Sopravviveremo

E sopravviveremo. Ai congiuntivi di Di Maio, alle telefonate di De Benedetti, alle sfuriate della Boschi, ai vaccini di Salvini, alle tasse da abolire, all’Euro da cui uscire, ai programmi politici che sembrano battute di Crozza, e viceversa.

Sopravviveremo alle Deneuve preoccupate che nessuno le importuni più, ai maschi preoccupati di non poter più importunare. Alle polemiche sulle fake news che di solito sono più false delle news stesse. Alla crisi dei giornali, alla crisi dei blog, alla crisi della letteratura, perché è noto che prima in Italia eravamo un popolo di colti intellettuali che leggeva di tutto e chiosava con l’erudizione di un dotto bizantino.

Sopravviveremo agli hacker, ai troll, alla Apple che rallenta gli iPhone, alla Intel che tarocca i chip.

Sopravviveremo alla congiura di Big Farma, a quella di Bilderberg, agli Illuminati, ai Templari di Voyager.

Sopravviveremo, certo.

Ma non sarebbe ora di fare qualcosa di meglio che sopravvivere?

6 Comments

  1. Sono pienamente d’accordo con te. La situazione che segnali continua a ripresentarsi ogni giorno suscitando in me indignazione. Comincia però a sorgere un senso di impotenza che rischia di degenerare in rassegnazione. Ho 63 anni ma, come ha scritto una mia alunna quattordicenne a conclusione di una pagina di diario, “vivo non sopravvivo”.

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  2. Il difficile oggi non è il sopravvivere e anche il vivere; il difficile oggi è il morire, ci si avvia, oggi come oggi, ad una lunghissima degenza prima d’esser lasciati a morire in pace

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  3. La maggior parte delle persone che si avvicinano al mondo della politica purtroppo non sono abbastanza preparate. Il popolo si lamenta e non prende in mano la situazione, la scuola non forma uomini e donne consapevoli del mondo, sento lamentele assurde in giro e vedo osannare “uomini politici” ai quali non darei fiducia nemmemo per le pulizie di casa. La società è complessa, la politica che si occupa della società deve essere complessa. Non è etico che per accaparrarsi più voti si promettano cambiamenti epocali, che in realtà sono solo lievi riarrangiamenti di norme già esistenti o bugie epocali.
    I media dovrebbero puntare sull’informazione e sulla formazione del popolo, dovremmo trovare (soprattutto sulla rete nazionale) dei programmi a misura di cittadino, in cui si parla di ciò che fa il governo, il parlamento per la Nazione.
    I talk show politici, i continui dibattiti che ci propinano sono indecenti, raramente si riesce a seguire ciò di cui parlano, perché nella maggior parte dei casi è tutto un urlare e starnazzare, peggio che al mercato rionale. La classe politica dovrebbe essere consapevole e appoggiare il progresso scientifico e la sanità pubblica. Ci possono essere delle divergenze di pensiero in qualsiasi ambito, ma non si può fare campagna elettorale sulla obbligatorietà dei vaccini, sarebbe come fare campagna elettorale sul divieto di fumare nei locali pubblici.
    Io sono sdegnata da questo andazzo, non mi va di sopravvivere, io voglio vivere e voglio farlo nella mia terra, perché è bella, piena di risorse e storia. È bella ed è mia, non c’è posto migliore al mondo, ma non potrà essere così per sempre, soprattutto se continuiamo a sopravvivere piuttosto che alzare la testa e scegliere in modo consapevole. Ci sono delle brave persone in gamba che si candidano, cercatele con il lumicino e votate loro. Abbiamo il dovere morale di farlo.

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