E quindi niente, Matteo, nun ce la si fa. La crescita, la crescita, mannaggia alla morte, non arriva, e i tuoi ministri, no, mica tutti, solo uno, che però è anche l’unico che ha una certa età e di conti ne capisce, in quel corteo di fanciulli entusiasti, ninfette procaci e madonne preraffaellite, ha detto che la crisi non si supera, la ripresa è meno di quel che si sperava, il che nel linguaggio degli economisti vuol dire che mancano soldi, e tanti anche, che da qualche parte bisognerà pur trovare.
E tu stai lì, Matteo, con le ciglia aggrottate e il broncetto sulle labbra, scocciato non tanto con il Ministro, ma forse più ancora con il Destino, perché l’Italia è il tuo giocattolo, quello che sognavi da tanto tempo di avere, ma ora che ce l’hai tra le mani è come una di quelle costruzioni del Lego che sono tanto belle nella fotografia sulla scatola, e poi quando le apri ti trovi duemila pezzi da montare sparpagliati qua e là, e le istruzioni sembrano facili e invece no, perché i maledetti non s’incastrano, quindi invece della villa con piscina ti viene fuori si e no un architrave monca senza capo né coda.
E allora stai lì, Matteo, stai lì e stai lì, a pensare che non è giusto, perché tu c’hai il governo più figo che si è visto da anni, e le Ministre più fighe, e i boys tuoi sodali più fighi, e con tutto questo agglomerato di figaggine che hai costruito a torno a te e di cui sei il centro, non è possibile che non se ne venga a capo, che il Fato non ti secondi, che la Fortuna non ti premi. E deduci quindi che da qualche parte il Fato e la Fortuna qualcosa devono aver sbagliato, loro, beninteso, perché ad aver sbagliato non puoi essere certo tu.
E quindi guardi e scruti, con il broncetto, ma attentamente, perché tu sei il più figo dell’universo, e ci mancherebbe che non ne vieni a capo per capire chi ce l’ha con te, fra il Fato, il Destino e la Fortuna.
Perché mica ti fanno fesso, oh.
Per gli antichi romani il Principe doveva essere un favorito della Fortuna. Se non godeva dell’evidente favore degli dei, non aveva titolo per reggere le sorti della Res Publica. Gli antichi romani erano saggi, e avevano perfettamente capito che nella vita conta solo il Fattore C. Tutto il resto è ornamento.
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Sei Grande
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E’ vero, ultimamente lo vedo sempre con quell’espressione aggrottata che fa tanto ragazzino che cerca di darsi un contegno a un funerale di cui peraltro non gli frega nulla. Bah! Che devo dire, continuo a pensare che senza Renzino a quest’ora staremmo a guardare Berlusconi-Grillo e …chi? Letta? Monti-2? ognuno con il suo bravo terzo della torta, a guardarsi in faccia e dire che ce lo chiede l’Europa ed è tutta colpa dell’Europa. Almeno Renzino, se la prende col Destino.
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L’ha ribloggato su L'arme, gli amori.
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