Tiziano, Rubens e i capolavori da Anversa, la capitale multiculturale del XVI secolo.

Accadde oggi: apre oggi, 5 settembre, a Palazzo ducale a Venezia la mostra Da Tiziano a Rubens. Capolavori da Anversa e da altre collezioni fiamminghe. Uno sguardo sulle meraviglie delle Fiandre nel tardo Rinascimento.

Da Tiziano a Rubens: l’arte di Anversa e del Nord in un periodo per noi italiani confuso

Atena sconfigge l’ignoranza, mostra da Tiziano a RubensAtena sconfigge l’ignoranza

Confesso che, come moltissimi in Italia, sono abbastanza ignorante su alcuni periodi della storia dell’arte. Mi sfuggono non tanto i nomi degli autori, o persino le immagini dei dipinti, ma il contesto in cui artisti e personaggi storici si mossero.
A scuola, anche per problemi di tempo, ancora oggi si fa sostanzialmente storia italiana e storia dell’arte italiana. Il che ci va bene, perché fino al XVI secolo l’Italia è stata al centro della storia d’Europa. Ma quando si arriva al 1500 e al 1600 si arranca un po’, perché sono secoli in cui la panoramica si allarga, come si è allargato il mondo. Entrano in gioco nuove terre e nuovi soggetti. C’è la Spagna, ci sono le Americhe, l’Olanda, l’Inghilterra, e soprattutto ci sono le grandi città commerciali del Nord, come Anversa nelle Fiandre. E noi abitanti della penisola sembriamo in quei secoli un po’ intronati e confusi, come chi è abituato da sempre ad avere la macchina con l’autista che lo accompagna e si ritrova all’improvviso a dover attendere alla fermata il bus.

La mostra Da Tiziano a Rubens a Palazzo ducale

E dunque grazie, ai curatori della mostra da Tiziano a Rubens a Palazzo ducale, che invece è come una specie di occhio di bue, un faro puntato sulle opere di un periodo preciso e circoscritto della storia dell’arte. Anversa, grande città commerciale oggi del Belgio, allora delle Fiandre. Terra complessa, le Fiandre. Legata alla storia d’Italia da tanti episodio spesso poco conosciuti al grande pubblico. Governate da un principe Italiano, Alessandro Farnese, duca di Parma, per conto di Filippo II di Spagna, furono un paese al centro delle lotte fra protestanti e cattolici. Alla fine dalle controversie religiose e dalle guerre furono persino travolte.

Anversa e l’età dell’oro delle Fiandre

Ma prima c’era stata una vera e propria età dell’oro. Anversa, terra in cui i ricchissimi banchieri Fugger avevano spostato le loro principali sedi, era stata il centro commerciale dell’impero. Lana, stoffe, mercanzie provenienti dalle Americhe e dal resto del mondo sbarcavano al porto, le Gilde e le corporazioni di mercanti della città guardavano a Venezia come modello a cui ispirarsi, ma anche da superare. E quindi artisti, pittori, scultori, umanisti venivano invogliati, a suon di quattrini, a trasferirsi dalle nebbie lagunari alle brume del nord. Che poi, quanto ad umidità, non è ch ci fosse una gran differenza.

Van Dyck, studio per ritratto di funzionario di Bruxelles
Van Dyck, studio per ritratto di funzionario di Bruxelles

Ritratti e dipinti da Tiziano a Rubens

Eccoli, sono lì i notabili delle Fiandre, che ci guardano dai dipinti di Ribens, di Tiziano di Van Dick. Facce incredibilmente moderne, che sembrano uguali a quelle che potremmo incontrare per strada oggi. Pasciuti, soddisfatti, eppure con un fondo di determinazione pericolosa nello sguardo, che li rendono uomini moderni, contemporanei. Davanti alle tele hai quasi l’impressione che non sia tu a rimirare loro, ma loro a guardare te, a scriverti l’anima. Sono politici, uomini d’affari. Persino dai ritratti sembrano lì in agguato, per capire come possono fregarti e guadagnare più di te.

Van Dyck ritratto di cardinale
Van Dyck ritratto di cardinale

La società multietnica di Anversa nell’età di a Rubens e Tiziano

Ed è bella, ricca e soddisfatta la società multietnica dell’età di Tiziano e Rubens. Fatta di artisti che studiano in Italia e poi tornano a casa, ma anche si immigrati spostarsi ad Anversa e nel nord per fare affari. Li fanno, guadagnano, si arricchiscono, si vogliono godere la vita. Uno dei ritratti più belli è la testa di un moro, forse uno schiavo africano, incredibilmente moderna. Se la confrontate con i ritratti presenti poco più in là ai Giardini della Biennale ci troverete un filo rosso che li lega. Vivevano in tempi interessanti, allora come oggi.

La fine di un sogno

Rubens crocifissione
Rubens crocifissione

Poi. C’è sempre un poi nella storia. Poi arrivano le guerre di religione e l’intolleranza. Arriva Filippo II e la sua tetra interpretazione dell’ortodossia cattolica, che fa il pari con l’idea assolutista del potere. Le Fiandre declinando. La guerra, l’odio, la peste dilagano. E quel piccolo paradiso di tolleranza e di benessere si spacca, si divide, prende strade diverse.
Ci restano i magnifici dipinti di Rubens, sensuali persino quando trattabile storia di Cristo. I volti determinati di Van Dyck, le fanciulle e le bambine ritratte da Michelina Wautier, gli sprazzi di vita quotidiana colti nei bar, fra biscazzieri e ubriaconi, gli sguardi sensuali e distaccati della belle donne dell’epoca, fra cui l’amante di Tiziano con la figlia. Venezia ed Anversa, due città che sapevano godersi il meglio della vita, e che declinano lentamente, ma inesorabilmente, per colpa della politica, o forse perché il declino è il destino di ogni cosa.
Ma prima hanno brillato. Uh, se hanno brillato.

DA TIZIANO A RUBENS Capolavori da Anversa e da altre collezioni fiamminghe   Dal 5 settembre 2019 al 1 marzo 2020 Venezia, Palazzo Ducale – Appartamento del Doge Orario: tutti i giorni 8.30 – 19.00 Ultimo ingresso 18.30
https://palazzoducale.visitmuve.it/it/mostre/mostre-in-corso/da-tiziano-a-rubens/2019/08/20496/da-tiziano-a-rubens-edu/