Ci sono libri che… piccolo blues per la giornata mondiale del libro

Oggi è la giornata mondiale del libro.
Ci sono libri che ti salvano la vita e libri che te la cambiano. Ci sono anche libri che fanno cose meno romantiche ed eroiche, come farti trascorrere più velocemente quel tempo assonnato che passi la mattina in autobus o in treno, mentre ti rechi al lavoro, o quelle mezz’ore infinite quando sei nella sala d’attesa di un dentista.


Ci sono i libri letti in estate, sulla spiaggia, mentre i bambini giocano e gridano attorno, e schizzano acqua di mare, perché nessuno schizza e pasticcia così bene l’acqua di mare come i bambini.


Ci sono libri che ti accompagnano in borsa, silenziosi, come i pacchetti di fazzoletti dimenticati, e non si offendono se li lasci lì a condividere uno spazio angusto e buio assieme al rossetto o alle chiavi.

Ci sono libri che per mesi e anni ti dimentichi di aver comprato e restano sulla mensola della libreria o sul comodino, remissivi, rassegnati, eppure fiduciosi che prima o poi, per un improvviso scherzo della memoria o del caso, ti ricorderai di loro.
Ci sono libri che ti annoiano a morte, e lasci lì, senza un rimpianto. Ci sono libri che hai dovuto leggere per forza e hai odiato, perché i libri sono come gli esseri umani, e mica tutti possono stare simpatici.


Ci sono libri che ti fanno male anche quando li ami appassionatamente, proprio come certi esseri umani, perché ti smuovono dentro qualcosa che preferiresti non emergesse mai, o che hai cercato di dimenticare, e invece ogni volta che sfogli le loro pagine ti si ripresenta davanti, ti arriva come uno schiaffo. Ci sono libri che vorresti amare tanto, perché sai che meritano, e invece, proprio come con certi esseri umani, non ci riesci o non ti va, perché non è mai il momento giusto e non si crea mai la giusta occasione. Ci sono libri che non hai letto e non leggerai mai, eppure sono sempre presenti nella tua vita.


Ci sono libri, ovunque. Attorno a te, che tu lo voglia o no, perché i libri sono come i fantasmi che aleggiano attorno, nell’aria, nel vento, nel respiro. Perché i libri sono storie, e le storie sono inevitabili nella vita di noi esseri umani, e non sappiamo mai se sono loro, i libri, che hanno bisogno di noi o noi di loro, per vivere.

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