La mitologia di Galatea: Artemide, la Greta Thumberg dell’Olimpo

Artemide, la dea che si fa i fatti suoi

L’Olimpo è una ressa di dei caciaroni che fanno, disfano, si innamorano, si disamorano, tramano e pasticciano. E poi c’è lei, Artemide, che pare la Greta Thumberg dell’Olimpo. Ama la natura, sta per conto suo attorniata da un corteo di ninfe selezionate, ed evita per la maggior parte del tempo padre, fratelli e parenti.

Artemide ha le idee ben chiare in testa fin da piccina: a tre anni va dal padre Zeus e gli annuncia che vuole restare vergine, vivere nei boschi con le sue ninfe e avere un arco d’argento fatto dai Ciclopi, come quello del fratello Apollo. Il padre, che già ha imparato con Atena che le sue figlie tengono tutte un caratterino notevole e sono allergiche al matrimonio (il fatto che lui sia un sottaniere impenitente potrebbe avere qualche influenza in ciò), le dà quello che chiede senza un piego, ed Artemide parte, sostanzialmente senza farsi rivedere più.

Con i maschi, mortali o divini, Artemide ha rapporti scarsi e molto conflittuali: di solito o li fa sbranare o li evita come la peste. Con le femmine le cose non sono meno complicate: se fai parte del suo corteo, al primo ben ragazzo a cui cedi finisci male.

Ma poi salva anche poveracce come Ifigenia, la figlia di Agamennone, che trasforma in cerva con un falso sacrificio e poi assume come sacerdotessa, forse perché Artemide sa bene cosa voglia dire nascere in una famiglia complicata con un padre che fa il padreterno. Non è cattiva, Artemide, o almeno non più di altri dei Greci, ma è scontrosa, a tratti urticante.

Il suo animale preferito è l’orso e si capisce perché: sostanzialmente Artemide è come il cavaliere nero di Proietti, nun je devi rompe er cà, per nessun motivo al mondo.

La devi lasciare nei suoi boschi a scorrazzare libera, con la sua mini svolazzante, struccata, scarmigliata, felice, perché se la chiudi in casa muore, o meglio, spacca tutto. Non è materna, non è seduttiva, non è ammiccante, è orgogliosa, testarda, tagliente, autonoma, indipendente, indomita. Qualcuno direbbe “poco femminile”. Ma sono quelli che di femminilità non capiscono niente, eh.

Nella foto mosaico raffigurante Artemide, V secolo, dal Royal Ontario Museum, fonte Google art and Culture.