Traiano, la misteriosa morte di un imperatore

Accadde oggi: 8 agosto 117, muore a Selinunte Marco Ulpio Traiano, imperatore. Una morte velata da molte ombre e un mistero.

Morte di un imperatore

La scena non è quella che ci si aspetterebbe per l’agonia di un imperatore. Non una reggia, e nemmeno un campo militare. Marco Ulpio Traiano muore nella casa di un mercante, a Selinunte in Cilicia, nella attuale Turchia. Traiano si è dovuto fermare in questa abitazione perché tornando dalla campagna contro i Parti verso Roma si è sentito male. Forse un ictus, forse un virus contratto al fronte lo ha debilitato. Quando muore ha attorno a sé le donne della sua famiglia, che come sempre lo hanno seguito anche durante la campagna militare: la moglie Plotina, la nipote Matidia. Donne che lo hanno affiancato come consigliere per tutta la vita e hanno gestito assieme a lui il potere, perché il grande generale Traiano si è sempre affidato al loro intuito politico per governare.

Traiano imperatore senza eredi diretti

Ritratto di Plotina moglie di Traiano
Ritratto di Plotina, imperatrice e moglie di Traiano (fonte Wikipedia modificata)

Plotina, la moglie, a Traiano aveva dato tutto: amore, supporto, complicità. Ma non gli aveva mai dato un erede. E Traiano, uomo pure molto pratico, di quel particolare non si era mai voluto occupare. Forse si sentiva ancora nel pieno delle forze, forse, banalmente, anche i grandi imperatori sono superstiziosi. Nonostante Plotina e Matidia da tempo avessero suggerito l’adozione di Elio Adriano, un cugino che avevano fatto sposare con la figlia di Matidia, Sabina, Traiano pareva non fidarsi del giovane e non lo aveva adottato ufficialmente. Probabilmente pensava di avere ancora molto tempo. Ma Plotina a Matidia, quell’8 agosto, si rendono conto che di tempo non ce n’è più.

Un complotto al capezzale di Traiano?

Traiano ormai è il coma e il medico Statilio Critone, che lo segue da molti anni, sa che non riprenderà più conoscenza: è entrato in agonia. Ma Plotina non può rischiare che l’impero romano resti senza una guida. Si scatenerebbe un’altra delle guerre civili che periodicamente ne compromettono la stabilità. Così prende una decisione da vera imperatrice e da gran politico. Chiama Critone e Publio Acilio Attiano, il prefetto del Pretorio. I tre seguiti da Matidia entrano nella camera e qui fingono di parlare con un Traiano ormai in coma, se non addirittura morto. Giurano invece che l’imperatore è vivo e ha firmato una testamento con cui adotta Adriano come figlio ed erede e gli apre quindi la via alla successione al trono.

Plotina, Traiano e Adriano

Ritratto di Salonina Matidia suocera di Adriano
Ritratto di Salonina Matidia, suocera di Adriano (fonte Wikipedia modificata)

È Plotina da quanto si capisce la grande regista del complotto. Questa donna apparentemente piccola e fragile è fatta invece di ferro. Non solo ha sempre seguito il marito in giro per il mondo, ma ha creato attorno a lui la cerchia di amici fidati che lo hanno aiutato a reggere l’impero. Con le altre donne della dinastia, è stata la custode delle fortune di famiglia. In tutti i sensi, perché assieme alle nipoti è anche stata una delle donne imprenditrici più ricche dell’impero. È lei che ha scelto Adriano come successore. Quel giovane ufficiale non garbava del tutto al marito, ma lei ne apprezza le doti non solo militari ma anche intellettuali. Plotina ama la filosofia e l’arte, passioni che anche Adriano coltiva. Le malelingue insinuano che fra lui e l’imperatrice Plotina, che è molto più giovane del marito Traiano e quasi coetanea di Adriano, vi sia stata una relazione, ma non vi sono prove in merito e nessuno osa muovere accuse. Plotina è considerata una matrona onorabile e al di sopra persino del sospetto.

Adriano succede a Traiano

Adriano non è a Selinunte. Il cugino Traiano non lo ha fatto chiamare quando si è sentito male, e anche questo lascia perplessi. Ma Plotina e Matidia lo hanno fatto rimanere vicino e appena producono il falso testamento ordinano ad Adriano di precipitarsi per prendere il potere. Adriano deve il suo trono alla prontezza di queste donne. Attiano invece si incarica del lavoro sporco, che probabilmente consiste nel fra fuori tutti i testimoni scomodi. Forse è dovuto a questo la morte di un giovane liberto, Fedimo, segretario particolare di Traiano (e forse suo favorito) che era presente nella casa del mercante e avrebbe dovuto redigere il testamento, ma non lo fa e molto opportunamente muore il giorno seguente a Traiano, non si sa bene di cosa.

Le voci di corridoio sulla morte di Traiano

Se sappiamo qualcosa di questa strana modalità di successione è perché le voci comunque girano. Le raccoglierà in parte Cassio Dione, storico che racconterà l’età di Traiano e che è anche figlio di un senatore della Bitinia che forse fu presente o che ebbe notizie di prima mano sul complotto di Plotina.

Plotina la vince

In ogni caso Plotina fece bene i suoi conti. La sua fama di moglie fedele e di madre dell’impero bastarono a sedare le chiacchiere. Adriano salì al trono a fianco della moglie Sabina. I due si odiavano cordialmente e vissero in pratica esistenze separate. Mentre con Plotina e con la suocera Matidia Adriano tenne sempre ottimi rapporti, facendole anche entrambe divinizzare dopo morte.
Del resto doveva loro molto, moltissimo. Un intero impero