Il Bello della politica

uomo sexy

Quando, per un periodo, siamo stati assieme, la considerazione che le amiche avevano di me era salita ai massimi storici: “Ma daiiiii! Esci con Massimiliano! Non ci posso credereeee!” squittivano in sincrono con le mani sotto al mento e l’occhio a palla per l’ammirazione, manco Aldo nelle réclame dei telefonini.

Perché girala come la vuoi girare, Massimiliano Rossetto è uno di quegli uomini che fanno voltare per strada. Mica succede solo a voi signori uomini, che quando incrociate una bella sventola, più o meno discretamente perdete le bave: i più naif proprio in senso letterale, aprono la bocca con tanto di rigagnolo che scende a lato, perdono la favella e sanno solo emettere suoni inarticolati, modello Homer Simpson davanti all’immagine di un hamburger; quelli più scaltri con un po’ di furbizia, voltandosi col finto pretesto di dover cercare le chiavi della macchina, il cellulare, insomma, qualcosa che s’è perso proprio esattamente nel momento in cui la leggiadra fanciulla passava, ma è un caso, eh. No, la stessa cosa capita anche a noi femminucce, anche se, ammaestrate da secoli di furbizie, lo facciam meno notare. Però ci sono uomini che quando li incroci non puoi fare a meno di voltarti, e Massimiliano è proprio l’apice della categoria, anzi manco l’apice, qualcosa di un pochino più su, diciamo che gli hanno dovuto costruire una nicchietta a parte, così se ne può star solo a vedersi scorrere ai piedi le legioni delle adepte.

Tanto per cominciare, è bello. Ma non quel bello volgare, tipo bicipite, tatuaggio, sgrugno da spogliarellista macho incrociato con uno Schwarzenegger o con un Rottweiler, che, quanto ad espressività, poi, è lo stesso. No, proprio bello bello bello. Un viso d’angelo sopra al corpo scattante e snello di un dio greco: capelli castani e soffici, né troppo lunghi, né troppo corti, né troppo chiari; carnagione brunita, perché è uno di quei biondi che al sole diventano neri, mica color gamberetto lessato troppo; occhi, e caspita, che dire degli occhi? Di un blu così profondo, e così blu, che s’è visto solo nei mari che si guadagnano la bandieretta ecologista. E li sa usare pure bene, quei begli occhioni, perché quando entri nel suo campo visivo, e ti ammolla una occhiata delle sue, dentro a quello sguardo ci mette già tutto: se gli piaci, ti fa capire che apprezza, e anche esattamente quanto: diciamo che ti spoglia, valuta il pacchetto, e poi ti riveste, tutto in uno, mentre tu, imbambolata come un’allocca, non riesci ad emettere un fiato e lasci fare.

Nel suo studio dentistico ci sta poco, anzi quasi mai: lo studio è attività di famiglia, ma lui, da quando l’ha preso in mano, si limita ad apparirvi saltuariamente, giusto per seguire un paio di clienti fissi dai tempi di papà, perché di mestiere cura il patrimonio immobiliare, immenso, che gli hanno lasciato i genitori ed una pletora di zii morti opportunamente senza eredi; ma basta che ci faccia una capatina, in studio, soprattutto se, per arrivarci, di ritorno da un’ora di scherma, o da una settimana in barca a vela o a fare immersioni, smonta dalla moto, toglie il casco, scuote i capelli e ammolla un paio di occhiate in giro, alla ‘ndo cojo cojo, perché tutta la popolazione femminile di età compresa fra i quindici ed i novantanove anni si ricordi improvvisamente di dover controllare una carie e s’assiepi a chiedere un appuntamento.

Di politica Massimiliano non s’è mai interessato, perché è roba noiosa e a lui la noia l’ammazza; si limita ad essere, per motivi di censo e di amicizie familiari, vagamente di destra, ed ospitare accanto alla poltrona del suo studio solo i santini dei candidati di quella parte lì, che vengono distribuiti alle pazienti corredati da un sorriso del dottore, il che contribuisce a far guadagnare all’effigiato, chiunque egli sia, un buon settanta per cento in più di voti femminili. Stavolta però, nell’imminenza delle elezioni, che ormai a Spinola si fanno vicine, il Trio ha deciso che bisogna proporre facce nuove, e già che sono nuove, debbono essere necessariamente carucce, quindi s’è presentato da Massimiliano per chiedergli disponibilità.

Massimiliano prima ha nicchiato, mettendo a far barriere una cortina di “Ma no, ma dai, ma io non sono il tipo…” però con un tono, stavolta, così poco convinto, che il Trio ha capito subito c’era agio di accordarsi. La politica, han detto all’unisono i tre, non è più quella di una volta, è molto più divertente e più scapricciata: han fatto balenare davanti ai suoi occhi scenari in cui i Consigli Comunali sono pochi, e molti di più le occasioni mondane, e i party stile Villa Certosa; e anche nelle occasioni ufficiali, han lasciato intendere, il contorno non è più di grigi burocrati di partito come un tempo, ma di gran belle figliole. Forse è stata questa promessa, o forse la considerazione che anche lui i quarantacinque li ha passati, oramai, e per non molto tempo ancora, nonostante la bellezza ed il fascino, potrà ottenere appuntamenti da ventenni solo in virtù dei suoi begli occhioni. Quindi ha accettato la candidatura, fissando il suo sguardo blu su un indefinito avvenire di potere politico e soddisfazioni comunali.

Di tutto questo non sapevo nulla, naturalmente, perché non ci sentiamo più di frequente, pur essendo restati si può dire amici; l’ho scoperto per caso in anteprima, ieri mattina. Camminavo per strada sovrappensiero, come mi capita spesso, e d’improvviso sento sul collo un alito caldo e nelle orecchie un soffio: “Ehi, ciao, Bomba Sexy, dove vai?”

Max! Ma che fai in giro a quest’ora? Niente studio?”

No, no – fa lui, schernendosi – è che sono andato a ritirare i manifesti in tipografia… sai mi candido, questa volta. Dimmi, dimmi, lo sai che ci tengo al tuo parere: che te ne pare?”

E mi mostra un manifestone con un suo bel primo piano a tutto campo, in cui gli occhi blu risaltano e sembrano persino più blu di quanto la Natura possa mai riuscire a fare, il viso è di un bello sfolgorante, l’aria clamorosamente figa che più figa non si può. C’è uno stemma piccino picciò sotto, dove non lo vede nessuno, e lo slogan si legge appena e si dimentica subito; sul santino che mi fa anche vedere non ci sono nemmeno due parole su cosa voglia fare, o cosa lo spinga in politica, solo il suo gran sorriso e il suo sguardo malandrino, che non dice “Votami!” quanto piuttosto un più esplicito: “Andiamo a letto?”

Sorrido: “Sarà sicuramente un successo.” pronostico senza difficoltà.

In maggioranza o all’opposizione, con lui in Consiglio alle sedute si potranno vendere i biglietti, e il pubblico femminile starà lì a seguire il dibattito senza fare un fiato, dovessero pure scassarsi i microfoni e non si sentisse un cippa di quello che vien detto. In pratica, come al cinema, quando c’è un film di Brad Pitt.

Francesco Guccini, Il Bello.

È una storia di fantasia, e non si fa riferimento a personaggi o fatti reali. Però Max è un figo da paura, ve lo assicuro.

5 Comments

  1. No so se è stato eletto, te lo auguro, soprattutto se a quei tempiti portavi dietro fotocamera e registratore

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  2. Eppero’, che classe. Forse mylord e’ capitato qua per sbaglio, cercando la sala da the e finendo invece in taverna.

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  3. Balle! Io sono molto più bello, estremamente più ricco, ho una moto molto più grande e un nome assai più chic.
    Solo nel blog, come lui, ovviamente.

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