Ci sono dei momenti in cui ti fermi un attimo, rileggi una frase, perché ti coglie il sospetto che qualcosa nella logica del ragionamento non fili. O meglio, l’assunto magari è anche credibile, ma c’è qualcosa nel modo di tirare le conclusioni che non torna. Tipo che si è trascurato un dato fondamentale di cui non s’è tenuto conto, e quindi le conseguenze logiche vanno a farsi benedire.
Come quando Marchionne dice che è impossibile fare industria in Italia. E tu pensi che ha ragione. Ma ti viene da chiederti se non sia legato in qualche modo al fatto che a fare industria in Italia c’è lui.
L’ha ribloggato su Thumper, what did your father tell you?e ha commentato:
ça va sans dire…
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La faccia anonima di Marchionne non maschera sempre la sua natura di squalo.
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Inizia anche ad essere ridicolo il suo continuo minacciare di andarsene dall’Italia. Poi alla fine è sempre qua. Forse perché fare industria in Italia a lui conviene?
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Se l’industria che lui dirige avesse in passato pensato a far auto migliori, e non a vivere di sovvenzioni e/o finanza, magari darebbe pure titolato a parlare.
La realtà e semplice: dopo averci rifilato Ritmo, Regate et similia per vent’anni, avere ucciso la Lancia e messo in ginocchio l’Alfa, per Fiat in Italia ci vorrebe una generazione per rifarsi la verginità e la credibilità di un tempo.
Lo dico da uno la cui famiglia ha iniziato a viaggiare su auto Fiat ai tempi di Valletta, e dagli anni ’90 ha rinunciato per disperazione al “produttore nazionale”.
Anonimo SQ
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Accidenti ai correttori ortografici automatici, ecco !
Anonimo SQ
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Io la sensazione che Torino dal punto di vista industriale sarà sempre più la succursale di Chicago.
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