Giasone, l’eroe che era un manager imbruttito

Giasone, ovvero l’eroe che era un manager imbruttito.
Fra gli eroi greci la palma dell’antipatia e dell’opportunismo calcolatore la vince lui, Giasone, protagonista della Argonautiche di Apollonio Rodio e odiato comprimario della Medea di Euripide.

Giasone rivuole il controllo del business di famiglia, quella Iolco che lo zio Pelia gli ha tolto con l’inganno, e va a conquistare il vello d’oro della Colchide. E fin qui, è un’impresa legittima. Ma come ci riesce e i guai che scatena sono degni di un eroe imbruttito.

Sensibile come un ciocco di legno, Giasone è uno che ha gli occhi fissi sulla sua mission aziendale e non guarda in faccia nessuno pur di raggiungere il goal che si è prefisso. Usa le skills del suo team e fa acquisizioni nella company avversaria, facendo innamorare di sé la giovane Medea, che è maga e viene usata come insider contro la sua stessa famiglia. Le ha promesso grandi bonus, e infatti la sposa.

Ma poi, quando vengono a galla delle bad practises da lei usate non in target con quelle previste per gli eroi (tipo aver ammazzato a sangue freddo un fratello e averlo aiutato a far fuori lo zio Pelia), la scarica per sposare la principessa di Corinto, che gli ha offerto delle stock options migliori.

Medea, che si sente tradita, si scatena determinando un fail di proporzioni epiche, e il povero Giasone si ritrova sitting on his ass, cioè con il culo a terra, esule e senza il becco di un quattrino.

Il che dimostra che pure se sei eroe un minimo di accountability la devi avere altrimenti la Reputation crolla e ciao, core, manco gli appoggi sull’Olimpo ti salvano.

2 Comments

  1. simpatico questo ritratto mutuato dal mondo dell’economy.
    Gli affari sono affari e i denaro non profuma di pulito.
    Direi che Giasone ci starebbe alla grande anche ai tempi nostri. 😀

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