Accadde oggi: #2agosto Filippo di Macedonia sconfigge Atene e Tebe alla battaglia di Cheronea.
Filippo, diciamocelo, ha anche una leggera iella. Perché quest’uomo testardo, sveglio e furbo come un demonio aveva tutte le carte in regola per passare alla storia come uno dei più grandi re del mondo ellenico. Non fosse che, e qui la iella colpisce duro, gli capitò in sorte come figlio Alessandro, e il povero Filippo fu relegato per l’eternità nel ruolo di “padre di”.
Invece ci vuole una tigna monumentale ed un carattere notevole per emergere in quel nido di vipere della corte macedone, dove già restare vivi era un gran risultato, e poi espandersi con furbizia sulla Grecia, dribblando e sfruttando la litigiosità delle polis. Filippo era un politico nato: il carattere esuberante e smargiasso era una perfetta copertura per una delle menti più taglienti della storia antica. Si insinuò nello scacchiere greco attraverso il santuario di Delfi e poi si mangiò a poco a poco le poleis, che, detto fra noi, soprattutto per Atene, erano ormai stracotte e possedevano in enorme quantità solo la boria.
Quello che lo fregò alla fine fu il suo carattere, che lo spinse a rompere con la moglie Olimpiade e con il figlio. Va detto che andare d’accordo con i due era difficile, e con la prima impossibile.
Un nuovo matrimonio spinse Olimpiade agli estremi rimedi, ovvero a far fuori il marito con una congiura, che sobillò contro Filippo un ragazzo instabile ufficiale a corte. Filippo morì all’improvviso e in modo abbastanza stupido. Mentre il figlio Alessandro si trovò a dover gestire la grana di una mamma che addirittura festeggiava senza ritegno la dipartita dell’ex consorte. Erano sempre stati una famiglia disfunzionale, del resto.
E forse Alessandro non lo ammatterà mai, ma conquistare la Persia fu anche un modo per allontanarsi da questi parenti così problematici che gli dei gli avevano dato in sorte. #storia #storiagreca #storiaantica #macedonia #accaddeoggi foto: testa di Filippo, fonte Wikipedia
e sì, un bella sfiga avere una moglie così.
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