Tutte le cose da NON fare quando si cercano lettori o clienti per mail

Alle volte internet ti fa venire dei dubbi amletici, di cui fatichi a trovare la risposta. Per esempio, sono io che attiro gli idioti, o sono talmente tanti che ci si inciampa di continuo pur non avendo alcuna propensione?

Il primo gennaio, tanto per cominciare bene l’anno, trovo una mail di un tizio che non conosco, non ho mai incrociato o sentito nominare, il quale mi scrive:

Gentile Mariangela Galatea Vaglio buongiorno,
dato il suo interesse per la società e la cultura, la invito a leggere il mio profilo Linkedin, dove troverà il link al portale XXXXXX, che si occupa di cultura e di giornalismo partecipativo. Per ulteriori approfondimenti basta ricercare Pinco Palluzzo su Google e come primo risultato apparirà la mia scheda personale reporter con tutti gli articoli scritti finora.

Ora, se Pinco Palluzzo si fosse premurato, negli approfonditi studi che ha fatto per capire che ho interesse per la società e la cultura (che veramente è come dire che uno ha “interesse per il creato e la vita”, e grazie tante!), avrebbe scoperto che sono invece scarsamente tollerante con i rompiscatole, e sarebbe stato al largo.

Siccome però è festa e ho poco da fare, decido di rispondere alla mail chiedendogli per quale astruso motivo mandi ad una perfetta sconosciuta una mail di spam, per giunta invitandola a leggere degli articoli di contenuto così vago che non si capisce perché dovrebbero risultare imprescindibili.

Pinco Palluzzo non è uno spammer semplice, di quelli che, visto il buco nell’acqua, passano oltre e amen. No, lui deve essere proprio convinto che mi sta offrendo una opportunità imperdibile di conoscere la sua prosa. Così, a stretto giro, risponde:

Lei non è proprio una sconosciuta. E nemmeno io dal punto di vista digitale. Ma se conosce un modo migliore per instaurare una prima relazione a distanza sono tutto orecchi… O in Italia vogliamo continuare a privarci della Grande Rivoluzione Digitale?!

A questo punto capisco che ho a che fare, a suo modo, con un genio, a naso un talento tipo quello di Mr. Bean. Dunque, analizziamo il periodo: se non sono proprio una sconosciuta, si presume che tu, Caro Pinco Palluzzo, sappia che in rete sono abbastanza nota, per cui tentare un approccio con una mail così imbarazzante è già un clamoroso fail. Peggio che peggio dirmi che nemmeno tu sei uno sconosciuto nel mondo digitale, perché se sei del mestiere e scrivi mail del genere, siamo messi male. Per giunta è inutile che sottolinei di avere una qualche fama in rete, perché se non ti conosco già e devi informarmi di ciò, qualche dubbio sulla tua grande rinomanza dovrebbe sorgerti. Quanto poi a modi migliori per iniziare una conoscenza in rete, sì, me ne vengono in mente a sacchi e sporte. Ma non ho nessuna intenzione di spiegarteli, anche a costo di essere esclusa dalla “Grande Rivoluzione Digitale” (che presumo consista nel leggere i suoi articoli su un qualche portale).

Il LOL, però, scorre potente in me, meglio che la forza in Star Wars, e quindi rispondo:

Mi scusi, io continuo a non capire: per quale motivo dovrei essere invogliata in qualche modo da questa Sua mail a leggere qualcosa di suo o interessarmene?
Cordiali saluti
Mariangela Vaglio

Per Pinco Palluzzo è chiaramente diventata una questione di principio. Non gli riesce proprio di immaginare che qualcuno possa non cliccare immediatamente sui suoi scritti. E quindi replica:

…un cibo si assaggia e poi si giudica. Io di solito assaggio tutti i cibi offerti gratis… Anche se le mie recensioni riguardano saggi e non romanzi, troverà sicuramente qualcosa di suo interesse.

E appiccica un link che porta ad un fondamentale suo post intitolato una cosa tipo “i segreti del sesso più eccitante” (non è il titolo preciso, lasciamo il poverino nell’anonimato).

Uno che fantozzianamente si paragona ai mefitici assaggini di formaggio e mortadella stantia che vengono offerti da scazzatissimi inservienti nei supermercati, evocando quindi immagini di discount sfigatissimi all’ora di chiusura in periferie dimesse, è già un drago del marketing, ma va sottolineato anche l’altro marchiano errore: fa recensioni di saggi e non di romanzi, ma nonostante questo potrei trovare qualcosa di mio gusto. Perché? In base a quale astruso ragionamento ha deciso che a me dovrebbero interessare principalmente recensioni di romanzi? Fino a prova contraria, sono una saggista, non una romanziera, e se si fosse sprecato a leggere due cose mie se ne sarebbe accorto. Ma no, io sono appassionata di romanzi, secondo lui. Forse perché sono una donna, e si sa che le donne a leggere un saggio si rompono le balle, vogliono i romanzi, meglio se rosa? O perché si sa che il grande pubblico di caproni (di cui io certo faccio parte) i saggi li schifa e vuole il romanzetto sciuè-sciuè?

È tutto troppo divertente per fermarmi, quindi rispondo:

Ah ecco, io invece diffido degli assaggi gratis. Sono sempre una fregatura.
Specie quando qualcuno cerca di farteli ingollare a forza.
Cordiali saluti.

Che, contando quanto ha rotto le scatole, è anche un modo molto educato e soft. Pinco Palluzzo però non lo accetta. Ma come? rifiuto così la grande opportunità che mi ha dato? Che razza di persona orribile sono? Così immediatamente mi invia una mail stizzita:

…io invece diffido delle persone definite molto acculturate e poco curiose
Buone cose…

Che riesce. oltre ad essere gratuitamente offensivo, a commettere per altro l’ultimo fastidioso errore di comunicazione: i puntini di sospensione usati a cazzo, giusto il tocco finale per esasperare una grammarnazi come me.

Più che altro impietosita, decido quindi di inviargli una mail finale, in cui gli elenco (niente, noi insegnanti siamo così, insegnanti sempre) tutti gli errori compiuti nel corso del carteggio,compresa la caduta di stile di indirizzare ad una donna con cui non ha confidenza alcuna un link che tratta temi sessuali, il che è decisamente inappropriato come primo approccio. Ma Pinco Palluzzo è un vero signore, e quindi risponde:

…no comment. W la letteratura?! O meglio letteratira…

Perché è evidente che il mondo di Pinco Palluzzo, oltre ad essere un luogo popolato da nugoli di puntini usati impropriamente, è un luogo ameno in cui se una donna si azzarda a mandarti al diavolo dopo che l’hai infastidita  è “una che se la tira”.

Al che scoppio a ridere e invio a Pinco Palluzzo una mail in cui lo informo che la sua corrispondenza è  una vera enciclopedia di cosa non si deve fare se si cercano clienti o lettori e che la userò come esempio per erudire le giovani generazioni su come NON comportarsi.

E ho scritto questo post. Che dite, gli mando il link per mail?

 

17 Comments

  1. Eh, vedi a furia di scrivere di cultura chi ti arriva? Dunque non lamentarti, perché a me scrivono solo e sempre soggettoni che mi chiedono se mi interessa aumentare le dimensioni del pisello.
    E non lo chiedono mica in modo gentile,
    Inchino e baciamano.
    Ghino La Ganga

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  2. Al di lá di ogni altra considerazione sul soggetto in esame, ci sono tre categorie di internettiani per cui io auspicherei l’ amputazione delle falangi: quelli che scrivono “un pò”, quelli che mettono i puntini di sospensione ogni tre parole e quelli che scrivono col caps-lock innestato.
    Buon Anno, Galatea!

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  3. non ho mai trovato spammatori semplici, le rare volte in cui ho risposto loro. Credo che le cose siano correlate: uno spammatore semplice usa un testo banale e quindi non mi viene voglia di rispondere.

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  4. Niente link: è stato umiliato nel cyberspazio (anche se non se ne è accorto) e rischi altre mail Spam di puntualizzazioni e puntini messi a casaccio

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  5. Anche a me chiedono se voglio aumentare le dimensioni del pene che non ho e poi Adriana mi scrive tante volte offrendosi come fidanzata! A me Pinco Palluzzo non mi scrive: non merito informazioni culturali, uffa!

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  6. Il mio blog complimentoso lo leggono in pochi. Mi dico che se uno lo vuol leggere bene, altrimenti pazienza. Avrà di meglio da fare. Beato lui o lei. Mi faccio mille scrupoli a farmi pubblicità oppure a obbligare i miei amici a leggerlo, figuriamoci gli sconosciuti. Leggo poi di questi che si prendono per Proust e si offendono di non essere compresi. Io, al loro posto, due domande me le farei…

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  7. Complimenti,
    è stato uno spasso leggerti e che poveraccio che è il tipo in questione:
    usare, da parte sua, un po’ di eleganza, stile e finezza, no eh?
    Ha proprio sbagliato tutto sin dall’inizio.

    Buon 2016, con un sorriso
    Ondina

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  8. gli risponda Mariangela, dopotutto se lo merita. ah ah ah. Grazie per averci partecipato questa “disavventura” informatica.

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  9. Essendo anch’io piuttosto grammar-nazi, segnalo, nel quintultimo capoverso (esclusi quelli rientranti), ossia quello che inizia con “Che riesce”, un punto al posto di una virgola.
    E nel quartultimo manca uno spazio dopo la virgola successiva alla parola “carteggio”.

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