Spinola ed il Giro d’Italia

Erano tutti lì, in pompa magna.

Il Sempresindaco Taragnin in prima fila, anzi persino di più, aggettante sulla strada, con la faccia da grande occasione, la cravatta buona, la giacca buona, il sorriso pre elettorale buonissimo e l’abbronzatura di chi, caspita, è politico ma anche ggente, per cui ha fatto le guance rubizze stando sotto il sole ad aspettare i baldi ciclisti che arrivano in volata. La Carmen accanto a lui, nel suo ruolo di First Sorella, vestita di tutto punto, pettinata di tutto punto, truccata di tutto punto e con il rimmel e il fondotinta che eroicamente resistevano al caldo, perché al giro si suda, si suda, uh mamma come si suda, e vabbe’ che i corridori corrono, ma provate a starci voi, sulla strada a farvi cucinare dall’asfalto nell’attesa che ‘sti quattro ciclisti si decidano a passare.

Poi, dietro alla coppia sindachesca, il corteo di assessori, consiglieri comunali, mogli dei consiglieri, amici dei consiglieri, amici ed amiche delle mogli dei consiglieri, parenti assortiti fino al settimo grado, affini e conoscenti. Lì, accalcati sul bordo del corso principale di Spinola, in tiro perché la tappa sì, certo, è nel paese più in là, ma di qua pur sempre ci passano, perché Spinola è una strada, è tutta una strada, anzi è solo una strada, e per non passare di là ci sarebbe voluta una strategia perversa, perché Spinola è come il giovedì, sta in mezzo e non riesci ad evitarla.

E quindi niente, erano tutti lì, in posa, pronti a cogliere l’attimo in cui sarebbero passati i ciclisti per farsi immortalare per un secondo dalle telecamere, in un serfie in mondovisione, o almeno in visione nazionale, o almeno regionale, o almeno per far schiattare i sindaci, e i consiglieri comunali ed i parenti dei paesotti vicini dove il giro non è passato mai.

E invece, quando sono passati i corridori ed il giro, la delusione. Perché sì, il Giro è passato e anche i corridori e le biciclette, proprio lì, sulla strada, davanti al Sempresindaco Taragnin, e alla sorella, e a tutta la loro corte schierata. Ma in un momento in cui in tv c’era la pubblicità, e di Spinola non si è visto nulla.

4 Comments

  1. Che spasso e come mi sono divertita leggendoti!
    Volevano mostrarsi? Mi sa che dovranno attendere il prossimo ….giro (in tutti i sensi!) sempre che ci siano ancora 😄 perché anche i sempresindaci (col relativo codazzo) cambiano 😃
    Buon fine settimana 😃

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  2. Un brano rassicurante: Galatea è sempre lei, nel suo stile, nel suo scrivere in pianura. Mi hanno sempre affascinato quelle località che appaiono come certi organismi unicellulari. Una strada che entra e la stessa strada che esce, dritta, nel mezzo della pianura. Sembra che lì, tutto rimanga fermo, le persone, i posti, gli amori, le facce negli specchi del bar pasticceria. E il giro passa, un turbine veloce, scompare all’orizzonte, rapido così come è apparso all’inizio della strada. Un po’ Fellini, un po’ Proust, e molto il Veneto profondo, quello quasi sotto la line del mare, di cui è intrisa l’anima di Galatea.

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