Leggere e basta

Ho trascorso le vacanze malaticcia causa influenza, che ha scombinato tutti i piani di visite ad amici e gite. Un disastro, direte voi: imprigionata in casa febbricitante, senza poter uscire e senza poter ricevere visite, perché anche gli amici più cari si defilano quando tu hai le potenzialità dell’untore. Ma ci sono amici che in queste circostanze non si defilano mai: i libri.

In queste vacanze ho letto. Come una forsennata. Come non mi capitava da anni. C’è una magia nella lettura che noi lettori conosciamo e gli altri no. Non si può spiegare, almeno non fino in fondo. È quella vertigine che ti prende quando precipiti in un libro, che è la cosa più simile ad uno Stargate. L’oggetto più fantascientifico e multimediale che esista, perché tu sei lì, nella tua stanza, e un momento dopo sei altrove, e non sei nemmeno più tu.

La lettura è quell’incantesimo che amplia e dilata i confini del reale. Leggere è come avere i superpoteri. Sei portata in altri mondi, in altre epoche, e ci sei dentro, spettatrice ma anche protagonista.

A me dispiace sinceramente per quelli che non leggono. Ma mica per quelle bubbole della cultura, o sul diventare migliori, eh. È che non sanno cosa si perdono. Infinite avventure, emozioni che esplodono dentro come supernove, viaggi nel tempo e nello spazio. Non è guardare qualcosa come spettatore, è vivere vite non tue, che però diventano tali. Uno stordimento, un senso di perdita e di acquisto assieme, come se d’improvviso avessi la facoltà di annullarti e di ricomporti.

Chi non legge pensa che la lettura sia tempo sottratto alla vita vera. Come se fosse una dimensione che non ha nulla a che fare con il reale, un rifugio per mammolette. Leggere invece è un distillato di vita, una sorta di amplificatore dei sensi e delle emozioni. È come un buon cibo, che ti risveglia dentro ricordi che non sapevi di avere, e ti smuove tutto.

Noi che spesso leggiamo tanto per mestiere alle volte ci dimentichiamo di questo potere meraviglioso che hanno le parole e le pagine, perché per noi sono strumenti di lavoro, e come tutto ciò che riguarda il lavoro, dopo un po’ diventa routine.

Per cui ho adorato queste vacanze, in cui ho letto come leggevo da ragazzina, senza una ragione, senza un obbligo. Solo con il gusto di farmi sedurre dalle storie, dalle trame, di vedere che fine facessero i personaggi. Soltanto per farmi travolgere dai libri come ci si fa travolgere dalla vita.

Leggete, leggete e basta. E se vi dicono che non serve a nulla, leggete ancora di più. Non c’è niente che sia più necessario delle cose reputate inutili.

10 Comments

  1. Da lettore accanito (anche di libri tuoi: Didone e Socrate li ho divorati e sono lì in bella mostra nella mia libreria), non posso che sottoscrivere ogni singola parola di questo post.

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  2. Hai dimenticato di dire quanto aiuti leggere un libro(sempre che sia indovinato)quando un grande dolore attraversa la tua vita ,cosa che mi sta capitando e non c’e niente che mi consoli ,solo leggendo riesco a uscire dal mio dolore anche solo per qualche ora e questo e’ una cosa grande ,una cosa reale,utile ,meravigliosa.Sei sempre brava.
    Ciao Giuliana

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  3. Vero, vero! a me è capitato l’anno scorso- Sempre vacanze di Natale. Febbre alta un giorno e poi una settimana di febbriciattola, niente di meglio per stare a casa nel lettone e leggere!
    Il 2017 è stato il mio anno più proficuo con la lettura. Sono stata fortunata, mi sono capitati tra le mani alcuni libri fantastici.

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  4. quando leggi un giallo e non vedi l’ora di scoprire come va a finire, quando le incombenze quotidiane non sono nient’altro che parentesi in cui non fai che pensare a quando potrai di nuovo prendere in mano il libro che stai leggendo

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  5. E le nottate in bianco perché “leggo ancora qualche pagina, e poi lo metto giù”, ma quando un libro ti prende, lo decide lui se lasciarsi metter giù.

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  6. Sì, leggere fa bene. Siamo essenzialmente fatti di parole, la nostra mente è scolpita, generata, dal linguaggio. Il nostro «sé» è frutto del linguaggio. Quindi se leggiamo siamo di più, siamo più intensamente vivi. Scrivere poco, è buona cosa, ci son troppi scrittori, ma leggere poco non lo è.

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  7. Leggere è bellissimo ed è stata la mia prima passione in assoluto, già da piccola, appena appresa l’arte della lettura. 😀

    Devo purtroppo aggiungere che alcuni non-lettori molto tempo fa mi hanno fatta sentire molto in colpa per il mio “sprecare” tempo con i libri, anziché fare cose più “costruttive” e “produttive”. 😦

    Auguro tante buonissime letture, con un sorriso
    Ondina :-*

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