Teodora e le escort di Costantinopoli

Le escort di Costantinopoli, ovvero Teodora, l’imperatrice che venne dalla strada.

Eh, quando uno la vede così, ritratta nel mosaico di San Vitale a Ravenna, coperta di gioielli e perle, castissima e accollata, ci si giocherebbe la vita che quella è una vera principessa nata nella porpora, e destinata fin dalla culla al trono.

Teodora invece di nobile e di principesco non aveva proprio nulla. Da piccola era venuta su scalza per i vicoli dietro al Circo di Costantinopoli. Aveva giocato fra il fango, teso la manina per cercare di toccare i musi degli animali feroci che erano custoditi dal padre per gli spettacoli, sentito le bestemmie tirate dalla feccia quando un campione si ribaltava con il suo carro, gli urli di incitamento, le maledizioni. Aveva imparato a destreggiarsi fra i lazzi osceni, le pacche sul sedere, i complimenti volgari. Il suo lavoro era la mima, che non voleva dire proprio attrice. I suoi spettacoli erano più simili a quelli delle lap dancers o alle performance di Ciciolina. Si spogliava, mimava scene erotiche, e poi a casa riceveva in privato amanti.

Non era la sola. Costantinopoli era una città cristiana, e come tutte le città cristiane aveva un’inclinazione perversa per il peccato. Le etere, ovvero le nostre moderne escort, erano regine. Dignitari di corte, generali e imperatori pagavano per la loro compagnia e, qualche volta, anche per i loro consigli. L’occhio attento e sagace di quelle donne vedeva sfumature che ai dignitari chiusi nel palazzo sfuggivano.

Prima di Teodora una donna che aveva avuto grande influenza sua Giustiniano era stata Macedonia. Anche lei legata al mondo del Circo, anche lei ammanicata con il potere, anche lei amica e amante, del giovane Giustiniano poi diventato ministro. Fra le due si creò un rapporto. Forse un’amicizia. A lei ricorse Teodora quando dovette fuggire da Apollonia e volle rientrare a a Costantinopoli. Fu lei che le permise di incontrare Giustiniano, ammaliarlo, sedurlo. Chissà se mai Macedonia si rammaricò di quell’assist o se ne fu fiera.

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