Teutoburgo, genesi di una sconfitta. Le dirette di Galatea stasera si occupano di Teutoburgo, ovvero la più stupida sconfitta dell’esercito romano.
Accadde oggi: dall’8all’11 settembre del 9 d.C veniva combattuta e persa la battaglia di Teutoburgo, la più stupida sconfitta di Roma antica.
Teutoburgo, la più stupida sconfitta della storia di Roma
Teutoburgo non è una battaglia. Per Roma è più uno psicodramma. I romani, del resto, erano fatti così. Quando le pigliavano dai barbari trasformavano una sconfitta in un dramma da psicoanalisi collettiva.
La battaglia di Teutoburgo, combattuta nel 9 d.C. contro i Germani, è soprattutto la storia di una serie di errori fatti da cretini. A riprova che sui campi di battaglia spesso non è il nemico a vincere ma tu a perdere.

Augusto e Quintilio Varo, il burocrate ottuso e l’imperatore
Il primo cretino fu sicuramente lui, Quintilio Varo, un burocrate non solo ottuso ma anche presuntuoso. Una accoppiata che nella storia ha sempre combinato disastri. Trattò i Germani come sudditi da spremere e riuscì a farsi odiare da quasi tutti, compreso gran parte dei suoi, che lo seguivano controvoglia.
Pure Augusto non ne esce bene. A non accorgersi che Varo era l’uomo sbagliato fu soprattutto lui. Paradossalmente Tiberio, il poco amato figliastro, sarebbe stato più adatto a romanizzare la Germania. Ma ad Augusto Tiberio stava sulle scatole e il loro rapporto era fatto di occasioni perdute.
La cosa divertente è che i Romani consideravano i Germani dell’epoca una massa di fannulloni privi di voglia di lavorare e incapaci di essere efficienti e tenere la disciplina, mentre Roma era un campione di organizzazione oggi diremo teutonica. Infatti i Romani furono sconfitti perché Varo non seguì le istruzioni del buon comandante e si fece attirare in una selva dove Arminio, che invece aveva ben imparato le tattiche di guerriglia in anni di permanenza nell’esercito Romano, lo massacrò. Ad Augusto non rimase che farsi venire una tardiva crisi isterica.

I Germani fannulloni e i Romani efficenti
Non che poi Arminio abbia avuto grandi risultati personali. Anche lui, come tutti gli attori in scena, non era una cima. Si fece uccidere dai suoi che temevano la sua brama di potere, l’anno successivo.
La Germania rimase comunque in piccola parte romana. È da lì che i tedeschi di oggi devono aver imparato il rigore e l’amore per la disciplina. Quando li abbiamo dimenticati noi invece è ancora da determinarsi.
Stasera le 21 alle dirette di Galatea sulla pagina Galatea Vaglio Pillole di storia parleremo di tutto,questo: i retroscena di una sconfitta. Vi aspetto. #