Caterina Cornaro la regina della Repubblica

Muore il 10 luglio 1510 a Venezia Caterina Cornaro, veneziana regina di Cipro.

Fra le varie signore del #Rinascimento lei è quella che spicca per il taglio internazionale della sua storia e per la velata malinconia che la accompagna. Regina di un marito che non ha mai amato, madre di un figlio morto troppo giovane, nata nella più potente repubblica del Mediterraneo, Venezia, e destinata al trono, regna controvoglia e poi controvoglia abdica, divenendo signora di un piccolo feudo che sembra un castello fatato, ma forse è solo un contentino datole da una Venezia che le fu assieme madre e matrigna.

Caterina Cornaro, ovvero Corner, regina di Cipro e signora di Asolo, era discendente di patrizi veneziani sì, ma per parte di madre nipote di un imperatore d’Oriente, per cui la sua famiglia aveva con Cipro e con il Mediterraneo legami stretti e fruttuosi. Lo zio Andrea a Cipro è un personaggio ambiguo e centrale. Dopo essere stato al soldo della regina legittima, Carlotta, passa a quello del fratellastro che l’ha detronizzata, Giacomo II di Lusignano. Ne riceve terre e feudi e per consolidare la sua posizione a corte gli offre la mano della giovane nipote, una quattordicenne che si trova nel convento della Benedettine di Padova, per essere educata come si conviene.

Caterina, una regina con pochi poteri

Tiziano. Ritratto di Caterina Cornaro, fonte Wikipedia

La leggenda vuole che Andrea lasci cadere una miniatura di Caterina e Giacomo se ne innamori. Leggenda, appunto. In realtà a Giacomo di Caterina importa poco, ma gli interessano assai l’appoggio di Venezia in funzione anti genovese e soprattutto la favolosa dote che la ragazza gli assicura. Si sposano per procura, e poi io re si dimentica della moglie per qualche mese, perché quasi quasi si pente di essersi accasato con una veneziana, visto che cerca alleanze presso il re di Napoli. Ma ormai il matrimonio è fatto, e la giovane regina viene inviata a a Cipro.

Ė un nido di vipere quelli in cui le toccherà vivere per anni, accanto ad un marito che di lei si cura poco e che ha il solo merito di morire in fretta. Lei è incinta, e viene esautorata dal governo effettivo, mentre il figlio le nasce, viene proclamato de e poi muore di febbre malariche, e lo zio continua a intrallazzare.

Caterina cede a Venezia

Gentile Bellini, ritratto di Caterina Cornaro, fonte Wikipedia

Cipro è un crocevia di merci e di ricchezze, i veneziani occupano le fortezze, il re di Napoli e la Spagna vorrebbero ottenerne il controllo, la cognata detronizzata, Carlotta, non smette di rivendicare il suo diritto a regnare sull’isola. Caterina è un vaso di coccio in mezzo a vasi di ferro, ma è un vaso di coccio determinato è testardo. Per un po’ pensa persino di resistere, da sola, mandando al diavolo anche la madrepatria, Venezia, che con lei è stata più che madre matrigna. Ma poi si arrende, non ha le forze per combattere contro tutti ed è in una corte dov’è i complotti sono all’ordine del giorno. Sceglie la pace e la sopravvivenza. Soprattutto la seconda.

Il buen retiro ad Asolo

Venezia le offre un buon accordo, dopo averle rovinato gran parte della vita. Un borgo ameno sui colli trevigiani, Asolo, dove tenere corte e giocare a fare la regina. Lei accetta, si contorna di letterati come il Bembo, e trova pace, lontano dagli intrighi, dalla politica, dalle beghe umane. Firma e regala Cipro alla Repubblica, lasciando che gli uomini ambizioni continuino a scansarsi e a scannare, mentre lei passeggia per i giardini delle sue ville, ne, silenzio della campagna. Sola, certo. Che è sempre meglio però che male accompagnata.

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