Ci sono mosaici e mosaici, e quello del Battesimo di Cristo del Battistero degli Ariani a Ravenna è davvero un caso particolare nella storia dell’arte : si tratta infatti di una delle poche rappresentazioni di un Cristo con i genitali visibili.
Di solito il Cristo non viene rappresentato nudo, e tanto meno con gli attributi sessuali in vista. Ma qui la scelta era voluta e determinata dal credo ariano.

Gli Ariani, contrariamente ai cattolici, credevano che Gesù Cristo fosse diverso dal Padre e non della stessa sostanza: più umano, quindi. Da qui la scelta di raffigurarlo mentre si battezza nelle acque del fiume Giordano anche con gli attributi sessuali bene in vista: a sottolineare che era un uomo, in tutto e per tutto.
L’arianesimo fu una corrente del cristianesimo primitivo iniziata dalle riflessioni di Ario, teologo di origine berbera che fu attivo ad Alessandria d’Egitto nel IV secolo. Le sue tesi furono condannate nel Concilio di Nicea. Ma monaci ariani erano partiti in missione per catechizzare e convertire le popolazioni barbare. I Goti e gran parte degli altri barbari erano quindi di credo ariano. Il loro evangelizzatore era stato infatti Urfila, che non solo aveva diffuso fra loro il cristianesimo ma aveva anche inventato un alfabeto usato dai Goti, e con il quale era stata trascritta e tradotta in gotico la Bibbia.

Teodorico, re dei Goti e signore di Ravenna, fece costruire il battistero proprio per i credenti ariani, di cui faceva parte. A Ravenna infatti era presente un altro battistero, quello degli Ortodossi, costruito cinquant’anni prima.
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