Dunque, ricapitolando: in un paese nordmeditteraneo e si presume democratico, un premier miliardario settantenne ossessionato dal sesso, che possiede tv e giornali, affida ad un ex agente di starlette dalla dubbia fama, già inquisito per bancarotta, e ad un direttore di giornali ex biscazziere la gestione di feste private da organizzare nelle sue dimore. Alle feste, forse vere e proprio orge, vengono invitate ragazze di provenienza incerta, che una consigliera regionale ex amante del Premier (e per questo probabilmente fatta eleggere da lui in una lista blindata, imponendone la presenza ai dirigenti del suo partito) ospita poi in appartamenti all’uopo messi a disposizione, mentre il ragioniere del Premier paga alle signorine coinvolte cospicue diarie e rimborsa spese, non si sa bene a che titolo.
Nel giro di allegre fanciulle viene coinvolta anche una cubista marocchina, che però si spaccia per egiziana; la ragazza per un po’ percepisce prebende e denari, ma poi viene denunciata dalla stessa convivente come ladra, e finisce in Questura, dove si scopre che non solo non è egiziana, ma è pure minorenne. Il Premier, avvertito, telefona agli agenti, sostenendo che si tratta delle nipote di un capo di Stato estero, e la fa affidare alla consigliera regionale, che se ne fa garante, ma la scarica pochi minuti dopo ad un’altra donna, sempre coinvolta nel giro della prostituzione e delle feste hard.
A questo punto la magistratura del paese indaga, e viene fuori il giro di festini, orgette, nonché tutto il sottobosco di pagamenti, prestiti e regali a decine di persone dalla vita e dalle frequentazioni molto dubbie (escort part time o a pieno servizio, cubiste minorenni, spacciatori di droga, etc,) che il Premier, più o meno consapevolmente, in qualche modo foraggia con il suo denaro, compreso quello dato all’agente di starlette in fallimento e al giornalista, che a quanto pare si fanno pure allegramente la cresta fra loro. La giovane marocchina, intanto, dopo aver cercato di monetizzare la fama conquistata divenendo una star da discoteca, annuncia, forse dietro suggerimento del Premier stesso, ogni giorno le cose più improbabili, comprese gravidanze e matrimoni, mentre le altre fanciulle coinvolte, compresa la consigliera regionale finita sotto inchiesta, cercano di accreditarsi non come amanti occasionali del Premier, ma come vere e proprie fidanzate, sebbene co.co.co, dello stesso, ed emerge un mondo di padri, madri, fratelli e morosi paralleli non solo incapace di indignarsi per il giro un po’ sordido in cui le figlie, sorelle o fidanzate sono cadute, ma anzi molto scocciato che la pacchia sia finita, e soprattutto deluso che le fanciulle non siano riuscite a strappare al vecchio allocco, finché è durata, qualcosa di più.
I giornali si buttano a capofitto sullo scandalo, pubblicando prima stralci di intercettazioni e poi mettendosi in caccia delle foto che ritraggono i festini lascivi. Una in particolare, quella che ritrarrebbe il vecchio Premier nudo attorniato da bellezze discinte e forse non tanto diciottenni, diviene un po’ come il Santo Graal: tutti credono e spergiurano sulla sua esistenza, ma non ce n’è uno che l’abbia vista davvero, e si favoleggia di aste fra testate per acquisirla, al fine di pubblicarla o di farla scomparire per sempre.
A questo punto un fotografo pregiudicato, amico ed ex amante dell’ex agente di starlette, adesso compagno di una showgirl televisiva anche lei sfiorata da una brutta storia di spaccio di cocaina, ma ora pronta per condurre Sanremo, salta fuori affermando che ignoti sono entrati di notte nel suo studio per cercare le foto compromettenti, che però lui sostiene di non possedere, ma è certo, dice, che esse siano in mano nientepopodimeno che alla Camorra, e che di sicuro nella faccenda sono implicati anche i Servizi Segreti, che lo han tenuto d’occhio negli ultimi anni.
Ecco, allora, diciamolo: per architettare una storia simile e raccontarla come si deve ci vorrebbe almeno un Balzac. Ma, anche ci fosse, non credo che gliela pubblicherebbero. In qualsiasi altro paese del mondo la giudicherebbero troppo poco realistica, suvvia.
Una delle pochade peggio scritte mai apparsa sulla scena.
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Eh. Peccato però perché i personaggi, in fondo, sono grandiosi. 🙂
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Ma a che serve un Balzac? Basta aprire un paio di giornali a caso, e ogni giorno abbiamo il nostro feutillon!
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Il bello è che il vaticano (v volutamente minuscola) ha stringato TUTTI i politici. Insomma Pierluigi basta! Romano finiscila con le tue donne… non se ne può più.
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…e i templari che fanno nel frattempo?
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Ma non è finita. Berlusconi essendo affetto da ipersessualità si metterà nuovamente nei guai, questo è sicuro. Ricordiamoci che nella prima stagione tutto è cominciato perché si è presentato al compleanno di Noemi in un picco di genialità. La seconda stagione è decisamente più frizzante, hanno fatto bene gli sceneggiatori a far sparire il personaggio della D’Addario, che francamente faceva venire tristezza. Mentre i nuovi velociraptor siliconati (cit.) sono vivaci e divertenti. Altra scelta azzeccata è stato mantenere Fabrizio Corona, un personaggio molto riuscito, che avrà un ruolo anche in futuro.
Si vocifera in ambienti ben informati che nella terza stagione Gheddafi e Putin diventeranno personaggi di primo piano e la trama si dipanerà su tre continenti.
Mi rammarico solo che Topolanek e il suo pisello siano usciti di scena, questo secondo me è stato un errore.
Nonostante qualche forzatura rimane una delle migliori serie degli ultimi anni.
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@orsopio: Secondo me prima o poi i Templari si fanno sentire. Del resto, già ci sono ombre massoniche. Lasciamo fare, che prima o poi ci sarà la svolta.
@procellaria: in effetti, è un serial che i Soprano, in confronto, paiono slavati. Certo, sul piano della trama internazionale, anche far fuori il personaggio di Bush Junior, che faceva da contraltare oltreoceano, è stato una perdita. Ma il tempismo perfetto della rivoluzione egiziana in concomitanza con lo scandalo su Ruby, ecco, quello è stato un colpo da maestro degli sceneggiatori.
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letteratura forse no, ma un musical a Broadway non verrebbe male: The Italian Horror Picture Show.
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Cara Gala, la storia non insegna nulla, specie a chi non la conosce nè scambierebbe una puntata di “Uomini & Donne” con solo 10 minuti di storia, in TV o su qualche bel libro. Cosa accadde nel 1943 con il sosia mascelluto del nostro? Lo stesso sarà oggi: il popolino capirà quel che c’ è di sbagliato in Silvio quando le emorroidi prenderanno il posto delle tonsille … e come per miracolo, in Italia si scopriranno 60 milioni di “antiberlusconianidasempre”! Allora cacceranno Silvio, che diversamente da Benito ma esattamente come Bettino scapperà verso un esilio di platino, morrà prima o poi senza aver visto una prigione, e lascerà uno stuolo di figli a vivere di rendita economica, politica … e naturalmente morale: la morale itagliana … per fortuna io sto all’estero!
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se volete ci monto le coreografie. Qualcuno saprebbe scrivere le canzoni e la sceneggiatura? 🙂
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Non sono sicuro di aver letto bene. Balzac andrebbe meglio di Gogol (quello de “Le anime morte” e non certo dei più recenti “Gogol Bordello”, accreditati nell’areale del gypsy punk) o di Dostoevskij (quello de “I demoni”)? Certo Balzac richiama echi di elegante e beffarda memoria post-storica (qui i riferimenti storico-temporali sono del tutto inafferrabili; nella confusione dei tempi attuali, anche le ucronie potrebbero passare per cronaca del vero).
Non voglio assolutamente contestare l’accredito (fin qui troppo nobile) di questa insultante e sciagurata “Tettenovela”, l’accostamento, cioè, al Grande Honoré.
Io trovo che questa ridicola e miserrima rappresentazione di un pover’uomo sia purtroppo immanente benché a scadenza predeterminata.
Solo che non conosciamo né la data di scadenza né quel che accadrà dopo.
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Ormai la letteratura è la realtà e la realtà è letteratura.
Così come prima erano gli artisti e i creativi di ogni specie a fare gli amorali e gli scandalosi, adesso tocca agli stessi artisti e creativi di ogni specie a fare i moralisti e i perbenisti per essere “alternativi”.
Bah! è proprio un tempo fuor di sesto, questo!
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