Narciso, ovvero quando i narcisi non avevano i social network

lamitologiadigalatea Che poi, pora stella, Narciso lo abbiamo ingiustamente diffamato.

In fondo che faceva di male? Si guardava, allo specchio, per i cavoli suoi, senza rompere l’anima a nessuno.

Non postava selfie su Instagram, non pubblicava status falsamente intellettuali per giustificare le foto delle sue chiappe nude o degli addominali su Facebook, non faceva balletti su Tik Tok, non scriveva Tweet sull’argomento del giorno, non disquisiva di politica o si vantava di essersi laureato all’Università della vita, non proponeva soluzioni geniali irrealizzabili per crisi internazionali, non suggeriva film, libri, ristoranti imperdibili senza capirci una cippa, non si spacciava per virologo o esperto di economia, non usava hashtag a capocchia per ottenere visibilità, non taggava, non mandava inviti per Candy Crush, non controllava i like sotto ogni post, non mandava foto ignude in chat a fanciulle non consenzienti, non spediva buongiornissimi o iniziava catene su Whatsapp e soprattutto non credeva nell’hacker che prende possesso del tuo pc e mi raccomando copia e incolla e non condividere, metti un amen per salvare il gattino.

Se ne stava per i fatti suoi a rimirarsi. Era un bravo figliolo, ammettiamolo.