Ci sono donne che sanno sempre cosa sia la cosa giusta da fare. Ci sono donne come Antigone.
Sei tu, Antigone, quel tipo di donna lì. Quel tipo di donna con cui non ci sono sconti, e non ci sono possibili trattative. Quella donna che molti trovano poco femminile. Perché per femminile intendono sempre quel che di debole, di remissivo, o più che ancora remissivo, di manipolabile.
E tu, Antigone, no. Tu non ti lasci dire cosa si può e non si può fare. Da nessuno, mai. Perché lo sai. Da sempre, da prima di loro, forse da prima del mondo.
Su di te non ha presa la fuffa, e non c’è parlantina. Non ti lasci sedurre dalle moine, dagli sguardi, dai discorsi, ma nemmeno dalle minacce. Tutto ciò che ti dovrebbe smuovere ti passa sopra come l’acqua di un temporale. Ti può bagnare, ma non toccare nel profondo: resta in superficie.
Non sei una donna comoda, Antigone. Non è facile avere a che fare con te. Nelle donne si cerca sempre la pace del lago placido, il conforto delle acque tranquille. E tu invece sei come il mare al largo, che anche quando sembra fermo e calmo, ha la maestosa pericolosità delle forze della natura.
Tu, Antigone, sei quella donna che tiene la schiena dritta, e non abbassa lo sguardo mai. Ritta, ma non come un fuso: come una colonna.
Tu lo sai, Antigone, cosa è giusto e cosa è sbagliato. E sai anche che no, non è vero che tutto è grigio, è che ci sono sempre mille sfumature. Ce n’è una sola, quella fra ciò che è lecito e ciò che non lo può essere mai, perché i confini esistono, i bordi pure, e sono chiari e taglienti.
Sei tu quel tipo di donna, Antigone, che sa bene riconoscere la differenza fra legge e giustizia. La seconda è la tua patria. Per lei sei disposta a combattere, a soffrire, a morire. Sei chiara come l’acqua, e come l’acqua sei in grado di portare a galla l’altrui ipocrisia.
Come ti odiano, Antigone. Perché esserti nemico è impossibile, ed esserti amico difficile, impegnativo. Con te non ci sono sconti, non sono ammessi dubbi, non sono permessi trucchi. Nel grande mare di ominicchi e donnette, tu sei scoglio e tempesta.
Ti vomitano addosso le loro leggiucole, ti vogliono stringere nei loro lacci e laccioli. Tentano di renderti piccola come sono loro per sentirsi meno meschini, meno pavidi, meno infami.
Ma restano fanghiglia e tu pura e limpida acqua di fonte.
E quando per difendersi da te invocano il rispetto delle loro leggi, e la difesa della civiltà, tu nemmeno ti degni di replicare loro, Antigone, o di deriderli, perché non meritano nemmeno che tu sprechi io tempo di una risposta.
Perché sei tu la civiltà, Antigone, tu la legge, tu i valori che loro citano senza averli mai capiti e men che meno messi in pratica.
E sei tu, Antigone, l’unica che esiste davvero, mentre loro sono fantasmi, senza vita, senza forza, destinati al nulla e all’oblio.
“Ho deciso di entrare in porto a Lampedusa. So cosa rischio ma i 42 naufraghi a bordo sono allo stremo. Li porto in salvo“. Carola Rackete, 26 giugno 2019.
sì l’accostamento è giusto
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Ciao Galatea. Sono d’accordo con te, mille volte. Eppure si sostiene che la civiltà sta dalla parte di Cleonte, non di Antigone. Come è potuto succedere? Perché la civiltà si costruisce su leggi anche, a volte, inumane? Lo chiedo a te, io non so rispondere.
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Infatti… non sempre c’è giustizia nelle leggi e a volte bisogna avere il coraggio di trasgredirle
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Bellissimo post e grande donna, Carola. Forte, tenace, volitiva, rivoluzionaria. Tanto di cappello.
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Certo, l’accostamento sarebbe stato più azzeccato se Rakete avesse violato le leggi del *proprio* paese, per esempio portando i migranti al porto di Amburgo. A giudicare dai 13 giorni che ha passato incrociando nelle acque internazionali del Mediterraneo, il tempo lo avrebbe anche avuto, e magari avrebbe anche evitato qualche problema di salute ai passeggeri (in caso d’urgenza qualcuno poteva anche sbarcarlo a Rotterdam, visto che la nave batte bandiera olandese). Peraltro, la nave che a messo a rischio, mica la paga lei…
A questo punto ha rischiato più Salvini violando le leggi del suo paese con il caso Diciotti (e non lo dico con ammirazione: per l’illegalità e l’impreparazione, soprattutto se espresse dai nostri vertici, ho un’idiosincrasia senza se e senza ma). O un genitore che malmena l’insegnante perchè è stato (secondo lui) ingiusto con il figlio. Sono Antigoni anche loro? In caso contrario, come si fa a distinguere gli/le Antigoni dalle teste di …?
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Se parti da questi presupposti sbagliati, direi che per te è veramente difficile.
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Faccio un po’ fatica a partire di quali presupposti tu stia parlando. Ho solo messo insieme notizie di pubblico dominio, e contestato il principio che ritenere ingiusta una legge sia motivo sufficiente per violarla. Dove sono i miei errori?
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Scusa ma non ho proprio capito cosa hai scritto. Puoi riformulare? Grazie.
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Provo a riformulare. Tre commenti fa hai scritto “Se parti da questi presupposti sbagliati, direi che per te è veramente difficile”. Immagino che con “Questi presupposti” tu intenda qualche assunto fallace alla base di ciò che ho scritto quattro commenti fa. Mi chiedevo quali potessero essere e in cosa consistesse l’errore.
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