Il giovane Ottaviano, ovvero l’Augusto che non ti aspetti.

Il giovane Ottaviano, era questo qui: faccia da ragazzino e anima nera da giocatore che vuole arrivare al potere con ogni mezzo. Non fatevi ingannare da quanto ha fatto raccontare su di sé dopo, quando ormai era Augusto, e si è costruito una cerchia di spin doctor da far impallidire qualsiasi politico attuale.

Ritratto di Ottaviano da giovane, museo di Aquileia, foto tratta da Wikipedia

Quando comincia è lui, assieme a quattro amici che hanno la sua stessa età: un cavaliere bravo a far la guerra, Agrippa, ricco ma senza agganci; un principe etrusco assai nobile e annoiato, con un dono per la diplomazia e la passione per la letteratura. E lui, il giovane Marco Ottavio, testardo, spregiudicato, che vuole a tutti i costi essere riconosciuto come erede di Cesare.

Per ottenerlo mente, corrompe, assolda ex veterani dello zio Cesare, sparge menzogne su Marco Antonio, blandisce Cicerone che si crede furbissimo ma in fondo è un boomer intronato, stringe patti con gli assassini di Cesare, tenta colpi di mano occupando Roma con i suoi scagnozzi, al di fuori di ogni legalità, probabilmente addirittura approfitta delle circostanze per ammazzare un console, anzi due.

È un lupo fra i lupi, ma qualche volta è pure una iena.

E se volete conoscerlo bene, vi consiglio di leggere il mio nuovo libro, I lupi di Roma, edito da Giunti e disponibile in tutte le librerie e gli store online. Sul giovane Ottaviano Augusto ci sono parecchie sorprese…

I lupi di Roma, Mariangela Galatea Vaglio, Giunti editore