La mitologia di Galatea: Afrodite, la dea che se ne fo… di tutto

Afrodite, la dea più anarchica dell’Olimpo.

Afrodite è così: se ne f0tte. Letteralmente. Non solo perché è la dea dell’amore, e quindi dovrebbe essere quella la “mission” del brand, come direbbero i mitologi imbruttiti. No, è proprio il suo carattere. Di tutte le divinità, Afrodite è quella più anarchica, incontenibile, che non accetta regole o freni. Non è solo bella, perché le dee lo sono tutte. Non è solo sensuale. A differenza delle altre dee, che nell’Olimpo si sono adattate a ruoli marginali e ancillari o comunque definiti (sono spose, figlie, madri) e restano lì prigioniere, come stati e, lei è una outsider per scelta.

Non ha padre, perché nasce dai genitali recisi di Urano. Che è un modo strano di venire al mondo, ma che la affranca da ogni autorità paterna, perché non è figlia di nessuno ed è più antica dello stesso Zeus. Non ha madre, non ha sorelle, non ha nessuno a cui rendere conto o dovere obbedienza. Ha un marito, Efesto, che cornifica con regale indifferenza; un amante storico, Ares, che però è proprio solo un maschione da letto, muscoloso e stolido, che usa alla bisogna. Un toyboy, Adone, che però è rimpiazzabile e condivisibile con altre, perché Afrodite non concepisce di essere legata a nessuno. Ha svariati amanti mortali, che congeda con divina noia. Sta sull’Olimpo, quando le aggrada, ma anche a Cipro, a Citera e in ogni luogo. Come le,grandi signore, è al suo posto ovunque: nei templi, nei bordelli, nelle metropoli. La invocano la prostitua di strada, il marinaio in pericolo, e si considerano suoi discendenti la matrona nobilissima, e il condottiero romano. Afrodite è trasversale, democratica. Accetta tutti e tutti, se le gira, può rovinare.

Afrodite non capisce i legami: non è che non li approva, è che non fanno per lei. È libera, sola, trionfante, sfacciata nella sua bellezza perché indossa la sua nudità come un manto regale.

È l’unica fra le dee che accetta di apparire mentre fa il bagno, o si allaccia un sandalo, perché persino la posa più quotidiana non intacca la sua essenza divina e superiore.

Non provoca, è. Sono i mortali, così perbenisti e limitati, che cercano di inquadrarla in un ruolo, lei li trascende tutti. È inarrestabile, eterna, mutevole, cangiante, incontenibile, materna, crudele, generosa, pericolosa, affascinante, necessaria. Come il mare. Da cui è nata, e non è un caso, no.