Cambiare è come perdersi nella nebbia.

Alle volte nella vita si cambia pelle. Come le lucertole. Oddio, non lo so, a dire il vero, se le lucertole cambiano pelle, e magari non è nemmeno una bella immagine per cominciare. Sarebbe stata più carina quella della crisalide e della farfalla. Però c’è il problema che a me le farfalle fanno paura, e le lucertole mi sono simpatiche. E quindi, insomma, giusta o sbagliata, l’immagine ve la tenete così.

Nella vita si cambia. Un po’ alla volta, di solito. E quando ci stai in mezzo, al cambiamento, non sai bene cosa fare. Sei lì, che non capisci dove stai andando, ammesso che tu vada da qualche parte. Perché uno immagina sempre che il cambiamento sia come quando prendi il treno, che vai alla stazione, monti su e vai in una qualche direzione.

Invece cambiare é più come perdersi nella nebbia. Per meglio dire, perdersi nella foschia di quei bei nebbioni padani, che quando ti ci ritrovi in mezzo non sei nemmeno certa di essere ancora in questo universo, perché un momento c’era attorno a te il tuo mondo è un momento dopo, puff, non c’è più. Non lo riconosci, non lo ritrovi. C’è solo un muro bianco di niente e tu che ti chiedi dove cazzo sei finito, più che dove stai andando.

Ecco, io nell’ultimo anno sono cambiata. Magari non tanto, ma un po’. Mi sono trovata nella nebbia all’improvviso, con un sacco di cose che non tornavano, è lì ho fatto quello che si fa quando sei persa. Continui a camminare. Non capisci dove vai e soprattutto dove sei. Vai a spanne.

Non è stato niente di traumatico, eh, che a dirlo così sembra la selva oscura di Dante. In realtà è stato ed è solo questo. Che ogni tanto ti ritrovi in mezzo alla nebbia, e la nebbia non è brutta, non è una tragedia, è solo un po’ di acqua sospesa che ti fa perdere l’orientamento. Però mentre sei lì, nella nebbia, pensi. Uh, non c’è niente di meglio della nebbia per pensare. Quando le cose perdono i loro soliti contorni le cominci a riconsiderare davvero.

Così quest’anno ho scritto un po’ meno. Almeno qui sul blog. Ho scritto altrove, ho scritto per altri motivi, ho scritto cose nuove, alcune anche finite, altre che boh, chissà se le renderò pubbliche mai. Ho scritto perché io scrivo sempre e non so fare altro, e quindi prima o poi apro il pc e butto giù fiumi di parole. Sono fatta così.

Però non sono sempre fatta uguale, perché appunto nella vita si cambia. E quindi, direte voi. E quindi, vi dico io. Che qua sul blog mi avete visto meno, ma non sono sparita. Sto riflettendo su cosa fare del mio futuro, del blog, di tutto. Sono ancora un pochino nella nebbia, che comunque è un posto affascinante dove stare, per prendere le distanze, per osservare i contorni sfumati, per capire a cosa sei attaccato davvero e a cosa no.

Però prima poi qui torno, a scrivere con regolarità, perché il blog è come casa, e la casa non si lascia mai, anche se ogni tanto per un po’ si esce. Fuori nella nebbia, a passeggiare.

4 Comments

  1. Noi ti aspettiamo, che il blog è il “tuo” posto, dove poter articolare il pensiero, dove le cose sono dove le hai messe e le organizzi come piace a te. Grazie per la condivisione.

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