In America uno scrittore fallito di fantascienza ha fondato una setta ed infilato i suoi adepti nei posti chiave ad Hollywood.
In Italia uno scrittore fallito di thriller ha fondato una loggia segreta e infilato i suoi adepti nelle istituzioni per intrallazzare sugli gli appalti.
I pessimi scrittori sono pericolosi persino quando non scrivono.
Sottoscrivo in pieno. Ed aggiungo che i pessimi scrittori sono ancora peggio quando riescono a trovare un editore che li pubblica (mi riferisco alle mie ultime letture, che non cito apertamente solo per pietà) 😉
Hubbard non è rubricabile sotto “pessimo scrittore”. Prima di creare Scientology e scrivere tonnellate di baggianate ha anche scritto uno dei più bei romanzi di fantascienza distopica di sempre: “Final Blackout”
Se noi cittadini dal basso non smantelliamo questo sistema di delega e consenso e questa politica, negando agibilità a simili figuri, nessuno di loro se ne andrà: si imboscheranno in qualche carrozzone aspettando il momento buono per sfrappolarci la uallera a sangue una volta saltati sul carro del vincitore di domani…
guardate Scajola: è di nuovo fra i coglioni dopo la storia della casa al Colosseo!
I polticanti italiani sono come la sifilide al secondo stadio: sembri guarito ma lei resta a mangiarti dentro!
Il suddetto scrittore fallito di fantascienza tra l’altro, secondo certe fonti, prima di fondare la sua setta apparteneva a quella dell’Ordo Templi Orientis del “mago” Aleister Crowley; e nel ’46 aveva soffiato la moglie e svariate migliaia di dollari da un fondo comune ad un altro adepto dell’O.T.O.: il controverso scienziato John Whiteside Parsons, al quale è dedicato un cratere sulla Luna e che morì il 17 giugno 1952 in una misteriosa esplosione che distrusse il suo laboratorio, dopo aver perso l’autorizzazione a lavorare nel settore della Sicurezza militare per decisione del governo USA (vedi: Michael Staley, “Stregone dell’Apocalisse – un’introduzione a John Whiteside Parsons” in: Adam Parfrey, “Culture dell’Apocalisse”, Venerea Edizioni, 2000, pgg.163-176).
Sottoscrivo in pieno. Ed aggiungo che i pessimi scrittori sono ancora peggio quando riescono a trovare un editore che li pubblica (mi riferisco alle mie ultime letture, che non cito apertamente solo per pietà) 😉
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ben detto.
e che dire dei cantanti da piano bar falliti?
e dei poeti falliti?
ciao
il PdM
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“che dire dei cantanti da piano bar falliti?”
Be’, io ho aperto un blog, che pare essere una diffusa soluzione di ripiego.
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Hubbard non è rubricabile sotto “pessimo scrittore”. Prima di creare Scientology e scrivere tonnellate di baggianate ha anche scritto uno dei più bei romanzi di fantascienza distopica di sempre: “Final Blackout”
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🙂 mi riferivo a quell’altro: il palazzinaro, il piazzista, quello che cantava con l’amico suo fedele 😉
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che il piano bar lo faceva sulle navi…
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Se noi cittadini dal basso non smantelliamo questo sistema di delega e consenso e questa politica, negando agibilità a simili figuri, nessuno di loro se ne andrà: si imboscheranno in qualche carrozzone aspettando il momento buono per sfrappolarci la uallera a sangue una volta saltati sul carro del vincitore di domani…
guardate Scajola: è di nuovo fra i coglioni dopo la storia della casa al Colosseo!
I polticanti italiani sono come la sifilide al secondo stadio: sembri guarito ma lei resta a mangiarti dentro!
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Marcoz, che io ricordi tu non sei un fallito in niente, ti è mancato l’ardire.
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per non parlare poi dei pittori falliti…
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Il suddetto scrittore fallito di fantascienza tra l’altro, secondo certe fonti, prima di fondare la sua setta apparteneva a quella dell’Ordo Templi Orientis del “mago” Aleister Crowley; e nel ’46 aveva soffiato la moglie e svariate migliaia di dollari da un fondo comune ad un altro adepto dell’O.T.O.: il controverso scienziato John Whiteside Parsons, al quale è dedicato un cratere sulla Luna e che morì il 17 giugno 1952 in una misteriosa esplosione che distrusse il suo laboratorio, dopo aver perso l’autorizzazione a lavorare nel settore della Sicurezza militare per decisione del governo USA (vedi: Michael Staley, “Stregone dell’Apocalisse – un’introduzione a John Whiteside Parsons” in: Adam Parfrey, “Culture dell’Apocalisse”, Venerea Edizioni, 2000, pgg.163-176).
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Buon tentativo, Ugolino. Davvero.
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Fallito o meno una rtista ha sempre fantasia…basti pensare che Berslusconi è un cabarettista fallito! 😉
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