Italics

dadi

Trallallerollerollerolà….. trallallerollerolerollà…

La suoneria irrompe nella tranquillità assonnata della domenica pomeriggio, mentre io vegeto perplessa sul divano, guardando la nebbia fuori che copre tutto come un sudario.

La voce di ***** che mi chiama ha un tono strano, quasi un po’ affannato.

Hai letto la Stampa?”

Perché, che c’è, una nuovo delirio di Berlusconi?”

No, c’è la storia dei mutui di Torino.. sai quella notizia che il Comune si faceva garante del mutuo per le giovani coppie: praticamente, se non sono in grado di pagare la rata, sarà il Comune a subentrare..”

Ah, sì, mi pareva una buona idea, lodevole. Ma perché, che è successo?”

Be’ che le richieste sono state talmente tante che per assegnare i 100 mutui questi geni sai che hanno pensato di fare? Una assegnazione tramite lotteria! Li hanno convocati in un teatro, con tanto di vallette che estraevano i numeri: invece di una graduatoria, hanno tirato a sorte i nominativi dei vincenti.”

Si ferma, per respirare. È come se in gola avesse un groppo che non va né su né giù.

Ci sono anche le interviste ai vincitori. Una ragazza incinta, che per poco non partoriva lì, una coppia di ragazzi.. insomma, leggilo… poi ti richiamo e mi dici che ne pensi…”

Ma tu…?” chiedo, un pelino preoccupata.

No, io esco e mi fumo una sigaretta, ho bisogno di respirare…”

Nell’era di internet non è difficile recuperare un articolo: un clic e la storia è lì, sciorinata sullo schermo: l’impostazione del pezzo è ilare, quasi felice. Che bella idea, il Comune che convoca tutti al teatro, per garantire la massima trasparenza: ci sono le mamme chiamate ad estrarre i numeri, forse perché giovane mamma fa tanto versione politicamente corretta della Velina, e le coppie, dai 25 ai 35 anni, che si tengono per mano nell’attesa. Pare il resoconto di una puntata di Canzonissima d’antan, e il tono del giornalista è quello di uno che quasi quasi si aspetta che da un momento all’altro echeggi da qualche parte persino un allegro trillo di Mina. Invece no, si deve accontentare dell’urletto di gioia del ragazzo che “vince” il primo mutuo, ed esulta baciando l’immaginetta di Padre Pio, che certo è all’origine di quella insperata botta di fortuna; poi, appunto è il turno della mamma incipiente, anche lei tanto felice da rischiare, per il colpo, di far nascere il pargolo lì: pargolo fortunato, in ogni caso, perché in grado di sbocciare al mondo non solo con un contratto in mano, ma pure già sotto i riflettori: parte quindi in vantaggio per quando da grande si presenterà ai provini di Amici.

Sto quasi finendo di leggere, sempre più allibita, quando il cellulare trilla di nuovo: non ce la fa, *****, ad attendere.

Dio mio, è tremendo: non si può accettare che un povero disgraziato che non può permettersi una casa venga umiliato in questo modo, è rivoltante! Io non ce l’ho neppure fatta a finirlo, son dovuto uscire, manco mi avessero dato un cazzotto nello stomaco.”

Fa uno strano effetto sentirlo così sconvolto: strano perché ***** non è uno di quegli intellettuali esangui che non si sono mai confrontati con la vita reale e solo di tanto in tanto fanno capolino dalla loro torre eburnea, giusto il tempo per dare uno sguardo a volo d’uccello sul mondo, schifarsi e ritornare lassù, nei cieli dell’arte; no, è uno che ha fatto politica, con testardo senso pratico, e talvolta, anzi, si compiace a dimostrare un certo smagato cinismo nei confronti del mondo in generale e dell’Italietta nostra nello specifico. Ma stavolta è troppo, la maschera non regge, non ha né la forza né la voglia di indossarla.

Cazzo, ma fai un graduatoria! Oppure convocali per l’estrazione in Comune, senza tutta questa messa in scena! Ma quand’ero assessore io, se uno della banca mi fosse venuto a proporre una simile pagliacciata, lo appendevo fuori dal balcone con i piedi! E questi, invece di indignarsi, son pur contenti!”

Già. Il massimo è infatti la dichiarazione di una delle signore convocate, che, papale papale, dell’estrazione è felice come una Pasqua: “Così è tutto più trasparente, niente graduatorie, è tutta questione di fortuna. Così è più moderno!”

Moderno. Capisco perché ***** s’è sentito come se gli avessero dato un pugno allo stomaco. Non si può che avere la stessa sensazione quando ci si rende conto che chi patisce una umiliazione è non solo inconsapevole, ma addirittura contento di subirla, perché la sente come “moderna”, up to date, anzi, diciamo molto cool. Del resto è questo lo spirito dei tempi: non c’è giorno in cui non ci ripetano che la legge della giungla è la forma più spinta di contemporaneità. Abbiam tutti digerito, ormai, il principio che le società non si basano sulla solidarietà – e passi – ma neppure sul lavoro o peggio che peggio sul merito: solo sul culo, perché l’Italia non è uno Stato, ma una eterna lotteria.

Dall’altro capo del telefono la voce mi giunge appannata:

Io mi chiedo che cosa siamo diventati… o meglio, ormai mi chiedo se non siamo semplicemente così da sempre… se noi Italiani non siamo proprio questo… guarda, scusami, adesso vado di nuovo a fumare, non ce la faccio.”

Me lo immagino appoggiato sullo stipite di un balcone, mentre sfoga la rabbia riducendo in fin di vita, a boccate, una sigaretta; boccate che non gusta nemmeno, perché sono di impotente reazione a qualcosa che non sa come altro fronteggiare. Pensa alla donna contenta perché la modernità sta tutta nell’attesa di una irragionevole ed immotivata fortuna e pensa che l’Italia è fritta, con gente così. E io invece, non so, voglio, una volta tanto, essere ottimista, e credere che ancora l’Italia non sia del tutto spacciata, se ancora c’è gente che quando legge cose simili, si indigna. Come lui.

[*]

54 Comments

  1. Purtroppo è così. L’Italia oggi è questo. Ma mica è casuale: io non mi ricordo una grande battaglia politica (vincente) per l’estensione di diritti sociali ed economici negli ultimi venti anni, quindi per sfangarla non resta che il culo. La signora che considera la lotteria “moderna” si riferisce probabilmente ad un sistema di assegnazione che le pare meno soggetto all’arbitrio del feudatario di turno. Del resto se una certa informazione (stavo per dire propaganda, ma è innegabile che ci siano forti elementi di verità) ti dice che nella pratica questi diritti sono sistematicamente soggetti alla discrezione dei “potenti”, il credere che si parte per una volta tutti alla pari, secondo culo, può essere apparentemente liberatorio.
    Diverso il discorso sull’atroce spettacolarizzazione..

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  2. La signora che esalta la “modernità” è l’avanguardia di quegli italioti che sono tipicamente sudditi e di cittadininanza, legalità, meritocrazia, ambizione non hanno mai sentito parlare.
    luigi nonallineato

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  3. Non me la prenderei troppo per quelli che sono stati contenti di fare la lotteria. Alla fin fine ogni singolo giorno della nostra vita, al Nord come al Sud, sbattiamo la testa contro la rete preferenziale su cui viaggiano le persone che hanno particolari amicizie e conoscenze. E questo parte dal classico “oh, hai un problema di salute? Vai dal medico XY, e mi raccomando, digli che vieni da parte mia!”, dove il sottinteso è che se non gli dici di andare da parte sua, ti tratterà peggio, fino agli imbrogli per avere questo genere di facilitazioni.
    Quindi sì, una lotteria, dove tutto è lasciato al caso, dove tutti sono apparentemente uguali, può sembrare perfino moderna ad una persona in seria difficoltà.
    Falsare una graduatoria è fin troppo semplice, ci si meraviglierebbe del contrario, mentre falsare una lotteria sembra impossibile.

    Non è che io non veda il grottesco in tutto questo, non è che io non mi senta male a pensare che oramai l’unica forma di giustizia che riusciamo a concepire è il caso, ma non credo che le persone siano così inconsapevoli di questo. Credo solo che si sentano tutte impotenti, tremendamente impotenti. Al punto tale da salutare con gioia una lotteria.

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  4. Beh…grazie.
    Che onore.
    Bastasse indignarsi,si risolverebbero tanti problemi.
    Invece ho solo sfinito parecchie sigarette: che poi mi van tutte in veleno, come l’altro giorno.
    Hai voglia respirar l’aria di mare.
    Inchino e baciamano

    ***** La Ganga

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  5. “le società non si basano sulla solidarietà – e passi – ma neppure sul lavoro o peggio che peggio sul merito: solo sul culo, perché l’Italia non è uno Stato, ma una eterna lotteria.”

    Perché se invece il mutuo l’avessero dato a chi ha uno, due o tre figli, o a chi è disoccupato, o a chi è nero, o a chi è gay, o a chi ha fatto la domanda per primo, l’assegnazione sarebbe stata basata sul “merito”?

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  6. @->Kk: Almeno ci sarebbero stati dei criteri un po’ meno labili della semplice fortuna.
    @->Ghino: almeno hai ancora la capacità di indignarti…come vedi, in Italia non s’usa nemmeno più questo. Se ti capita, non sei moderno.
    @->paolo, luigi nonallineato e altri:La signora che vede nella botta di culo l’unica maniera per evitare le mafiette non ha tutti i torti, lo so. La cosa orribile, forse, è proprio questa.

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  7. “Labile” cosa vuol dire per te?
    Di certo non vuol dire che l’assegnazione sarebbe stata basata sul “merito”: c’è la stessa quantità di “merito” (=nessuna) nel rientrare nei 100 possessori di biglietti estratti alla lotteria e nel rientrare nella categoria (poveri, genitori, disoccupati, neri, gay, biondi ecc.) che viene scelta per il mutuo a preferenza di tutte le altre.

    (Non che sia una questione crucialissima, eh: è solo che dato non riesco a capire cosa ci sia di male nell’uso della lotteria, mi sfugge anche perché andare all’estrazione sarebbe stato “umiliante” e ci sarebbe da “indignarsi”)

    Ciao.

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  8. @->KK: Fare una graduatoria avrebbe significato in qualche modo fissare dei criteri per cui certe categorie avevano un canale preferenziale; io, Comune, decido per esempio che chi ha figli ha più bisogno della casa di chi non ne ha ancora, etc. Ogni criterio è ovviamente arbitrario, ma una Amministrazione Comunale deve fare questo tipo di scelta in base al programma che ha presentato ai suoi elettori. Al massimo si possono contestare i criteri, non l’idea della graduatoria in sè.
    Quello che io trovo umiliante nella lotteria è invece azzerare qualsiasi tipo di differenziazione, e basare l’assegnazione di questo tipo di mutui agevolati alla pura fortuna. Lo trovo anche un po’ “comodo” perché così l’Amministrazione Comunale se ne esce vergine da ogni colpa possibile: lei non ha scelto, è stata la dea bendata. Sottoporre poi le persone interessate a questo rituale da Maria De Filippi, lo trovo terribile- Se tu non ci trovi niente per cui indignarsi, vabbe’, sarò fatta male io, che vuoi che ti dica.

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  9. Più che altro ci sarebbe da meditare sul fatto che a fronte di una marea di richieste (quindi una marea di “aventi diritto”) c’erano risorse solo per cento mutui..
    Il che vuol dire che i reali aventi diritto sono cento. Ragion per cui il diritto non c’è, è una balla, non è garantito. Il resto è spettacolarizzazione e presa per il culo (visto che di culo si parlava). Io ti nego un diritto ma ti faccio credere che generosamente parteciperai alla lotteria.
    Puro medioevo.

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  10. “Più che altro ci sarebbe da meditare sul fatto che a fronte di una marea di richieste (quindi una marea di “aventi diritto”) c’erano risorse solo per cento mutui..
    Il che vuol dire che i reali aventi diritto sono cento. Ragion per cui il diritto non c’è, è una balla, non è garantito. Il resto è spettacolarizzazione e presa per il culo (visto che di culo si parlava). Io ti nego un diritto ma ti faccio credere che generosamente parteciperai alla lotteria.
    Puro medioevo.”

    Ma questo qua scherza o parla sul serio? Fare una richiesta significherebbe “avere diritto”? Di che diritto sta parlando?

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  11. beh, se un’amministrazione fa un bando e ammette dei cittadini ad una selezione (anche con una estrazione) riconosce che quei cittadini hanno “diritto” a concorrere per quella cosa. Il fatto che si presentino in mille per cento prestazioni a casa mia significa che le risorse sono sottostimate.

    Non scherzo 🙂

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  12. Galatea,
    veramente il Comune ha GIA’ selezionato i “meritevoli”: chi ha tot reddito e ha un mutuo in essere per l’acquisto di una casa di tot metri (il che vuol dire che i soldi a Briatore o a chi si è comprato l’attico di 230 metri quadri in centro non li danno). Dopodiché, posto che ci siano soldi solo per 100 fortunati, è possibilissimo (io non lo so se è così, eh: è una possibilità) che la lotteria sia il sistema più ragionevole: uno, perché minimizza i costi e il tempo della procedura di scelta, e due, perché utilizzando altri criteri potresti finire comunque col ricorrere a una selezione casuale (supponi di voler utilizzare, come criterio di preferenza, l’essere sposati e con figli: se a rientrare nei parametri sono in 300, come fai a scremare i 100 che vinceranno? Non è più pratico fare una lotteria sin dall’inizio?).
    Continuo a non capire cosa ci sia di umiliante o da suscitare indignazione, ma pazienza, si vede che dopo pranzo la mia lucidità non è granché 🙂

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  13. Ah, che avessero “diritto a concorrere” non c’è dubbio. E infatti hanno concorso, no? Mica gli hanno impedito di presentare la domanda…
    Comunque il tuo ragionamento è interessante. Si presta a sfiziose applicazioni. Per es. quando il Ministero della Giustizia mette a bando 300 posti da uditore giudiziario e si presentano in 3000 potremo quindi dire che le risorse sono sottostimate – non perché ci sono meno posti da giudice di quanti servano per le esigenze del Ministero (che sono 300 e non 3000), ma perché ci sono molte più persone che vogliono fare il giudice di quante ne servano.

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  14. vabbè..scusa che c’entra?
    Mica si son svegliati una mattina e si son detti vogliamo regalare un po’ di soldi?
    Qui si sta parlando di aiuti per le emergenze abitative, se non vedi la differenza non so che farci.

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  15. per KK:
    dì la verità… sei il Direttore Marketing di San Paolo Intesa,eh?
    Geniaccio…..e dillo subito, che ti battiamo le mani!
    Ah,dimenticavo: il Tuo paragone tra l’emergenza abitativa in Piemonte e i posti da Uditore Giudiziario dimostrano che l’insiemistica – da me sottovalutata – ha una sua ragion d’essere.
    Infatti ci sono bancari che la ignorano: preferiscono le convention, tanto che ne suggeriscono lo stile anche quando si tratta di assegnare alloggi a bisognosi.
    Stai bene.
    Ghino La Ganga

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  16. @->KK: ma ci sei o ci fai? Davvero tu non trovi nulla di umiliante nell’essere in una situazione di disagio (cioè non riuscire a potersi permettere una casa) ed essere costretti, da un ente pubblico, a partecipare ad una riffa in pubblico per garantirsi il diritto ad avere un mutuo agevolato garantito dal Comune?
    Non so, forse sarò ipersensibile io, evidentemente, ma fossi stata io una di quelle persone, mi sarei sentita uno schifo: offesa, umiliata, trattata come una postulante importuna, presa per i fondelli. Se un ente pubblico decide di fare un bando del genere, deve aspettarsi che le domande supereranno i posti disponibili; per quello deve preventivare una serie di criteri che permettano di scernere. Se dopo averli definiti, si ritrova comunque con richieste in esubero, deve o rifare il bando e scegliere criteri più selettivi, o trovare una soluzione alternativa. Se estraggo a sorte fra persone che hanno le stesse caratteristiche, compio una ingiustizia: perchè ad una coppia viene concesso il mutuo e all’altra no? perché una ha culo? Scusa, questo criterio può andar bene per la riffa di natale in cui si vincono le carabattole scartate dalla soffitta di zia Alberta! Se si parla del mutuo per una casa che cambia la vita ad una famiglia, non lo accetto.

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  17. No, Galatea, IO non ci trovo nulla di umiliante. Stavo appunto cercando di capire perché TU lo trovi umiliante; in caso contrario, naturalmente, non avrei chiesto, ti pare?
    Né mi sembra dic apire meglio adesso:
    1) “Se un ente pubblico decide di fare un bando del genere, deve aspettarsi che le domande supereranno i posti disponibili; per quello deve preventivare una serie di criteri che permettano di scernere.” Un criterio è l’ordine di domanda, un altro è i capelli rossi, un altro ancora è il numero di figli; il Comune ha scelto il sorteggio. E’ un criterio discriminante come qualsiasi altro.
    2) “Se dopo averli definiti, si ritrova comunque con richieste in esubero, deve o rifare il bando e scegliere criteri più selettivi, o trovare una soluzione alternativa.” Che ancora una volta (mi spiace per i vari Paolo e La Ganga) è come dire: se ad un concorso si presentano più concorrenti dei posti disponibili, bisogna o rifare il bando o assumere tutti. Il fatto che questa soluzione non sia, in tanti secoli, ancora mai venuta in mente a nessuno, a me fa venire in mente che si tratta di un’assurdità.
    3) “Se estraggo a sorte fra persone che hanno le stesse caratteristiche, compio una ingiustizia: perchè ad una coppia viene concesso il mutuo e all’altra no? perché una ha culo?” Indubbiamente è una ingiustizia rispetto a tutte le *altre* caratteristiche; ma purtroppo la scelta la fanno in base a una sola caratteristica, che non è uguale per tutti (cioè chi ha il biglietto vincente). Lo stesso accade se si dà la precedenza a chi fa la domanda per primo, a chi è sposato, a chi ha figli, a chi è biondo o a chi è alto meno di 1,65. E questo non è un caso: la scriminante si adopera appunto per scriminare fra persone che hanno, a parte quella in particolare, le stesse caratteristiche.
    4) “questo criterio può andar bene per la riffa di natale in cui si vincono le carabattole scartate dalla soffitta di zia Alberta! Se si parla del mutuo per una casa che cambia la vita ad una famiglia, non lo accetto.” Siamo quindi, as usual, ad una questione di bon ton. Mi pareva strano…

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  18. @->KK: Fino a prova contraria, dato che pare sfuggirti la cosa: se ad un concorso si presentano più concorrenti, il criterio discriminante è che passino l’esame che viene loro proposto, e se lo passano, cioè dimostrano di avere le carratteristiche richieste per coprire quel posto, oltre che per presentarsi all’esame, allora vengono assunti. Vale a dire: ad un concorso per sei posti in cui è richiesto come criterio per l’ammissione la laurea in lettere si presentano dieci candidati, tutti laureati in lettere: allora fanno l’esame, e i primi sei, che si sono dimostrati candidati adatti perchè in possesso della laurea in lettere e capaci di sostenere con merito l’esame, vengono assunti, mentre gli altri vanno a spasso. Qui, invece, il comune ha indetto un bando in cui era richiesto solo ed esclusivamente, a quanto pare, un requisito economico, salvo poi accorgersi, che, siccome sulla base di quello non si poteva discriminare a sufficienza, non poteva esaudire tutte le richieste: allora ha detto: “estraiamo a sorte”. Come a dire che io faccio un concorso in cui metto al bando sei posti per laureati in lettere, se ne presentano dieci e io, invece di fare una ulteriore selezione per trovare i sei più meritevoli, estraggo a sorte chi vince il posto di lavoro. Se a te ‘sta roba pare ben fatta e logica, per carità, ognuno ha diritto alle sue opinioni. Per te sarà una astratta questione di bon ton, a me pare un problema sostanziale.

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  19. A me sembra più giusto fare così.
    Fare un bando cercando destinatari che abbiano una caratteristica che sia rilevante per l’iniziativa in esame (se si esclude Briatore una ragione c’è). Se la domanda è in eccesso stabilire che i destinatari sono quelli che hanno questa caratteristica più un’altra caratteristica rilevante e così via.
    All’obiezione che si dovrebbero fare ‘n’ bandi, rispondo che forse un’indagine preliminare avrebbe potuto portare all’individuazione di un insieme che avrebbe avuto una dimensione equivalente al numero dei posti disponibili, consentendo di fare un bando solo

    Oppure ci sarebbe potuta essere una fase ad esame : un bel questionario con domande di : economia domestica, nozioni di risparmio energetico, norme condominiali, educazione civica. Chi rispondeva a più domande veniva premiato. Così non sarebbe stato proprietario uno che litiga con il vicino per le cazzate, uno che spreca un sacco di energia senza saperlo o uno che si lamenta alla vista del primo abbronzato…

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  20. “All’obiezione che si dovrebbero fare ‘n’ bandi, rispondo che forse un’indagine preliminare avrebbe potuto portare all’individuazione di un insieme che avrebbe avuto una dimensione equivalente al numero dei posti disponibili, consentendo di fare un bando solo”
    Si faceva ancor prima designando fin dall’inizio per nome e cognome i vincitori (come peraltro mi si dice che accada, sia pure non pubblicamente, per molti importanti concorsi pubblici).
    E ora che ho fatto anch’io la mia debita parte di qualunquismo, me ne torno a lavorare.
    (Galatea, io l’ho capito che a te non piace il metodo del sorteggio; quel che non ho capito è perché. Quelli che si erano presentati erano tutti ugualmente “meritevoli”, secondo quel che dici tu stessa: perché il sorteggio sarebbe, non dico umiliante, ma anche semplicemente ingiusto? Mistero. Avresti potuto forse dire che è crudele far sorgere nella gente l’aspettativa di un diritto che poi non tutti vedranno soddisfatto,e magari è vero: solo che succede tutti i giorni, ad esempio quando provi inserire tuo figlio in un asilo nido comunale o, se è per questo, in un liceo A piuttosto che in un liceo B. Ma pace, buona serata)

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  21. Il fatto di avere un insieme equivalente al numero dei posti disponibili non implica avere una lista tassativa di nomi e cognomi.
    Che poi vai a lavorare o a cagare per me fa lo stesso.
    L’importante in entrambi i casi è tirare lo sciacquone

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  22. Comunque siamo arrivati a un punto in cui parlare di “spettacolarizzazione” della politica è divenuto un eufemismo ridicolo. Ma era prevedibile: rileggiamoci tutti Debord, da bravi.

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  23. Qui non si tratta di spettacolarizzazione della politica, quanto di spettacolarizzazione del mutuo.
    A quando “Il rap dei R.I.D.” o “Il treno (in senso anche greco) del protesto” ?

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  24. Lo sai, vero che per avere un permesso di soggiorno negli Stati Uniti puoi partecipare ad una lotteria? http://www.dvlottery.state.gov/

    Ovviamente per partecipare alla lotteria devi possedere certi requisiti, quindi non vedo come questa cosa sia poi tanto diversa.

    Probabilmente il comune non si aspettava di ricevere tante domande e quindi ha deciso di utilizzare un metodo di selezione che non desse adito a ricorsi. Un’estrazione pubblica era probabilmente la soluzione più semplice.

    Dopodiché su una cosa sono d’accordo: potevano, anziché fare quersta ingiustizia umiliante fare un mutuo agevolato per ricostruire lo stadio Filadelfia. Come tifoso del Toro ne sarei stato felice. O no?

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  25. Scusatemi, resto perplesso: qualcuno fa finta di non capire?
    La casa, come risulta implicitamente dalla lettura degli artt.31(formazione famiglia),36(retribuzione equa),38 (assistenza sociale) della Costituzione, è un diritto al quale i cittadini devono essere posti in condizione di accedere.
    Se lo stato, in sessant’anni e passa di Costituzione ed attraverso gli Enti Locali,non è riuscito a creare appieno queste condizioni,e riesce a malapena a creare condizioni per un decimo di coloro che ne han bisogno,è gravemente inadempiente.
    Che ricorra ad una lotteria, per distribuire il suo inadempimento, è umiliante ed assurdo: è lo stesso che distribuire a lotteria i posti in ospedale ( il diritto alla salute sta nell’art 32 della Costituzione), ed anche quelli in un asilo, caro KK : tant’è che, se mi capiterà di vederlo fare in qualche comune, m’incazzerò pari-pari,stai sereno,visto che nel comune dove stavo a far l’assessore si impose ai costruttori di costruire asili a tutto spiano come contropartita delle villette a schiera.
    Capite o no che c’è una grande differenza tra L’ESTRAZIONE A SORTE DI UN DIRITTO e la partecipazione a un concorso?
    Mike,abbi pazienza: qui non stiamo parlando di green card per risiedere in un paese venendo da un altro,stiamo parlando DI CITTADINI DI UN PAESE, CHE PRIMA STABILISCE L’ESISTENZA DI UN DIRITTO, POI LO ESTRAE A SORTE.
    SI’ STO URLANDO : LA CAPITE O NO LA DIFFERENZA?
    DEVO FARE UN DISEGNINO?
    CAZZO, MA FATE FARE IL COMUNISTA A UNO COME ME?
    Per la miseria….

    Scusi la padrona di casa, ma ogni tanto si sbotta.
    Inchino e baciamano.
    Ghino La Ganga

    P.s.: Per Alessandro:hai ragione, devo leggerla, “La società dello spettacolo” di G.Debord….

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  26. Caro Ghino,
    invece di Debord, mi permetto di consigliarti un altro libro assai più intelligente (questo: http://www.ibs.it/code/9788815077653/holmes-stephen/costo-dei-diritti.html) dal quale apprenderesti una sorprendente verità, peraltro a te già ben nota se è vero, come mi pare di capire, che sei stato un amministratore pubblico: che per garantire a tutti un diritto servono i soldi, e che se i soldi non ci sono, il diritto rimane insoddisfatto -specie se ci sono tanti diritti che concorrono tra loro per avere i soldi pubblici.
    Ora, ammesso e non concesso che quello alla casa sia effettivamente un diritto (come sai la cosa è alquanto dubbia), e ammesso e non concesso che “diritto alla casa” significhi avere una casa *in proprietà* (e non, ad es., una casa *in locazione* a tariffe agevolate, o con sussidi pubblici; ricordiamoci quanto tutti noi di sinistra abbiamo preso a suo tempo per il culo il Berlusca perché si vantava che in Italia oltre il 70% dei cittadini è proprietario della casa in cui abita, e non certo perché il dato non fosse vero- perché si dà il caso che sia vero), allora rimane da chiedersi che ca*** dovrebbe fare un amministratore comunale alle prese con un budget di X e con richieste di cittadini che vogliono molti più soldi per: asili nido, riparazione di strade, scuole, autobus, illuminazione notturna, servizi sanitari ed altro ancora; o anche semplicemente con la legittima domanda di un cittadino che se ne sta buono buono in affitto e si sente dire che il Comune aiuta chi ha preso un mutuo per comprarsi casa ma non può pagarlo ma invece non ci pensa nemmeno ad aiutare lui a pagare il canone.
    Dove sta scritto che i soldi vadano prioritariamente riconosciuti a chi non ce la fa a pagare il mutuo piuttosto che a chi non ce la fa a pagare l’affitto, o l’Università, o le medicine, o la benzina, o il cenone di Natale? L’hai stabilito tu?
    Dopodiché sbotta pure, ché tanto di argomenti finora non ne ho sentito mezzo.

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  27. >Dove sta scritto che i soldi vadano…

    È vero! Se non sta scritto da nessuna parte perché mettere in mezzo a queste faccende burocratiche la cultura, l’etica e il rispetto?

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  28. “È vero! Se non sta scritto da nessuna parte perché mettere in mezzo a queste faccende burocratiche la cultura, l’etica e il rispetto?”

    La cultura, l’etica e il rispetto sono cose belle e importanti. Il modo più sicuro per ignorarle è contrapporle assurdamente a “queste faccende burocratiche” (trovare i soldi per i servizi pubblici e ripartirli fra più usi è IL modo, se ce n’è uno, per realizzare nella pratica la cultura, l’etica ecc.). Ma in caso contrario come si farebbe più a indignarsi, a “sbottare”, a sentirsi superiori a costo zero, insomma a fare dello squallido e banalissimo navel gazing?

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  29. Non so, onestamente, cosa sia il navel gazing. Non trovo sia “sentirsi superiori a costo zero” far rilevare che, a nostro avviso (mio e di Ghino, dato che su questo punto siamo perfettamente d’accordo), in questo caso si è fatta una scelta discutibile, basata su un criterio non oggettivo (cioè una graduatoria che tenesse conto delle differenti necessità delle varie coppie e quindi desse priorità ad alcune che, evidentemente, avevano magari urgenze maggiori di altre), e si è invece preferito affidarsi ad una procedura di sorteggio. Sarà indignazione a buon mercato, ma a me pare molto strano che uno che si dice di sinistra, invece, non la provi, e la provi Ghino, che di sinistra magari proprio non è. Se non ricordo male (non mi viene in mente il passo, l’ho letta di sicuro ma non chiedetemi in che opera) c’era una bella riflessione di Gramsci su come ogni tipo di lotteria sia fondamentalmente “di destra”, perchè alimenta l’idea che nella vita i miglioramenti per il popolo non siano ottenibili attraverso la rivendicazione di quelli che sono i suoi diritti, ma attraverso le botte di fortuna.
    PS: KK, rifletti su una cosa: io avrei fatto una graduatoria per cui la giovane mamma in attesa aveva più diritto alla casa di chi, magari, non sta ancora aspettando un figlio. COsì quella povera ragazza non avrebbe dovuto partecipare ad una estrazione al nono mese di gravidanza, col rischio di non vincere neppure, come invece poi è avvenuto. Per una pura botta di culo.

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  30. per KK:
    con l’urbanistica contrattata,ad esempio: come in alcuni comuni si fa – ad esempio imponendo una contropartita in edifici pubblici: scuole, asili,centri civici,case – ed in altri no, limitandosi ad incassare oneri di urbanizzazione modesti, o perfino “dimenticandosi” di incassarli.
    Mi par di capire,per usare le Tue parole, che amministratore pubblico Tu non sia mai stato.
    Infatti usi la definizione ” noi di sinistra”,che in genere usa chi non ha chiaro cosa significhi esserlo, tanto da parlare come se fosse un club, e da trattare i diritti primari dei cittadini come se fossero stravaganti trovate da estrarre dal cilindro ogni tanto, quando va di moda.
    Per la cronaca, esistono in tanti comuni sussidi per il canone di locazione;così come esistono contratti di locazione stipulati tra le associazioni degli inquilini e dei proprietari, ai sensi dell’art.3 n.3 della L.431/98, a canone calmierato,che permettono anche una riduzione dell’imposta ICI (art.3 n.4 della medesima legge) ,pensa Te .
    Cosa ca*** dovrebbe fare un amministratore alle prese con un bilancio?
    Avere in mente i bisogni primari, dato che la casa è tra questi, e che le leggi per intervenire ci sono.
    Dopodichè,se uno non sa se favorire il mutuo per la casa o il cenone di natale, son contento che non amministri alcunchè di pubblico; se poi quell’uno decide perfino quale libro è ” assai più intelligente ” di un altro, sono ancora più contento.
    Se poi KK è il nickname dell’assessore torinese Tricarico, allora è tutto più chiaro.
    Stai bene.
    Ghino La Ganga

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  31. Io invece penso che l’indignazione sia una merce molto a buon mercato, che ce ne sia quanta se ne vuole anche a destra e al centro, e che la sinistra italiana, oggi come oggi, abbia più che altro bisogno di idee. E un buon punto di partenza per tornare ad averne sarebbe, magari, provare a spiegarsi, invece di dare subito a chi non è d’accordo del deficiente, del bancario o del non-di-sinistra.

    Navel gazing= guardarsi l’ombelico

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  32. Caro Ghino,
    per la cronaca, le cose che scrivi le so già, e sempre per la cronaca non c’entrano una beata fava con quello che ti ho detto prima, che cioè è (te lo scrivo chiaro, così mi risparmi ulteriori repliche ad minchiam): se al Comune di Torino (o quel che è) ciànno solo 100 euro per i mutui (visto che il resto lo hanno già destinato -immagino-ad altri “bisogni primari”; e se non è così è QUESTO il problema, non il sorteggio), la scelta di distribuirli per sorteggio anziché per concorso, per elezione, per esame o quant’altro, che ca*** avrebbe a che fare con il fatto che la casa è un “diritto primario”?
    L’ho chiesto da un dì, nessuno m’ha ancora risposto, e l’impressione che ho è ancora che se ne fa una mera questione di galateo.
    Mi ha sempre poi fatto ridere la prosopopea di chi si riempie la bocca di parole come “bisogni primari”, “beni primari” e crede così di aver risolto tutto (e pure di aver definito una volta per tutto chi è di sinistra, chi può amministrare un comune, e chi può permettersi di dire la sua opinione su un libro o su due).

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  33. @->KK:”Io invece penso che l’indignazione sia una merce molto a buon mercato, che ce ne sia quanta se ne vuole anche a destra e al centro, e che la sinistra italiana, oggi come oggi, abbia più che altro bisogno di idee.”
    Ce ne avessi detto una delle tue, per cominciare. Io ti ho detto cosa avrei fatto: una graduatoria più selettiva per restringere a 100 i reali aventi diritto al mutuo; chi restava fuori, avrei cercato di trovare altri fondi per aiutarli in altro modo, magari facendo presente ad altre banche che l’idea aveva avuto un tal successo che magari conveniva anche a loro stipulare una convenzione simile per il Comune, così non lasciavano tutti i potenziali clienti al S.Paolo. Tu?

    PS: con l’estrazione non è che si sia risolto il problema della 1300 persone e passa che non hanno avuto culo, per inciso. Per quelli che si fa, si estrae un panettone di consolazione, a sorte?

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  34. Galatea,
    di idee ce ne potrebbero essere tante; una potrebbe essere, magari, anche cominciare a pensare che le cose non è che siano sempre tanto scontate come sembrano. E’ un peccato che ci siano quelle 1300 persone che non hanno avuto culo: senza dubbio, e senza inciso. Però, perché bisogna pensare a quelle e non agli altri che, pur senza mutuo, non ce la fanno a pagare l’affitto? O a quelli che avrebbero da tornare al lavoro dopo la nascita del bambino, ma non vengono presi all’asilo nido comunale? O a quelli (io, per es.) che ciànno il nonno novantenne che sta per cinque giorni buttato su un letto da campo al pronto soccorso perché non c’è un letto in tutte le strutture sanitarie del circondario? O ai cinquantenni licenziati che col ca*** che li riassume qualcuno? O magari, che ne so, anche al sistema creditizio, che se Berlusca e quel fregnone di Tremonti non si svegliano, fra un po’ dalla crescita zero passiamo alla depressione (e allora, altro che mutui e altro che panettoni)?
    A chi li damo i soldi?

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  35. @->Kk: per quelle che non riescono a pagare l’affitto ci sono altri tipi di contributi, che sono presenti in molte le Regioni (In Veneto di sicuro, e presuppongo anche in Piemonte) e in taluni Comuni (Non ti saprei dire con certezza a Torino, perché non abito lì); vanno in una voce di bilancio diversa da quella da cui si attinge per creare gli eventuali aiuti per i mutui alle giovani coppie di cui si parlava nello specifico.
    Per il resto, caro il mio KK, che i problemi siano tanti non lo scopri certo tu; solo che vedi, io sono una donna pratica, quindi ragiono su un caso specifico e alla volta: in questo caso si parlava dei mutui per giovani coppie, e io ho risposto che cosa avrei fatto in alternativa. Tu ti limiti a fare il classico elenco di tutte le cose che non vanno, sport che in Italia va molto, perché è comodissimo, quanto quella indignazione di comodo che tu attribuivi a me. Ogni volta che qualcuno dice “sta cosa fa schifo” arriva una altro che dice: “Eh ma ci sono altri problemi più seri, bisogna risolvere anche quelli, perché non si fa niente per quelli…” Così non si fa un tubo per nessun problema, alla fine. I soldi del Comune io li darei ai più poveri; questo non vieta però di fare anche altri tipi di iniziative per quelli che comunque non sono ricchi e non se la passano certo bene, come queste giovani coppie. Soprattutto perchè, andando ad una convenzione per creare dei mutui a tasso ridotto in cui il COmune è solo garante e subentra esclusivamente in caso di incapacità della coppia a pagare, l’esborso economico di soldi pubblici è molto limitato e per giunta dilazionato nel tempo. Quindi il COmune, in questo caso, riusciva a fornire un servizio ottimo ai suoi cittadini spendendo poco ed esercitando solo una funziona mediatrice. Non era una cattiva idea di partenza, insomma. é la lotteria per assegnare i mutui a causa delle troppe richieste che trovo veramente ingiusta. Per altro, caro KK, dato che tu hai tirato in ballo l’universo mondo di gente che ha bisogno, spiegacelo tu, fra questi, a chi daresti i soldi per primi; ai cinquantenni licenziati, a chi non può pagare l’affitto? Oppure, coerentemente con le tue teorie, siccome hanno tutti bisogno, tireresti a sorte fra loro?

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  36. No Galatea, non sto affatto dicendo che siccome i problemi sono tanti vanno risolti tutti insieme. Mi sta benissimo risolverli uno alla volta. L’importante è che si sia consapevoli che le risorse sono limitate e che se do a uno poi non posso dare a un altro, che magari non è affatto “meno meritevole”. Ecco perché ti ho tirato fuori, come dici te, l'”universo mondo”: perché fare politica significa fare scelte, e non sempre sono scelte piacevoli (a volte sono scelte tragiche, come diceva un tale).
    E lascio volentieri perdere (dato che ti sarà sfuggita per pura vis polemica) la bella teoria che tu parli di una cosa alla volta e perciò puoi non spiegarmi perché a quelli sì e agli altri no, mentre io (che ti ho proprio chiesto perché a quelli si e agli altri no) dovrei fare le graduatorie.
    Ero intervenuto perché (i) le “indignazioni” a poco prezzo non mi piacciono (né servono a un tubo) e (ii) nella fattispecie, non capivo perché il sorteggio non andasse bene per assegnare il sostegno ai mutui: ho capito che (i) fa a sua volta indignare, e vabbe’, e quanto a (ii), che non va bene perché non va bene (=non è il modo, nse fà, non sta bene, è crudele, è umiliante, ma vi rendete conto, ma la capite o no la differenza o vi devo fare il disegnino, avanti visto che sei tanto bravo spiegacelo tu a chi daresti i soldi, e via così). Pazienza…

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  37. Galatea, sei ancora lì? All’indignazione? Mi sembri la sinistra che (sui giornali) “insorge” ogni due per tre alle trovate del governo.

    Ti scandalizzi per la trovata di Chiamparino per distribuire un po’ di aiuto senza essere fatto a pezzi da quelli che, esclusi , avrebbero accampato anch’essi “diritti” ( e qui sono d’accordo con KK).

    Tra un po’ la vedremo in faccia la recessione e allora si’ che ci sarà bisogno di lucidità e coraggio nel far le scelte.

    Risparmia per allora la tua indignazione e a quel punto rendila fattiva.

    aspera

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  38. 1) per diritto ad una casa si intende il diritto a vivere sotto un tetto, con mobilia. servizi igienici, fonti di luce, di calore etc etc
    Ovviamente questo diritto è sancito implicitamente dalla Costituzione
    http://www.altalex.com/index.php?idstr=49&idnot=38420
    http://www.ricercagiuridica.com/sentenze/index.php?num=2082
    Non c’è altrettanto ovviamente diritto alla proprietà dell’abitazione
    2) Il problema sollevato da Galatea è però : se non tutti gli aventi diritto possono essere al momento soddisfatti date le risorse esistenti, è possibile che una selezione ulteriore dei destinatari debba essere affidata al caso sotto la forma poco elegante della lotteria ? Non è possibile l’elaborazione di un criterio che sia coerente con le istanze di equità che avevano ispirato l’intera iniziativa ?
    3) Naturalmente si potrebbe tornare a monte e dire : perchè non a quelli che non possono pagare l’affitto ? Ma penso che se la prima selezione sia stata fatta con un criterio in sè plausibile (per quanto discutibile comparato ad altri), sia alla fine meglio continuare a ravanare tra quelli che hanno superato questa prima selezione per poi pensare ad altre modalità di aiuto per quelli che vengono individuati seguendo altri criteri. In tutti i casi però va esclusa la procedura del sorteggio che ha il solo merito di evitare che si debba cercare un criterio, fa riposare i selezionatori ed evita i rimbrotti degli esclusi, la cosa sembra naturale e basta là. Ma una pubblica amministrazione non deve semplicemente evitare di scontentare, ma deve soddisfare i bisogni che essa crede siano prioritari e che l’hanno mossa a promuovere l’intera iniziativa.

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  39. @->KK:mi arrendo, sei de coccio, come dicono a Roma: il fatto che una procedura sia umiliante, a mio avviso, è di per sè un motivo sufficiente perchè non venga usata, men che meno da una amministrazione di sinistra. Se non lo capisci da te, è inutile rispiegartelo, perchè non ci arrivi. Evidentemente o tu non riconosci alle persone il diritto alla dignità e a non essere coinvolte in una assurda lotteria solo perchè sono povere o non vuoi capirlo. In ciascuno dei due casi, mi dispiace per te, anche se è chiaro che anche se ti proclami di sinistra, nel mondo con questa mentalità da baraccone ci stai benissimo, Continua così, che sarai la classe dirigente del futuro.

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  40. Galatea, ultima e poi sparisco in una nuvola di zolfo:
    perché ca*** sarebbe una procedura “umiliante”? E’ più umiliante stare ad aspettare seduta in platea che qualcuno ti dica se hai avuto un mutuo o fare la fila alla posta, o alla ASL, o all’Anagrafe? Perché se do ad alcuni una garanzia sul mutuo non gli starei “riconoscendo il diritto alla dignità”?
    Te l’ho chiesto una, due, tre, venti volte e non m’hai risposto.
    In ultima analisi, chissene.
    Saluti e buona continuazione.

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  41. Ti ho risposto più volte, e , tra l’altro, le motivazioni erano già chiare dal testo del post. Infatti le hanno capite tutti, tranne te; hanno persino cercato di spiegartele. Purtroppo tu sei una di quelle persone che partono con l’idea di avere sempre ragione, per cui, quando chiedono spiegazioni, poi non le ascoltano, perchè sono convinti di non averne bisogno. Non ti attribuire la capacità di sparire in nuvolette di zolfo: il diavolo, per fare il suo lavoro, deve essere un buon ascoltatore, tu no.

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  42. per KK:
    a me pare che Ti sia stata data una risposta molto chiara da parte di parecchi.
    Ossia che un Ente Locale deve fare di più per soddisfare i bisogni primari dei cittadini ( e la casa è tra questi); e che, se non è proprio in grado di far di più ( ma deve darne seria prova,come ho precisato sopra) ,deve almeno evitare di escogitare sistemi di assegnazione come la lotteria, che sono umilianti perchè associano l’idea che a un diritto si acceda per mera botta di culo.
    Infine, a me pare che Tu, a furia di saltellare tra la risposta al “diritto casa” ( che secondo te non è primario) e “l’assegnazione beneficio con lotteria” ( che secondo Te è un buon metodo) , cerchi di contagiare chi Ti legge con quello che è un Tuo serio problema: ossia il far parecchia confusione,nella speranza che qualcuno ci caschi e finisca per prestarTi quell’attenzione,che prescinde dalla chiarezza delle Tue richieste,ma che mi sembra Tu brami come acqua nel deserto.
    Continua a cercare l’oasi, allora: buona fortuna e stai bene.
    Ghino La Ganga

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  43. E come no. E’ evidente che sono divorato da un’ambizione smisurata: addirittura quella (nientemeno!) di attirare l'”attenzione” di un genio universale, un intellettuale della statura e della rinomanza di Ghino La Ganga.
    A mezza calzetta, ma vedi de facce Tarzan…

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  44. per KK:
    guarda, sii sereno: l’intellettuale sei solo Tu,ci mancherebbe;io non so neppure saltar da una liana all’altra,nè immergermi nel Tevere simulando un attacco al coccodrillo.
    Osservo, peraltro, che l’oasi non è ancora in vista:ma se cammini parecchio,prima o poi la trovi.
    Ah,grazie per la “mezza calzetta”: detta da Te, è un onore.
    Stai bene.
    Ghino La Ganga

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  45. Mentre invece interventi come questo (“Che poi vai a lavorare o a cagare per me fa lo stesso. L’importante in entrambi i casi è tirare lo sciacquone”) non ammontano ad “insulti gratuiti”?
    E ce ne sono stati dozzine: com’è che te la prendi solo quando rispondo io?
    Capisco che posso essere antipatico: ma almeno non ti atteggiare ad arbitro imparziale, no.

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  46. In questa discussione insulti gratuiti non mi pare che ce ne siano stati: si sta ragionando in maniera civile. Inoltre non mi atteggio ad arbitro imparziale, ma questa è casa mia, faccio notare, quindi sei pregato di adeguarti alle regole o andartene fuori.

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