Pari opportunità inquietanti

Luciana Littizzetto: “Quando ci saranno donne incapaci nei posti importanti avremo raggiunto la parità.”

Da questo punto di vista, allora, Meloni, Gelmini e Carfagna sono un segnale positivo.

19 Comments

  1. Direi che quei nomi, più che darci un segnale, ci indicano che – secondo il parametro Littizzetto – la parità è da tempo cosa fatta.

    Anche perché io di nomi da proporre ne avrei diversi altri: Brambilla, Melandri, Prestigiacomo, Marcegaglia, Santanché e – ahinoi – altri ancora, tra cui anche quello – che mi concederete di tacere – di una deputata PDL di cui sono amico e della cui vacuità intellettuale ho limpida e cordiale contezza.

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  2. Direi che quei nomi, più che darci “un segnale positivo”, ci indicano chiaramente che – secondo il parametro Littizzetto – la parità è cosa fatta da un bel pezzo.

    Anche perché io di nomi da proporre ne avrei diversi altri: Brambilla, Melandri, Prestigiacomo, Roccella, Marcegaglia e altri ancora, tra cui quello – che mi concederete di tacere – di una deputata PDL amica mia (che tuttavia non frequento da anni), della cui vacuità intellettuale ho personale, cordiale e piena contezza.

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  3. Glielo concediamo, sig. Topo, tranquillo. La invitiamo tuttavia ad verificare che la mancata frequentazione non ingeneri in quella deputata una frustrazione che poi sfogherebbe contro tutti noi sudditi. Veda, in questo caso, di tornare a “frequentarLa”, nel senso da Lei preferito, una volta ogni tanto per il bene di tutti.

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  4. Donna Galatea non me ne voglia, ma gli è purtroppo che certa gente, quando si parla di donne, intende solo una certa, ristretta categoria di donne, l’unica che sia mai stata concessa alla loro intima frequentazione, mossi dall’unica animalesca ragione che il destino concesse loro di praticare l’universo femminile. Per forza di cose, insomma.

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  5. Ma una parolina sul nostro tanto acclamato presidente della repubblica itagliana che anche questa volta ha firmato senza battere ciglio un dl vergognoso la vogliamo dire?

    Mi fa piacere (lo dico senza ironia) che qualcuno pensi ci sia del “buono” negli elettori di questo governo di marionette. L’ottimismo è il sale della vita (cit.) e in questo paese ce ne vuole tanto ma tanto per poter andare avanti sopportando le giornaliere schifezze che vi propinano.

    Per quanto mi riguarda, l’ottimismo in questo senso l’ho perso da tempo, non ho nessuna stima per chi vota questi ladri farabutti e ribadisco che vivete in un paese di merda dal quale sono strafelice di essere emigrato definitivamente.

    Bella giornata oggi, vado a farmi un giro và

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  6. @guido dalla germania
    Legge n.400 del 23 agosto 1988 – “Disciplina dell’attivita’ di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri.”, art. 15 (Decreti-legge).

    1. I provvedimenti provvisori con forza di legge ordinaria adottati ai sensi dell’articolo 77 della Costituzione sono presentati per l’emanazione al Presidente della Repubblica con la denominazione di “decreto-legge” e con l’indicazione, nel preambolo, delle circostanze straordinarie di necessita’ e di urgenza che ne giustificano l’adozione, nonche’ dell’avvenuta deliberazione del Consiglio dei ministri.

    2. Il Governo non puo’, mediante decreto-legge:

    b) provvedere nelle materie indicate nell’articolo 72, quarto comma, della Costituzione;

    Articolo 72 , quarto comma, della Costituzione:

    La procedura normale di esame e di approvazione diretta da parte della Camera è sempre adottata per i disegni di legge in materia costituzionale ed elettorale e per quelli di delegazione legislativa, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali, di approvazione di bilanci e consuntivi.

    Bravo Giorgio, davvero un gran garante della Costituzione: il peggiore dei presidenti possibili nell’intera storia della Repubblica Italiana.

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  7. più correttamente, infatti: “Quando ci saranno donne incapaci E RIBUTTANTI (al livello di un qualsiasi Schifani/Gasparri/Brunetta) nei posti importanti”

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  8. Sig. guidoalemanno, la vedo piuttosto livido. Che cosa si aspettava dal coniglio bianco in campo bianco, voluto dal csx? Si potrebbe sempre definirlo traditore.
    A guardare le cose con animo limpido e non turbatp, si potrebbe pensare che il cdx lascerà per strada una bel po’ di voti, vista la figura di merda che ha fatto, i pidiellini soprattutto ma anche i leghisti. Nel caso però che gli italiani dovessero confermare qualcosa di simile a quello che accade nei paesi bassi così vicini ai lidi ove Lei alberga, cosa che non ritengo probabile, si dovrebbe però concluderne che il csx in questi anni ha fatto talmente schifo che gli italiani non credono esista altra via d’uscita.
    Naturalmente a Lei, egregio, resta il razzismo, e quello della peggiore specie: razzismo antropologico, nientemeno.

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  9. Quando una minoranza è soggetta alla legge e una maggioranza fa quel cazzo che vuole perché maggioranza e decide di sottrarsi alle stesse leggi che vessano la minoranza, beh, questa situazione in tutti i libri di storia viene definita allo stesso modo: feudalesimo fino al 1500, signoria dopo, monarchia assoluta fino all’800, dittatura nel XX secolo.

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  10. Caro amico, lei civilmente scrive e io civilmente continuo a risponderle.

    Qualche settimana fa raccontavo su un altro blog del disagio che sento quando, partecipando a ritrovi con amiche ed amici tedeschi vengo presentato a persone che non conoscevo. Accennavo anche ai risolini di cui sono oggetto, che mettono in imbarazzo non solo me, ma anche coloro che mi conoscono. Non mi dilungo nel ricordo. Questa premessa mi serve per confutare l’opinione che gli elettori non siano della stessa pasta degli eletti. Balle spaziali. Persino Mel Brooks ne riderebbe. Ho appena controllato i messaggi che in vario modo mi sono arrivati. Risultato. Tutti quelli che mi sono arrivati dagli amici di oltre-Tarvisio sono un misto di preoccupazione, derisione (non per me, ma per l’itaglia) e compatimento/ condoglianze. Sì: proprio condoglianze. Per la “morte della democrazia”. In molti mi hanno scritto nel loro itagliano, a volte stentato, spesso comprensibile. L’unico itagliano che mi ha scritto, mi ha mandato il seguente messaggio: “Visto? silvio (la lettera minuscola è da me puramente voluta) è più furbo (attenzione: furbo, non intelligente) di tutti voi e della vostra burocrazia inutile (il rispetto delle regole democratiche è considerata “inutile burocrazia”). ve l’ha messo nel … anche questa volta”. Il bello è che chi mi scrive NON è un commerciante che evade il fisco o un imprenditore. E’ un operaio. Magari di quelli che, finito il turno in fabbrica, si rinchiude nel suo garage trasformato in officina e si diletta nel suo secondo lavoro, ovviamente a nero. Livello culturale tendente a zero, figlia dodicenne che aspira a divenire velina, figlio maggiore di quattordici anni che già si dedica più al lavoro a nero che al finire decentemente la scuola dell’obbligo. Frasi preferite: “Basta lavurà” (pronunciata con la “u” lombarda). La madre è una delle più accanite anti-immigrati della zona. La domenica, però, tutti alla messa. Il sacerdote, che è di idee opposte per lo meno sugli immigrati, è un prete bolscevico. Non aggiungo altro, per adesso. Mi piacerebbe solo che chi mi disse che i miei amici di oltre-Tarvisio gli stavano antipatici (senza conoscerli, ovvio) riflettesse su tutto ciò. Ammesso vi riesca e non sia della stessa risma di questa gente.

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  11. Credo di aver capito, e non vedo punti di radicale dissenso. Probabilmente si determina sulle cause del fenomeno. Devo però ricordarLe che il “raglia raglia, giovane Itaglia” era, e resta, di Jacovitti.
    A me non sono antipatici i tedeschi. Nessuno mi è antipatico in quanto appartenente all’una o all’altra fazione, o lingua, o religione, o etnia.
    Per quel poco, ma forse non pochissimo, che so dei tedeschi per esperienza diretta, ribadisco che sono stanchi, sia dei democristiani sia dei socialisti. Per quanto ci riguarda, Lei conferma una convinzione sacrosanta: chiunque, in Italia, se può evade. Gli insegnanti con le lezioni private, ad esempio.
    A questo punto non restano che due strade: ricorrere alla storia, o rifugiarsi nei fattori genetici. Io propendo per la storia.

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  12. @guido dalla germania, scusi se mi intrometto, so quant’è difficile essere italiano all’estero, particolarmente nel nord europa, difficile descriverlo a chi non l’ha provato, e la capisco; non capisco invece quel tono da intellettuale snob con cui descrive la famiglia di certi operai, lavoratori instancabili, forse troppo. Io non saprei difenderli, quelli che ha descritto lei, ma posso capirli, anche quando cercano di migliorare la loro situazione con i solo mezzi che hanno a disposizione; diverso e più grave, io credo, è il caso di chi la cultura ce l’ha e se ne serve per abbindolare il prossimo…

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  13. Spiace un po’ notare l’assenza, tra le citate, della novella sottosegretario al programma di Governo, Daniela.
    Per par condicio ora però si dovrebbe imbarcare pure Flavio, con l’Elisabetta portaborse o consulente all’immagine, come minimo.
    Presso l’ufficio per lo sport, ad esempio, sarebbe oltremodo indicato, imho.

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