Storia divertente della letteratura latina: Appio Claudio Cieco, il politico social dell’antica Roma

 

Per farsi capire dal popolo, bisogna far girare le proprie idee, meglio se sono delle massime brevi come tweet. L’aveva già capito Appio Claudio Cieco, politico “social” della Roma arcaica.

La storia di Roma e quindi anche quella della sua letteratura è la storia delle sue famiglie aristocratiche. E proprio da una nobilissima famiglia romana veniva Appio Claudio Cieco, retore e primo politico “social” , in quanto primo a pubblicare e diffondere in pubblico suoi discorsi e le sue sententiae.

Appio Claudio Cieco e i Claudi: protagonisti della storia di Roma

Dove c’è Roma ci sono i Claudi. Questa famiglia potentissima e ricchissima è un tutt’uno con la storia dell’Urbe, tanto che all’epoca di Augusto insieme ai Giulii darà vita alla prima dinastia di Roma imperiale. Tecnicamente li si potrebbe considerare degli immigrati (ma del resto tutti i Romani lo erano, un po’ come gli Americani oggi). Un antenato di Appio Claudio Cieco, il principe sabino Clauso, era stato nelle leggende alleato di Turno ai tempi delle guerre contro Enea. Poi i Claudi avevano cambiato campo. All’epoca di Romolo erano arrivati da Regillum e da Fidene insieme a 5000 loro clientes stanziati nella valle dell’Aniene. Si erano piazzati a Roma, intuendo, con la sagacia di chi ama i soldi e il potere, che la storia si sarebbe fatta lì. I Claudii erano divisi in due rami, uno patrizio e uno plebeo. Così, in pratica, sotto qualsiasi regime, aristocratico o democratico, un Claudio al potere poteva arrivarci sempre.

Appio Claudio, il primo politico social

Appio Claudio Cieco faceva parte del ramo patrizio della famiglia. Il Senato era casa sua. Grazie alla sua notevole capacità oratoria, convinceva i colleghi senatori e il popolo a seguirlo. Appio Claudio doveva avere una buona inclinazione per il marketing e la comunicazione politica. Pare infatti che sia stato il primo ad organizzarsi per pubblicare i suoi discorsi. Erano scritti e poi diffusi dal suo segretario, lo scriba Gneo Flavio, che oggi sarebbe considerato lo spin doctor o il social media manager di Appio Claudio.Appio Claudio avrebbe avuto un gran successo oggi sui social: i suoi discorsi e i suoi carmina erano infatti, da quanto capiamo, composti per gran parte da brevi frasi sentenziose ad effetto, come degli slogan o dei tweet. Si memorizzavano velocemente e il pubblico le adorava. Insomma, vivesse oggi la sua pagina Facebook darebbe filo da torcere a quella di Salvini.

Appio Claudio fra Pitagora e Angela Merkel

Al contrario dei nostri politici odierni o di Fusaro, però, Appio Claudio pare avesse anche una buona formazione filosofica. Le élite romane del tempo spesso e volentieri avevano già precettori greci e andavano a specializzarsi e istruirsi presso filosofi pitagorici nelle città del sud. Gli Emili, altra gens nota del periodo, si vantavano di discendere da Numa Pompilio, uno dei re di Roma che sarebbe stato discepolo di Pitagora.Anche Appio Claudio pare che abbia frequentato queste cerchie. Alcune delle sue sentenze sembra che siano ispirate dalle idee di Archita di Taranto e di altri suoi discepoli, come Aristosseno. L’idea dei Pitagorici era che la città ben governata nascesse dalla concordia fra ceto dirigente e magistrati. Anche l’idea di pubblicare i propri discorsi per consentire al popolo di essere più informato rientra probabilmente in questo tipo di ideologia. Appio Claudio, in breve, puntava ad una repubblica in cui i conflitti tra classi fossero ridotti al minimo, e regnasse una armonia fra patrizi, plebei, ricchi e poveri, per governare con tranquillità. Non dico una Grosse Koalition, ma quasi. In questo Appio Claudio, forse, più che dei nostri politici social, è stato un precursore di Angela Merkel.