Severino del Norico, il santo che protesse Odoacre

Raramente scrivo di santi, ma il santo di oggi #8gennaio, Severino del Norico, è qualcosa di più: un fenomeno politico, prima ancora che religioso, in quel periodo affascinante e terribile che fu la fine dell’ impero romano .

Severino, come molti santi e asceti del periodo, era il discendente di una nobile famiglia romana.Si era ormai nell’epoca in cui i nobili rampolli della famiglie senatorie preferivano la Chiesa all’amministrazione civile, anche perché si finiva comunque per occuparsi della gestione politica dei territori, e quindi per beccarsi infinite rogne, ma almeno la Chiesa garantiva il Paradiso nell’aldilà.

Severino del Norico, un monaco in politica

Severino divenne monaco basiliano in Oriente, e poi, chissà perché venne mandato nel Norico, l’attuale Austria a convertire barbari pagani fra le nevi. Il Norico era stato romano, ma ora era percorso da orde di barbari, e il caos regnava sovrano.

Severino, che aveva fama di profeta e grande carisma, usò le sue doti per impressionare i capi tribù e se non proprio convertirli almeno farseli amici. Il suo più grande successo fu con Odoacre, allora giovane alle prime armi, che Severino prese sotto la sua ala protettrice pronosticandogli un grande avvenire.

Severino del Norico e Odoacre

Forse non fu ispirazione divina, ma naso politico. Di lì a poco quel ragazzo diventerà il padrone dell’Italia. Odoacre gli fu sempre grato, e quando fece evacuare la Pannonia, avvertì i monaci di Severino, suoi eredi, consentendo loro di riportare il suo corpo in Italia, come lui aveva richiesto.

Odoacre e Romolo Augusto fonte https://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Odoacer?uselang=it#/media/File:Odoakar.jpg

Lo chiamarono l’apostolo del Norico, anche se ne fu in un certo senso anche il signore, un antesignano dei vescovi che di lì a poco, caduto l’impero, dovranno occuparsi anche di politica e di amministrazione. Tosto, carismatico, forse anche un tantino esagerato, con i suoi digiuni che duravano eternità, fu uno di quegli strani santi del tardo antico, ascetici e allo stesso tempo concreti. In fondo, molto romani.