Accadde oggi: il #15dicembre del 37 d.C. nasceva Nerone.
Abbiate pazienza, ma il povero Nerone un po’ di comprensione se la merita.
Perché ci vuole una notevole tigna a sopravvivere nella gens Giulio Claudia, dove respirare era spesso una condizione sufficiente per decidere che eri pericoloso come concorrente al trono.
Fu un matricida, è vero, ma c’è anche da dire che la mamma era Agrippina, e fidatevi: Agrippina sarebbe stata in grado di farlo fuori senza un lamento, è che non fece in tempo. Gli costruì la carriera, e non è chiaro nemmeno quanto a lui interessasse fare l’imperatore.
Lo avessero lasciato ad occuparsi di arte e musica, forse sarebbe stato più felice.
Invece gli toccò come precettore Seneca, e sì,lo so, tutti pensate: “che cl!” Ma i filosofi nella vita reale sono spesso ipocriti e ambiziosi, e Seneca non faceva eccezione.
Quindi viveteci voi con una madre ingombrate, una moglie che non hai voluto sposare (povera Ottavia, dalla madre Messalina non aveva ereditato nulla, tanto meno la capacità di stregare gli uomini a letto, e forse le avrebbe invece salvato il matrimonio e la vita), un cognato ragazzino che forse aspetta per farti la pelle, secondo le migliori tradizioni. I Giulio Claudi non sono una famiglia, sono un corso di sopravvivenza.
Lui sopravvisse come si faceva allora, facendo fuori chi rischiava di far fuori lui. Era amato. Il popolo romano per anni non credette alla sua morte e sperò di vederlo tornare redivivo.
I cristiani furono accusati del rogo di Roma, ma anche qui, un capro espiatorio per i media bisognava trovarlo, e loro, così perfettini e irritanti, parevano fatti apposta.
Morì gridando”Quale artista muore in me!”. E capitelo: era il padrone del mondo ma lui, di suo, avrebbe preferito vincere una puntata di XFactor.
insomma un poveraccio che si barcamena tra intrighi e assassini
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