Accadde oggi: 12 luglio 1213, Federico II di Svevia emette la Bolla di Eger, con cui separa il regno di Sicilia dall’impero.
Federico II e la Bolla di Eger
Siamo abituati a considerare Federico II l’imperatore medievale che riuscì a riunire sotto il suo dominio i vasti territori dell’impero e dell’Italia del sud. Ma a livello amministrativo la cosa era molto più complicata e un passo fondamentale fu la Bolla di Eger. Ma che cos’è la Bolla di Eger e come nasce?
Costanza d’Altavilla, Federico II di Svevia e le promesse della Bolla di Eger
All’epoca non solo l’Italia era divisa, ma anche in Germania feudatari e principi passavano il tempo a cercare di farsi reciprocamente le scarpe.
Federico, prima ancora che imperatore, fu sempre un raffinato equilibrista. Qualità che aveva ereditato dalla madre, la sagace Costanza d’Altavilla, ultima erede dei re Normanni di Sicilia.
Il problema di tutta la vita di Federico fu il rapporto con il papato. Di cui gli Altavilla erano feudatari, in quanto era stato il Papa a dare loro i territori del sud Italia a patto che loro ne scacciassero gli Arabi che li avevano conquistati. Ma pure in Germania la famiglia degli Hohenstaufen non era combinata meglio.
Filippo di Svevia e i problemi di successione come imperatore in Germania
Quando nasce Federico è re di Sicilia, e quando muore il padre Enrico, la madre Costanza promette che il figlio rinuncerà alle pretese sul trono imperiale, destinato invece a Filippo di Svevia, zio paterno di Federico. Filippo però è troppo ghibellino per i gusti del papato, non riesce a tenere l’ordine e si fa fregare da Ottone di Sassonia, capo del partito guelfo, che gli scatena contro una guerra civile con l’appoggio del papa e degli inglesi.
L’omicidio di Filippo di Svevia e Ottone di Sassonia
Nel 1208 Filippo riesce a farsi riconoscere imperatore, dopo anni di feroci battaglie. Tutto a posto? Manco per i tacchi. Il 21 giugno Otto von Wittelsbach lo pugnala a tradimento a Bamberga. Otto ha motivazioni personali oscure ma buona mira. Filippo di Svevia crepa.
Ottone di Sassonia incoronato e poi scomunicato dal papa
Si riapre quindi la grana della successione. Ottone IV riesce a farsi incoronare dal papa, ma poi tradisce le aspettative di Innocenzo e si mette in testa di fare l’imperatore in Italia sul serio. Mazzola gli eserciti papali a Pisa e confisca a Federico i feudi di Calabria e Puglia, per riunirli ai territori dell’impero. A quel punto il papa Innocenzo III capisce che si troverebbe accerchiato, e decide di appoggiare Federico, che almeno gli è cresciuto in casa ed è un suo pupillo.
I patti di Federico II e il Papa: la Bolla di Eger
Così scomunica Ottone IV che aveva appena incoronato e dichiara imperatore legittimo Federico, che ha appena avuto un figlio dalla prima moglie Costanza d’Aragona. Nei patti, Federico dovrebbe diventare imperatore di Germania e Il piccolo Enrico re di Sicilia, tenendo separati i due regni.
La Bolla di Eger e le promesse da marinaio di Federico II
Nel 1212, dopo quattro anni di spedizione in Germania, Federico sbaraglia definitivamente il rivale e si fa incoronare imperatore. E qui emana la Bolla di Eger. La Bolla di Eger era un editto imperiale con un sigillo dorato (per questo è anche detta Bolla d’oro) e prende nome da Eger, la città dove venne emessa. Con la Bolla di Eger Federico promette di tenere separate le corone di Sicilia e di Germania, e anche di indire una crociata in Terrasanta, per far contento il Papa.
È una promessa. Non la manterrà in pratica mai. Le promesse da imperatore, si sa, sono valide quante quelle da marinaio.
altro bel spaccato di storia dove mostra che il potere è una colla incredibile
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