Cleopatra, la regina che sedusse il mondo. Parte prima: la giovinezza di Cleopatra

Accadde oggi: 12 Agosto 30 a.C. si suicida Cleopatra, regina d’Egitto, la donna che sedusse il mondo. Una serie di post che ne raccontano la storia.

Ci sono molte donne fatali nella storia, ma Cleopatra è qualcosa di più. Non è un personaggio storico, è un archetipo assoluto. Una donna che grazie al suo fascino non solo sedusse uomini di potere, ma che uomini. Giulio Cesare e Marco Antonio, i padroni di Roma e quindi del mondo. Ma al di là della leggenda, chi era Cleopatra davvero?

Cleopatra, la giovinezza di una regina nella turbolenta corte dei Tolomei

Cleopatra era una figlia illegittima. Non è ben chiaro da chi il padre, il re Tolomeo Aulete, l’abbia avuta. Da una concubina di corte, forse di origine egiziana? Può essere. Questo spiegherebbe come mai Cleopatra, prima fra tutti i sovrani Tolomei, sapesse parlare anche l’egiziano. A corte, infatti, i suoi antenati non si erano mai preoccupati di impararlo: ad Alessandria si parlava greco.
Della donna più famosa del mondo non abbiano in realtà un solo ritratto certo. I busti e le raffigurazioni che la ritraggono non siamo sicuri che siano proprio suoi. Ignoriamo quindi che volto avesse, anche se le fonti non esaltano la sua bellezza classica, quanto piuttosto la sua sensualità. Insomma, Cleopatra non era bella, era un tipo.Presunto busto di Cleopatra

Presunto busto di Cleopatra Altes Museum Berlino /Fonte Wikimedia (rielaborato)

Cleopatra e l’esilio a Roma

Cresciuta ad Alessandria d’Egitto, potè contare sui dotti della Biblioteca come maestri. E diede loro, si dice, grandi soddisfazioni. la giovane regina, soprattutto rispetto alla media di famiglia, era intelligente e sveglia. Oltre alla letteratura e alle lingue, per cui era molto versata, imparò nei corridoi della reggia anche quanto pericolosi potessero essere i parenti e gli intrighi di corte. Il padre Tolomeo Aulete (Aulete vuole dire il flautista, per dire della considerazione che godeva presso i suoi sudditi) fu scacciato dal trono dalla sorella maggiore di Cleopatra, Berenice, che come dark lady poteva dare punti a tutti. Dopo aver avvelenato il secondo marito, si era sposata con un sacerdote della Cappadocia che usava come burattino, Archelao.
Tolomeo si rifugiò con la figlia a Roma, in esilio. Era il 55 a.C. e la giovane Cleopatra conosce la città che tanto peso avrà nella sua vita. Ne resta affascinata? È dubbio. Rispetto ad Alessandria, Roma aveva tutto sommato ancora un’aria da metropoli provinciale, le domus ed i palazzi dei più ricchi dei romani non potevano competere con quelli dei sovrani orientali, le biblioteche non potevano nemmeno lontanamente avvicinarsi al prestigio di quella di Alessandria, la più ricca e famosa del mondo. Cleopatra però impara il latino e incrocia di striscio una serie di personaggi che poi saranno fondamentali per il suo futuro. Il console in carica è Gneo Pompeo Magno, amico e protettore del padre, e ai banchetti di Roma intravvede un giovane comandante un po’ spaccone, Marco Antonio, che tutti dicono destinato a grandi cose. Non conosce invece un altro uomo assai potente e chiacchierato, il triumviro Caio Giulio Cesare, che da proconsole sta combattendo in Gallia.

Ritratto di Pompeo Magno, fonte WikimediaRitratto di Pompeo Magno, fonte Wikimedia

La spedizione di Gabinio: Cleopatra arriva al trono

Tolomeo non è un gran politico e nemmeno un uomo di fascino, ma ha soldi, tanti soldi. Usa quelli più che il richiamo ai trattati e alle alleanze per convincere i Romani a rimetterlo sul trono. Infatti promette più di diecimila talenti al proconsole d’Asia, Aulo Gabinio, a patto che lo riporti come re ad Alessandria. Gabinio, forse con il tacito assenso di Pompeo, organizza una spedizione. Cattura Archelao, poi forse per spillare ancora più quattrini lo lascia scappare, ma riporta alla fine Tolomeo nel suo regno, e finisce poi rapidamente sotto processo per corruzione. Tolomeo condanna a morte Berenice, la figlia che lo aveva cacciato, e mette sul trono Cleopatra, la sua favorita. Ma siccome la ragazza è femmina e illegittima, la fa sposare al giovane erede al trono legittimo, in uno di quei matrimoni dinastici tra fratelli che sono una tradizione della dinastia tolemaica. Cleopatra quindi sposa Tolomeo XII, che morirà dopo qualche anno. A questo punto la giovane regina dovrebbe sposare il secondo fratellino, Tolomeo XIII, che è poco più di un bambinello viziato.
Cleopatra è una giovane donna determinata ed abituata a gestire il potere, ma la corte è un nido di vipere. Le rema contro anche il clima. Siamo nel 50 a.C. e una carestia colpisce l’Egitto. I nemici della regina ne approfittano per farle rivoltare contro la popolazione e Cleopatra fugge, prima nella Tebaide e poi in Siria, dove il padre aveva amici e parenti.

Cesare in Egitto

Ritratto di Giulio Cesare, Musei Vaticani (fonte Wikimedia)
Ritratto di Giulio Cesare, fonte Wikimedia

Ma nel 48 a.C. gli scenari internazionali cambiano. Pompeo si scontra con Cesare per il potere a Roma. Ha la peggio. Sconfitto a Farsalo, fa vela verso l’Egitto, convinto che qui Tolomeo XIII gli darà appoggio in nome dell’antica amicizia. Fa malissimo i suoi conti. I consiglieri del piccolo Tolomeo, che in realtà gestiscono in suo nome il potere, gli tendono un agguato e lo assassinano. Quando Giulio Cesare arriva ad Alessandria per inseguirlo, gli fanno recapitare allo sbarco come gentile dono di benvenuto la testa del suo avversario. Credono così di conquistarselo, ma hanno fatto male i conti. Giulio Cesare è prima di tutto un romano, e l’idea che due cortigiani egizi si siano permetti di far uccidere un generale dell’Urbe non lo predispone benignamente. Infatti entra ad Alessandria già passabilmente irritato.
A fargli cambiare decisamente idea sarà un folgorante incontro notturno con Cleopatra, che si intrufolerà a corte per conoscerlo e parlargli di politica. E non solo. Ma questo lo racconteremo domani, un un’altra puntata.

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