La signora è seduta accanto a me, assieme ad una sua amica, e aspetta pazientemente il suo turno. Mentre aspetta, con sulle ginocchia aperto un numero di qualche rivista di gossip, parla.
“Eh – commenta indicando la foto di un ministro o di un altomanager che non identifico, accompagnato da una sventola a me parimenti ignota– ma cossa la vol che podemo sperar par el futuro, se i xé tuti cussì? Varda qua, varda qua, chi xé che fa cariera, chi xé che va avanti? Tuti ‘sti qua, che no li sa far niente, che li xé ignoranti come càvare, basta che i lica de qua e de là e i deventa capi! Bisognaria esser più severi, eco, ghe digo, no farli andar avanti! Ma la gente, la gente non va miga a vardar chi che li xé, cossa che li sa far.. la gente xè mona…inveze bisognaria esser più severi, no far andar avanti tuti! Se no ti sa far ‘na roba, via, ‘na peada sul da drìo e va’ a far un altro mestier, come se fazeva ‘na volta, ostrega! Chi che xè bravo g’ha da andar avanti e staltri g’ha da esser butai fora a peae sul cueo!”
L’amica annuisce, approvando. Poi chiede:
“Ah, Nina.. e to’ nevodo, cossa falo? Ti me gavevi dito che i lo gaveva rimandà a setembre? El xé passà, dopo?”
La signora scuote la testa, dipingendosi in faccia una smorfia che non è dolore, ma profonda offesa e indignazione.
“No stame far parlar, te prego, che so qua con un gropo in gola che no me va né su né zò! Pensa, povareto, che i lo ga rimandà co quatro materie a setembre, e quela troia de la profesoressa la g’ha avuto coragio de bociarlo! Ma digo mi, ti capissi, povareto? Ma bisogna proprio esser troia par bociar un povero fio da sedese ani par quatro materie! Promovilo, no? Ti ghe g’ha da far perder un ano? La xè proprio una troia, non se ghe pol dir altro!”
“Eh, proprio.”conferma l’amica, convinta.
Sempre per quella faccenda della meritocrazia, presumo.
Ciao! Penso servano pochi commenti, essere coerenti non è proprio facile, a volte proprio non ci si rende conto… Le nostre idee, i nostri principi si scontrano poi con le nostre azioni me ne sono resa conto personalmente. Forse andiamo troppo di fretta anche con il pensiero dovremo soffermarci di più, prenderci più tempo essere meno impulsivi. Io preferirei far bocciare mio figlio…
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La signora ha ragione. Poareto il so fiol sedicenne: dare quattro materie a settembre è puro sadismo, dovevano bocciarlo subito e almeno avrebbe passato l’estate tranquillo (anche se secondo me l’estate l’ha passata tranquilla lo stesso. ho come l’impressione)
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Ehhh già! La meritocrazia vale solo per gli altri perchè a casa propria vale sempre il nepotismo 😦
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ma come, a noi con quattro materie ti bocciano subito senza esami di riparazione. Ostregheta!
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Te ne prego, dimmi che è una delle tue solite storie fantasiose..
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