quando le dissero che si erano sposati, lei rispose: “Non mi hanno invitato, non li ho visti, quindi per me vuol dire che convivono solo.”

    Quanto alle ministre e alle parlamentari: no, c’è una certa differenza. Un conto è se io prendo in giro una ministra o una parlamentare perché ci sono intercettazioni che suggeriscono in maniera piuttosto chiara che è stata messa là perché è l’amante di Tizio o di Caio e quindi fa carriera scambiando favori sessuali. E tutt’altro se attacco una donna dicendole semplicemente che è brutta. Nel primo caso una persona viene attaccata per un suo comportamento scorretto (usa il suo corpo per ottenere promozioni che forse non merita), nell’altro si prende in giro una donna perché il suo corpo, indipendentemente dalla sua volontà, non risponde ai gusti estetici di Silvio. Non è la stessa cosa, per me.

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  24. Grandissimo post, come al solito. Secondo me volevi scrivere “understatement” per indicare il basso profilo invece di “understandment”, vero? 😉
    Ciao.

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  25. Galatea vittima delle correzioni automatiche del PC? Understatement immagino… un refuso in un post altrimenti perfetto.
    Omaggi
    A.

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  26. la cosa triste è che, criticando il tristissimo (ormai a me fa tristezza) Berluscone, si finosce quasi, dietro le righe, per attribuire, per contrasto, qualità positive a quelli che al Berluscone danno contro. Magari non è il tuo caso Galatea, ma, in questi anni, dar contro a Berlusconi ha dato una (brevissima) fortuna a tutta una manica di incapaci e imbecilli di cui nessuno sente più la mancanza. O sbaglio?
    La Bindi viene criticata perchè brutta, ok, ridicolo, ma questo basta per lasciare intendere che sia intelligente, o, peggio ancora, un intellettuale? Io non gli ho mai sentito fare chissà quali alte considerazioni, o ragionamenti politici, ma solo l’ho vista destreggiarsi da brava politicante di professione.
    E Di Pietro? Di Pietro è un’intellettuale perchè ha preso una laurea? A me sembra un furbastro, sveglio, ma mi auguro di non dover mai sentire da lui quale sia il suo reale pensiero politico, chè forse mi spaventerebbe.

    A me continua a sembrare che Berlusconi come cultura, intelligenza, capacità di esprimersi e comunicare, leadership, eccetera, sia di molto sopra la media della gente che c’è in parlamento. Per quanto male io possa pensare di Berlusconi, intediamoci!

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  27. @nomedelblog: Mah, non capisco perché, se una scrive che è da cafoni attaccare una donna dicendole che è brutta e ridicolo attaccare uno perché non ha fatto sapere ai vicini che studiava legge, automaticamente si debba inferire che io consideri la donna attaccata perché bruttarella o l’ex silenzioso studente universitario dei geni della politica… ripeto, e chi segue questo blog penso che se ne renda conto: a me di Pietro non è particolarmente simpatico (e della sua Italia dei Valori non ho grande stima) e dalla Bindi mi dividono certo molte cose, anche se alle volte la apprezzo e la trovo, tutto sommato, una donna intelligente, secondo me superiore ad altri che vedo nel PD. Quanto poi alla abilità di comunicazione politica, per brillare nel nostro parlamento trovo che ci voglia ben poco: e ho spesso l’impressione che Di Pietro sia assolutamente equivalente ad un Berlusconi, ma con meno soldi. Il che spiega, assai probabilmente, perché non riesca a farmelo stare molto simpatico.

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  28. la mia era una considerazione generale, non seguo abbastanza il blog per sapere cosa pensi tu della bindi, mentre immaginavo non amassi molto di pietro.
    tra l’altro non mi sembra di aver detto niente di originale, ci sono le votazioni a confermarlo, c’è gente che ha seguito gli avversari di berlusconi solo in quanto tali, adesso è la volta di di pietro, hanno avuto tutti vita (politica) breve, mi auguro anche il molisano.
    c’è chi dice che Berlusconi sia la causa dell’abbassamento del livello, c’è chi dice sia la conseguenza, io non lo so, ma se dopo morto Berlusconi di pietro dovesse prendere le redini di una parte in compagnia dei rimasugli di quell’accozzaglie di vecchi inetti che si chiama PD, allora sì che inizierei ad essere pessimista.

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  29. “No, è che nel caso di Di Pietro non riesco a capire quale sia il punto su cui Berlusconi lo insulta. ”

    Galatea ripeto: oggi nella politica italiana a fra i seguaci di una e dell’altra parte la gente si insulta, che ci sia un motivo o no.

    Berlusconi non fa che seguire il trend.

    Sulla ministra vale lo stesso principio: c’e’ chi sfotte le ministre sulla base delle intercettazioni – un cosa lasciami dire, da sciampiste – perche’ fanno i pompini, e c’e’ chi sfotte – in maniera altrettanto cafona – una donna politica perche’ non sa fare i pompini.

    Siamo sullo stesso piano: tu hai la tua opinione su cosa e’ giusto, Berlusconi ne ha un’altra.

    Se partiamo dal principio che contro l’avversario vale tutto, come fanno a destra e a sinistra, allora la tua e’ una opinione come quella di Berlusconi.

    A la guerre comme a la guerre.

    Se non esiste un terreno comune su cui basarsi per dire: ” be’ no, questo e’ troppo”, allora vale tutto.

    Fra l’altro l’Italia delle intercettazioni non mi sembra una cosa di cui andar fieri.

    Pensa se intercettassero qualche pirla in malafede che mente dicendo che tu fai le stesse cose della Carfagna per ottenere favori presso il Provveditorato agli Studi.

    Sarebbe una cosa rivoltante e diffamante no? Ma in base alla logica delle intercettazioni tutti quelli di destra nella blogopalla potrebbero iniziare a sfotterti.

    Questa e’ l’Italia delle intercettazioni di cui qualcuno – mi auguro non tu – va fiero.

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