I vicini e il Giubileo

Ieri è successa una cosa strana, ma strana proprio. 

Sono andata dal mio vicino di casa e gli ho detto che sabato prossimo ho organizzato a casa sua una mia festa invitando circa 300 amici miei, nel suo salotto. Gli ho detto che dovrà arrangiarsi a preparare da mangiare, da bere, a trovargli posto nel suo vialetto per parcheggiare la macchina, e anche magari a organizzare un servizio di sicurezza, perché non sia mai che ci siano degli imbucati o gente poco raccomandabile che viene per fare caos. 

Mi ha mandato a remengo.

Deve essere perché casa sua non si chiama Roma e io non mi chiamo papa Francesco. 

10 Comments

  1. Hai dimenticato che ci saranno delle imprese “amiche” che si occuperanno di ristrutturargli l’appartamento. Chiaramente a sue spese.

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  2. Io, invece, vivo in una villa all’interno di un villaggio turistico che si lamenta sempre di avere meno presenze di altri villaggi turistici che offrono meno attrazioni ed è sempre lì e lì per fallire.

    Così, per dare una mano, organizzo una festa, che porterà nel villaggio un sacco di gente.

    Mi arriva il direttore del villaggio e mi dice che questa festa creerà scompiglio. Che lui avrà un sacco da fare. Che i suoi dipendenti non sono pronti a ricevere le persone, perché non sono abituati ad avere tanti ospiti come ne hanno gli altri villaggi.

    Ci sarà il problema della viabilità, che le strade nel villaggio turistico non sono messe bene come negli altri villaggi turistici.

    Ci saranno da fare dei lavori per ospitare tutti, ma non si fida delle imprese che lavorano per lui, perché sono, notoriamente, di malaffare.

    Mi spiega che poi, un sacco di persone che tengono tanto al villaggio turistico, sono preoccupate che troppa gente possa rovinarlo e possano turbare il normale tran tran del villaggio, facendolo assomigliare agli altri villaggi che fatturano molto di più e non sono ad un passo dal fallimento.

    Per cui mi ha chiesto di non fare nessuna festa che aiuti il villaggio, ma di farmi gli affaracci miei.

    Ovviamente, lui non si chiama Ignazio e nemmeno io mi chiamo Francesco.

    Cordialità

    Attila

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  3. Eh, Attila, vedi, se tu hai deciso di comprarti una villa all’interno di un villaggio turistico, tecnicamente, anche se non lo sai, vivi in un condominio, e prima di poter decidere da solo di fare una festa, anche dentro casa tua, devi chiedere il permesso all’amministratore del tuo condominio, verificare che quel tipo di iniziativa sia fra quelle possibili dentro quell’area, ed ottenere che l’amministratore del condominio/direttore del villaggio ti autorizzi, sennò non puoi. Altrimenti ti devi comprare una villa fuori del villaggio e puoi fare quello che vuoi, ma allora non puoi più usufruire del servizi, per quanto scadenti magari,che il villaggio ti offre. Pensaci. Ciao.

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  4. Azzardo: forse Attila non ha comprato la villa in cui vive, se l’è tirata su da solo, con cazzuola e mattoni, molto prima che aprisse il villaggio turistico. Di cui, peraltro, ha costruito anche parecchie delle attrazioni…

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  5. @myollnir: A questo punto possiamo ipotizzare di tutto. Sicuri che la villa di Attila non sia abusiva, pure, e costruita su suolo pubblico? No, perché sai, con quello che succede con le seconde case sul litorale… LOL.

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  6. La villa di Attila? Sembra un paradosso, cara Galatea, perché l’Attila originale le ville dei romani le bruciava.

    🙂

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