Dante dì, ovvero Dante quando non era ancora Dante Alighieri

Allora, è il Dantedì. Che se volemo di’?
Di Dante Alighieri ci sono un sacco di cose che nessuno dice mai.

Dante quando non era Dante Alighieri

Per esempio un po’ di tempo fa è venuto fuori un affresco che dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) ritrarre il giovane Dante Alighieri. Che era caruccio assai: un biondino dall’aria fine, nonostante il naso un po’ arcuato. Insomma un ragazzo che ti puoi ben immaginare dodicenne a prendersi una scuffia per l’altrettanto biondina Beatrice, caruccia anche lei.

Dante Alighieri giovinetto

Bisognerebbe immaginarlo davvero così, Dante, come un ragazzino e poi un giovanotto di belle speranze, sveglio, e anche parecchio ambizioso, ma di quella ambizione giusta e buona che hanno i figlioli consapevoli di avere una marcia in più. Orgoglioso, testardo e alle volte di quella timidezza scorbutica che però si scioglie in un sorriso, perché non è rigidità, è solo autodifesa.

Dante Alighieri e casa Cavalcanti

Pensiamolo mentre incontra per la prima volta Guido Cavalcanti, un po’ intimorito da quel giovane distinto, più bello assai di lui, e certo più fascinoso perché già circonfuso di quell’aria intrigante e maledetta che hanno i figli di famiglie ricche e nobili che si possono permettere ogni capriccio.

Dante e i pettegolezzi con Guido Cavalcanti

Che si saranno detti la prima volta? Avranno parlato di poesia, o da bravi toscani saranno andati al sodo, divertendosi a fare battute cattive sugli adulti tromboni o sulle belle ragazze fiorentine al cui fascino erano entrambi sensibili?

Dante e Brunetto Latini

Immaginiamocelo cosi, quando non era ancora Dante, e di certo non era un mito, il nostro giovane Durante Alighieri, con più spocchia per i suoi un po’ vaghi antenati che soldi in tasca, mentre passeggia per le vie di a Firenze, va a sentire le lezioni di ser Brunetto Latini, su cui qualcuno maligna assai perché, cosa strana, tiene casa aperta ai giovani purché sian bei figlioli. Si intrufola alle feste dei Cavalcanti dove non sarebbe invitato se Guido non l’avesse preso in simpatia, e qui ascolta strani discorsi su manoscritti di Averroè che sono in odor di eresia.

Dante e Farinata degli Uberti

La fidanzata di Guido è la figlia di Farinata degli Uberti, che lui non può conoscere di persona perché è morto già da tempo, ma di cui ancora tutta a Firenze ha paura. E poi a cena si spettegola sui casi di cronaca nera del tempo, come la storia sulfurea di Francesca da Polenta, la signora di Rimini che il marito Cianciotto ha ammazzato perché l’ha trovata a letto con il fratello, Paolo.

Dante giovane e la tenerezza di ciò che non è ancora

Immaginiamocelo così, il nostro Dante. Quando non è ancora lui, e tutto è ancora di là da venire, e nemmeno forse può essere ipotizzato. E facciamogli ciao ciao con la manina, perché se lo merita. Avrà un vita complicata, e durissima, questo ragazzino orgoglioso. Ma terrà duro, eh, e ci regalerà alcune delle opere più belle della letteratura mondiale, perché è un fanciullo tosto oltre che talentuoso.
Ciao, ragazzo biondino e caruccio, è il tuo giorno, e noi ti vogliamo bene anche se non sai ancora perché.