Accadde oggi: moriva decapitato nel 472 Antemio, imperatore d’Occidente. L’uomo che sfiorò il trono per tutta la vita e perse la testa per averlo.
Antemio, un greco sul trono d’Occidente
Antemio Procopio: si può fare l’imperatore con un nome così? sì, anche se per poco. Antemio era nato a Costantinopoli e forse discendeva da Costantino. Era quindi di origine nobilissima e per giunta era anche un passabile comandante militare. Ma la sfiga in politica lo perseguitava.
Antemio, l’uomo che rischiò due volte di diventare imperatore
Antemio era il genero dell’imperatore Marciano, che lo aveva nominato patrizio e console assieme a Valentiniano III, il che equivaleva quasi ad una investitura.
Ma quando schiatta Avito, e Antemio pensa di essere nominato imperatore, il suocero Marciano ha la pessima idea di crepare improvvisamente.
In Occidente Ricimero non volendosi prendere come capo un greco che non conosce piazza sul trono Maggioriano, che almeno è suo collega e pensa di poter manovrare meglio. In Oriente un altro barbaro, Ardaburio, con un veloce colpo di mano fa nominare imperatore Leone I di Tracia. Antemio, che avrebbe potuto diventare imperatore sia in Oriente che in Occidente resta con un pugno di mosche in mano.
Il povero Antemio abbozza, anche perché non gli resta molto altro da fare. Va in Occidente con molte truppe, perché intanto l’impero è al collasso, ci sono i vandali di Genserico che spadroneggiano sui mari e in Spagna i Visigoti.
Ricimero, Maggioriano e i problemi di Vandali e Visigoti
Antemio serve sia sotto Maggioriano, che almeno è un militare con i cosiddetti, sia sotto Libio Severo, che invece ha la stessa forza di carattere di un segnaposto. Quando però anche Libio Severo viene fatto fuori, sente che è venuto il suo turno. Leone I lo reinvia in Occidente con truppe fresche, ma Antemio ha sempre Ricimero fra le coste, e per di più Genserico volere far proclamare imperatore Anicio Olibrio. Anche Anicio Olibrio ha il carattere di un segnaposto, ma Genserico lo appoggia perché è il cognato di suo figlio Unerico, dato che entrambi hanno sposato delle figlie di Valentiniano III.
Genserico e Anicio Olibrio. Alla fine Antemio frega tutti.
In pratica il trono d’Occidente è nelle mani di due barbari che si guardano in cagnesco. Antemio, che scemo non è nemmeno in politica, gioca d’astuzia e propone un accordo a Ricimero, dandogli in moglie la figlia Alipia. Il neo genero lo appoggia nella scalata al trono, Olibrio torna a Costantinopoli a fare il soprammobile e Genserico se la prende in saccoccia.
Non per molto, però. Dopo poco Leone I organizza una fallimentare operazione contro i vandali, in cui perde quasi tutta la flotta.
Antemio e lo scontro con Ricimero.
Antemio viene lasciato solo e si ritrova anche con i Visigoti che si prendono la Spagna e parte della Gallia. Lui è ridotto a governare la sola Italia, m Ricimero in pratica gli soffia anche gran parte del potere lì. Nel 470 mette a morte un uomo di Ricimero, Romano, che voleva fargli le scarpe e prendersi il trono. Ricimero ha in mano tutto il nord Italia e assedia l’ex suocero Antemio a Roma, dove il poveraccio deve infilarsi come supplice in alcune basiliche, manco tanto benvoluto dal papa che lo sospettava pagano.
Anicio Olibrio torna in campo
A questo punto il soprammobile Anicio Olibrio torna in campo, inviato da Leone I per mettere pace fra Ricimero e Antemio. Almeno ufficialmente. Ufficiosamente, infatti, Leone chiede a Antemio di far fuori Olibrio, che è un soprammobile, ma è pur sempre un Anicio, e a Costantinopoli Leone teme sempre che qualcuno lo voglia mettere sul trono.
Ricimero capisce il gioco e propone un accordo ad Olibrio: lo farà diventare imperatore purché Antemio venga eliminato. Olibrio è un soprammobile ambizioso, e accetta. Ricimero quindi parte all’assalto al Palatino a Roma, dove Antemio si è asserragliato. Dalla sua ha quattro senatori rincitrulliti da anni di congiure a corte, mentre Ricimero ha truppe di barbari capeggiate da un ragazzotto di cui sentiremo parlare, Odoacre.
La morte di Antemio
È un massacro. Antemio riesce a fuggire e scappa verso Santa Maria di Trastevere, ma viene acciuffato sul sagrato e decapitato lì per lì.
È l’11 luglio del 472. Olibrio è imperatore, ma durerà anche lui un soffio. Odoacre, nell’ombra, studia tutti questi senatori intronati e ride sotto i baffi.
Gli ultimi sussulti di un impero finito… ^_^ Bell’articolo.
"Mi piace""Mi piace"
Articolo davvero interessante! 😉
"Mi piace""Mi piace"
Grazie.
"Mi piace""Mi piace"