Il compleanno di Marco Antonio, l’erede che Cesare non scelse

Accadde oggi: nasceva il 14 gennaio 83 a.C. Marco Antonio, l’erede che Cesare non scelse

Eccessivo, spregiudicato, irruento. Marco Antonio è uno di quei personaggi che si possono amare o odiare ma non restano mai indifferenti. I più cattivi lo considerarono una copia mal riuscita di Cesare, Cicerone lo dipingeva come un gladiatore cretino. Farsi una idea precisa sul suo carattere e persino sui suoi lineamenti non è facile, perché su di lui è caduta la mannaia della damnatio memoriae. Come oppositore di Ottaviano le sue statue, i suoi ritratti sono stati in larga parte distrutti, e anche le fonti antiche che ci parlano di lui risentono pesantemente delle malignità che furono diffuse sul suo conto dal suo più acerrimo nemico, Ottaviano.

Ma come era davvero Marco Antonio?

In realtà Antonio era un uomo sanguigno ed impulsivo, ma intelligente. Con Rima ebbe sempre un rapporto contrastato, perché amava la Roma plebea, fatta di quartieri popolari sempre sull’orlo di una sommossa, e la loro gente assieme pigra e caustica, insofferente alle regole ma anche capace di grande umanità. Odiava invece la Roma della nobilitas, che lo trattò sempre con grande sufficienza, quasi fosse un infiltrato, nonostante la sua famiglia fosse importante e gli avimavessero ricoperto cariche chiave della Res Publica .

Ritratto di Marco Antonio tratto da Wikipedia https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Marcus_Antonius_marble_bust_in_the_Vatican_Museums,_side_view.jpg

Marco Antonio, il romano che non amava troppo Roma

Era in fondo uno spirito libro, alieno dalle convenzioni sociali. Aveva una genuina inclinazione per la trasgressione, e anche un gusto tutto particolare nello scandalizzare le gerarchie dei benpensanti. Amava inoltre l’azione, Marco Antonio, i piaceri della vita. Cesare ne intuì le doti e se lo portò il Gallia, dove divenne il beniamino della truppa oer quel suo modo di fare diretto e un po’ guascone, ma empatico. Era generoso, intuitivo, scaltro, ma anche romantico. Ma non per questo va sottovalutato: quando era sul campo di battaglia, era un uomo di pochi scrupoli e grandi intuizioni. Sapeva come pochi inventare stratagemmi per disorientare e incastrare il nemico, ed era efficientissimo nel metterli in atto. Cesare, che pure conosceva di difetti di Marco Antonio, sapeva sul campo di potersi sempre fidare di lui, perché all’occorrenza quel ragazzone sapere essere acuto come Ulisse, e in grado di ribaltare situazioni che parevano disperate.

Le donne, il punto debole di Marco Antonio?

Le donne furono sempre il suo punto debole. Era un farfallone e spesso si approfittò della sua aura di eroe conquistata sul campo di battaglia. Ma contrariamente agli altri esponenti della nobilitas romana, Cesare incluso, il suo rapporto con l’universo femminile fu più complesso e quasi “paritario”. Le donne di Marco Antonio furono sempre trattate da lui come compagne e complici: ne seguiva i consigli e le intuizioni, e delle sue mogli fu sempre sinceramente innamorato, non risparmiandosi anche gesti romantici che i suoi contemporanei trovavano sopra le righe e persino disdicevoli. Ma che fossero esponenti della grandi famiglie della nobilitas, come Fulvia, o sorelle di Ottaviano, come Ottavia, o figlie di un semplice liberto, come la prima moglie Faida, o regine come Cleopatra, Marco Antonio alle sue donne si legò in modo totale, e per loro mise spesso a rischio la carriera e la vita. Fino all’ultima sconfitta.

Fulvia, Cleopatra: le donne di Marco Antonio

Amò Fulvia, che lo portò quasi ad una guerra con Ottaviano, che comunque considerava, nemmeno del tutto a torto, un ragazzino presuntuoso e insopportabile. Fu sedotto dall’Oriente e dalla regina Cleopatra, che fu la sua vera compagna e complice.. Morì disperato dopo aver perso tutto, ma, come era nella sua natura, dopo aver lottato come un leone. Forse fu sciocco, di certo fu sfortunato. Ottaviano era un freddo organizzatore e giustamente fondò l’impero. Lui fu sconfitto ma rimane uno di quei perdenti a cui ci si affeziona, perché sono arruffoni, forse inadeguati, ma generosi e sinceri. È presto sarà il protagonista del mio prossimo libro, il seguito del mio Cesare l’uomo che ha reso grande Roma, acquistabile, dovesse interessarvi, qui https://amzn.to/3nsKO01

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