Perché la domenica è domenica. Dal dies solis alla domenica cristiana

Domenica, giorno di riposo. Ma quando e perché la domenica è diventata domenica?

Perché nel mondo occidentale la domenica è divenuta il giorno di riposo?

Molti pensano che la cosa sia legata alla diffusione della religione cristiana, ma in realtà la consuetudine di non lavorare la domenica ha radici più antiche e complesse. Per capirle bisogna tornare indietro di numerosi millenni, ai tempi degli antichi egizi, e poi seguire le vicissitudini politiche degli imperatori Augusto, Aureliano, Costantino e molti altri

Sol Invictus Sol Invictus

La domenica, il giorno del sole: una lunga storia che parte dall’antico Egitto

Gli antichi egizi veneravano il dio Sole, che veniva considerato il padre del mondo. il faraone egizio era considerato suo discendente e sua reincarnazione. Ogni sera il Faraone in carica doveva compiere dei riti per favorire la rinascita del sole sul mondo il giorno successivo. I Tolomei, la dinastia di origine macedone che si impossessò dell’Egitto dopo la morte di Alessandro Magno, adottò queste consuetudini della antica religione egiziana.
Gli antichi romani veneravano come dio del sole Apollo, ma il suo culto appariva generico e un po’ tiepido. La svolta avvenne quando Augusto conquistò l’Egitto, vincendo la regina Cleopatra. l’Egitto non era una provincia vera e propria, ma rimase a lungo un possesso personale di Augusto e degli imperatori che gli succedettero). Così per venire incontro alle abitudini dei suoi nuovi sudditi egizi, Augusto assunse alcune caratteristiche dei vecchi faraoni egiziani, compresa quella di avere un rapporto privilegiato con il dio SoleMoneta con Dio sole sul verso imperatore Probo

Moneta imperiale con Dio Sole sul verso (fonte Wikimedia)

Gli imperatori romani e il culto del Sole: il Sol invictus

Da Augusto in poi quasi tutti gli imperatori romani praticarono il culto del sole. Caligola si fece chiamare neos Elios, nuovo sole, Nerone e Traiano lo adorarono con impegno. Furono creati dei santuari del Sole al Circo Massimo e sull’Aventino e il Sole ebbe l’epiteto di Sol Invictus, invincibile (perché vince le tenebre ogni notte), che ben si adattava agli imperatori romani sempre fieri delle loro vittorie militari sul campo. Fu però con l’età dei Severi che il Sole assunse una vera e propria preponderanza nel pantheon romano. I Severi, originari del nord Africa, erano legati al culto di Elio e il suocero di Settimio Severo era sacerdote del Sole. Quando nel 218 Eliogabalo sale al trono, il suo nome è già tutto un programma. Il ragazzo ha ereditato la carica di sacerdote del Sole e porta a Roma adepti del culto, scandalizzando l’Urbe con strane feste e celebrazioni sopra le righe.

Aureliano adepto del culto del Sole e il Natale il 25 dicembre

Ma sono gli imperatori militari che diffondono e istituzionalizzano definitivamente il salto solare. Nell’esercito romano era diffuso il culto di Mitra, divinità solare e guerriera. Molti imperatori erano iniziati al culto. Aureliano fu uno dei massimo diffusori del culto solare. Eresse una grande statua al Sole a Roma e tentò di trasformare il culto in una specie di monoteismo. Il Sol Invictus con lui divenne una sorta di religione ufficiale dell’impero. È lui ad adottare il 25 dicembre come data di nascita del Sol invictus, in quanto vicina al Solstizio d’inverno. Solo in seguito diverrà la data di nascita di Cristo.

Il dio solare Mithra
Il dio solare Mithra di cui molti imperatori romani erano seguaci (fonte Wikimedia)

La domenica di riposo? L’ha inventata Costantino

E arriviamo a Costantino. Che all’inizio della sua carriera era meno legato al cristianesimo di quanto poi ha cercato di far credere. La prima profezia che la sua propaganda crea per presentarlo come destinato a reggere l’impero (nel 310) tira in ballo infatti non il dio cristiano, ma il pagano dio del Sole, Apollo. Sarà Costantino l’inventore della domenica. Stabilirà infatti lui che la domenica, giorno del sole, è la giornata in cui pagani che venerano il Sole e cristiani che venerano Cristo devono stare a riposo. Inoltre Costantino nominerà il figlio Costante nel 333 suo successore proprio il 25 dicembre, per sottolineare il suo legame con la festività solare.
Piano piano però da una festa comune di pagani e cristiani, la domenica diventa una festività prettamente cristiana. Lo scivolamento avviene nell’età di Teodosio, che del resto impone come religione di Stato all’impero il Cristianesimo. Ma anche Teodosio dovrà comunque usare qualche cautela: nella costituzione del 389 e nelle leggi del 392 ancora la domenica è chiamata dies solis, a riprova che l’antica denominazione pagana è dura a morire. Bisognerà aspettare l’imperatore d’Oriente Leone I, nel 468, perché la domenica venga indicata ufficialmente con il nome di domenica. Ma ormai in Occidente l’impero sta tirando le cuoia. Paradossalmente la memoria del dies solis
verrà mantenuta dai barbari. In inglese e in tedesco la domenica è sunday e sonntag. Di nuovo, un giorno del Sole.

Letture consigliate: Rosario Solaci, dies solis e dies domini

1 Comment

  1. molto interessante. E’ la conferma che il cristianesimo è la riedizione degli antichi riti. Nulla si inventa e nulla si crea ma tutto si modifica

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