Se non fosse che poi, in mezzo al delirio, ci ritroviamo noi insegnanti – l’altro giorno, al primo collegio docenti, si tentavano sottobanco esegesi della circolare ministeriale, del tipo: “Ma qui ha scritto che passa alla classe successiva solo se ha sei in tutte le materie, quindi se ha cinque nella mia, che faccio? Lo boccio? Io, lo boccio!” e ho visto colleghi sorridere di soddisfazione, perché, è inutile, uno stragista sonnecchia in ogni uomo! – ci sarebbe da ridere a leggere il botta e risposta fra la Gelmini e Bossi sul tema del maestro unico e delle riforme della scuola.
Dunque, per riassumere: Bossi s’infuria per l’insegnante unico, perché è “facile che rovini il bambino”. Ora, a me tremano i polsi a pensare che, una volta tanto, sono d’accordo con Bossi, anche se son convinta che lui pensi alla jattura, chessò, di avere un figlio in una sezione con un maestro solo e magari palermitano, così quando il padre leghista tira una delle sue saracche nordiche, il piccolo beneducato dal prof replica: “Papà, ma che minchiate dici?”.
È inarrestabile, l’Umbertùn, nella sua foga di attaccare la ministra, e non si risparmia uno stereotipo che sia uno: “Per capire che cosa serve alla scuola devi averci vissuto dentro, essere stato insegnante, aver sentito l’odore della polvere”. Da insegnante, ringrazio per la difesa, ma vorrei far presente al signor Bossi che comunque, anche se scalcagnata di brutto, la scuola la puliscono comunque, ogni mattina, quindi di polvere non ce n’è: odio le guerre tra poveri, quindi non vorrei mai che per fare un elogio a noi insegnanti si finisse per impallinare i malcapitati bidelli.
Il capolavoro, però, è la chiusa: dopo aver detto peste e corna della Gelmini ed averle aizzato contro il popolo del Nord, il Bossi si ritrova infatti di fronte allo spinoso interrogativo che al nordico popolo, a questo punto, sale spontaneamente sulle labbra. Una donna, infatti, si suppone dal commosso accento bergamasco, gli urla: “Mandala a casa la Gelmini”. Il Senatur si rende conto che la faccenda sta prendendo una brutta piega: insomma, c’è il rischio che i famosi fucili da tempo immemorabile riposti in nascondigli segreti nella val Brembana vengano tirati fuori non per fare il tiro al bersaglio su immigrati e magistrati che indagano sui leghisti, ma per dar l’assalto al Ministero dell’Istruzione e salvare tre maestri, magari di Napoli. Così spiega, con tono da parroco di campagna:”Se comincio a mandare un ministro a casa è facile che si ingrippi il governo. Facci fare il federalismo fiscale, figliola, poi ci pensiamo”.
Non si sa cosa abbia replicato la “figliola” in questione. Ma, se il figlio della “figliola”si ritroverà in una classe con un unico maestro incapace e ne uscirà ignorante come una zucca perché il suo Bossi non poteva far licenziare la Gelmini prima di aver avuto il federalismo, potrà sempre però fare istanza perché il piccino, un domani, venga considerato il primo martire per l’indipendenza della Padania.
eheh, anche la tua chiusa è magnifica… non solo ci vai d’accordo col bossi, sei pure brava uguale a chiudere 🙂
rm
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Io non sono dentro al mondo della scuola, non ne respiro la polvere, ma ho due figli e questa cosa del maestro unico mi sembra solo una trovata demagogica giustificata su basi pedagogiche ma fatta per tagliare i costi.
Il discorso del “riferimento unico” non sta in piedi, quando già ci sono i genitori, la maestre, i nonni, l’allenatore di calcio, l’insegnante di lingue che rimane, i fratelli grandi, gli eventuali conviventi dei genitori separati.
Poi se l’insegnante nel corso dell’anno si prende l’influenza, e ovviamente viene sostituito da un supplente per tutte le ore di lezione, tutta l’utopia del Maestro Unico va a farsi benedire.
E mi ricordo che spesso il supplente era meglio dell’insegnante titolare, evidentemente sono cresciuto senza riferimenti.
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se posso dire la mia, alle elementari per 5 anni ho avuto la stessa maestra e ne sono tuttora felice, per cui io sono a favore del maestro unico.
poi i problemi di cui parli sono concreti, nulla da dire, ciò nonostante gli italiani col voto hanno deciso che questo è quello che vogliono… buon pro!
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Alla fine, me lo immagino il povero piccino che, una volta diventato adulto, col suo fazzolettino verde al taschino, mentre fischietta “Va’ pensiero” chiedendosi che cazzarola sono i “fatidici vati”, paga le tasse al comune di Milano, perchè lavora a Milano, al comune di Bergamo, perchè ha la casa a Bergamo e al comune di Vattelapescainate, perchè lì ha la villetta di campagna. E, faticando a parlare col dirimpettaio, perchè quello a scuola ha imparato il dialetto romagnolo e non quello lombardo, manda qualche pio pensierino di vaffanculo al padre defunto e alla madre in ospizio, curata da medici romeni e infermieri azeri.
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Non oso immaginare quanti professori useranno i nuovi provvedimenti come arma contro gli studenti, anche chi non s elo merita, giusto perchè gli sta un pò sui cosidetti.
Meno male che sono diplomato và.
Quoto funky.
ps: bellisima chiusura dell’articolo.
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io sono d’accordissimo col bossi. anch’io ho avuto la fortuna di avere una maestra che dalla seconda mi ha portato fino in quinta ed era magnifica, ma ho anche avuto la sfortuna che la maestra che avevo in prima (andata in pensione quell’anno) era da denuncia: non so quante volte son finito nell’angolo dell’aula in ginocchio e non conto le sberle e le tirate d’orecchie. probabile che oggi questi estremi non si verifichino… ma affidare un bambino al giudizio di una sola persona per 5 anni, francamente, mi pare veramente rischioso.
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Viceversa un maestro con più alunni a quale trauma può essere soggetto ?
Prendi e leggi, prendi e leggi…
http://pensatoio.ilcannocchiale.it/2008/09/08/maestro_unico_di_welfare_vedov.html
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Che dire…vicenda fantozziana. Senza ali. Non sono una insegnante, ma sono nel pubblico impiego…mi viene da pensare che a me mi stanno conciando per le feste, ma per voi andrà pure peggio. Non vedo l’ora di vedere come riusciranno ad aumentare le ore di lezione – mi pare che ancora parlano di tempo pieno – diminuendo gli insegnanti. Comunque, al di là di qualsiasi ricordo infantile, anche io ne ho avuta una, sempre la stessa, per cinque anni, al di là se sia meglio una o trina, la verità è sotto gli occhi di tutti: bisogna eliminare la voce stipendi dal bilancio delle scuole. Salvo poi far rientrare operatori dalla finestra: cooperative con personale a cottimo e pagate giusto la metà. Niente ferie, niente malattie. Se non ti sta bene, avanti un altro!
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Scusate, ma secondo voi l’argomento dell’ “io ho avuto la maestra unica e mi ci sono trovato taaaantoooooo bene, quindi la maestra unica è meglio” è un argomento ragionevole?
No, perché, casomai non si fosse capito, è a questo che sta facendo appello il governo per far passare questa roba: l’argomento del sentimentalismo nostalgico, come se nel frattempo la società non fosse cambiata e nella scuola non fossero entrate delle problematiche completamente nuove che prima non c’erano.
Proviamo a proporre, con la stessa identica logica, il ritorno alla televisione con due soli canali, in bianco e nero e con solo cinque o sei ore di trasmissioni al giorno, e per il resto monoscopio e nuvolette. Chissà che entusiasmo per questo governo. 🙂
Lisa
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Nessuno dice che dalle 32 ore di insegnamento con i tre maestri, si scende alle 24 ore con il maestro unico.
In questo modo si perdono ben 8 ore settimanali.
Dal punto di vista qualitativo è evidente a chiunque che 8 ore in meno incidono negativamente nella formazione dell’alunno.
Per non parlare poi del fatto che l’ingresso dell’inglese, dell’informatica e della matematica (vi ricordate le famose tre i di morattiana memoria?), per non parlare della musica o altro diventa oggettivamente difficile ed im proponibile per il maestro tuttologo alla libro Cuore.
forse il modello di scuola a cui si ispira la ministra è quella umbertina di deamicisiana memoria, ma tant’è.
Aggiungo solo una cosa, di recente un professore di matematica di mia conoscenza mi ha fatto notare come i programmi delle elementari sono parecchio cambiati rispetto ai vrenti anni fa.
In quarta elementari i ragazzi riescono a risolvere tranquillamente i minimo comune multiplo, affrontano programmi che di solito si facevano in prima media.
A proposito, e le scuole medie? Quello si che è un problema serio, da lì nascono tantissimi problemi della scuola italiana.
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Certi fenomeni, un po’ enfatizzati, ma non da sottovalutare, non avvengono nelle scuole elementari.
Il problema comincia a manifestarsi dalle medie e arriva alle superiori.
Lì bisognerebbe fare una seria riflessione sulla metodologia, sulla didattica, sui mezzi da dare per affrontare situazioni difficili,.
Purtroppo temo che la logica dei tagli indiscriminati darà definitivamente il colpo di grazia sia alle medie che alle superiori.
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P.S. Ci sono i soliti personaggi che scocciano me, Malvino, Adinolfi e altri blogger che scrivono questa excusatio non petita:”Dal blog di Galatea (è casuale, noi non ce l’abbiamo con Galatea) riportiamo il seguente commento sul maestro unico.”
Un classico lapsus freudiano, senza volerlo rivelano la loro vera natura: parlare male di chi è antipatico a loro.
Che stile, che classe.
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“Nessuno dice che dalle 32 ore di insegnamento con i tre maestri, si scende alle 24 ore con il maestro unico.
In questo modo si perdono ben 8 ore settimanali.”
Ma non vi siete accorti che c’è una marea di gente che crede davvero che si paghino tre insegnanti per lavorare in esclusiva su una classe sola, e che siano SEMPRE in compresenza o quasi? E fra l’altro, ci sono state dichiarazioni esplicite del ministro che lo lasciavano intendere di proposito!
In tal modo, per forza che poi scatta l’insofferenza su “tutte queste maestre pagate inutilmente per stare lì in tre quando invece ne basterebbe una”!
Il bello è che fra il popolo che plaude alla commovente rimpatriata della Maestra Unica Come Una Volta, c’è un notevole numero di Mamme Italiane Medie, che contemporaneamente si lamentano che la scuola copre troppe poche ore, e che non sanno dove piazzare i figli mentre loro sono al lavoro…
Lisa
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Riassumendo, quindi, c’è un numerosissimo zoccolo duro di opinione pubblica che:
– ritiene che sia giusto fare tagli spietati, perché gli insegnanti sono troppi, le materie sono troppe, e le ore di lezione sono troppe… e CONTEMPORANEAMENTE, pensa che la scuola dovrebbe stare aperta 20 ore al giorno 365 giorni all’anno per venire incontro alle esigenze delle famiglie;
– crede che tutti gli insegnanti siano costantemente presenti in classe tutti i giorni per l’orario completo di mattina e pomeriggio, e CONTEMPORANEAMENTE pensa che gli insegnanti lavorino solo tre o quattro ore al giorno e abbiano tutti i pomeriggi liberi;
– crede che alle elementari non si insegni più niente e i ragazzini non vengano più fatti studiare come una volta… e CONTEMPORANEAMENTE sostiene che vengano riempiti di compiti gravosissimi, talmente tanti e talmente più difficili di quelli del passato che nessuno è in grado di farli da solo, e che ci vuole obbligatoriamente un adulto che glieli faccia fare mettendosi alla scrivania con loro e seguendoli passo passo.
Creativo, no?
ciao
Lisa
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va bene, quando iniziamo?!? 😀
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