Accadde oggi: 29 luglio 238 viene proclamato imperatore Gordiano III, un dodicenne sul trono dei Cesari.
Gordiano I e Gordiano II, gli imperatori per un giorno
Gordiano III è uno di quegli imperatori romani che davvero non si capisce bene come siano arrivati al trono, come abbiano fatto a rimanerci e neppure perché alla fine siano stati ammazzati. Arriva sul trono a dodici anni. È il nipote di due imperatori per un giorno (in realtà per venti giorni, tanto dura il loro regno) Gordiano I, che era il nonno, e Gordiano II, che era lo zio. Detto così, più che un imperatore sembra una puntata di una saga cinematografica.
Gordiano I e Massimino il Trace
I due Gordiani precedenti erano diventati imperatori loro malgrado. Gordiano I era un senatore ricco e molto chic, che per tutta la vita era riuscito a schivare congiure e conseguenti purghe a corte. Era così sopravvissuto a tutta l’età dei Severi, facendo carriera nell’esercito. La moglie, che forse era la figlia del filosofo Erode Attico, si era contraddistinta come poetessa scrivendo un lungo poema in elogio degli imperatori. Che si sospetta fosse terribilmente brutto, ma contribuì ad evitare che la famiglia venisse sterminata.
Arrivato agli ottant’anni Gordiano I pensava quindi di aver schivato tutti i pericoli, e si godeva una meritata quasi-pensione in Africa, come governatore. Ma siccome nell’impero romano non ci si può mai distrarre, ecco che un ufficiale agli ordini dei Severi si ribella e prende il potere. Si tratta di Massimino il Trace.
Massimino è di origine barbara, e pazienza, non è che i romani si scandalizzino per questo. Ma soprattutto è odiatissimo da quasi tutti, soprattutto a Roma. Le legioni africane a questo punto si ribellano e zàcchete, Gordiano si ritrova nell’occhio del ciclone. Suo malgrado lo nominano imperatore e lui accetta (era sconsigliabile dire di no a delle legioni incazzate, il rischio era che ti ammazzassero seduta stante) purchè venga nominato assieme a lui anche il figlio Gordiano II. Il nipote, figlio della figlia Antonia Gordiana, ha quasi undici anni e viene proclamato Cesare, anche se ha appena smesso, in pratica, di giocare con le biglie.

La morte di Gordiano I e Gordiano II
Gordiano I è vecchio ma conosce bene i meccanismi del potere di Roma, quindi per prima cosa manda dei suoi inviati ad allisciare il Senato, che lo conferma imperatore legittimo, e soprattutto ad ammazzare il prefetto del pretorio che è fedele a Massimino. Purtroppo non aveva tenuto conto che il pericolo era molto più vicino a lui di quanto immaginasse. Il governatore della Numidia, Capeliano, era infatti fedele a Massimino, e appena può attacca Cartagine, dove Gordiano I e II sono in attesa di notizie da Roma. La battaglia è durissima e finisce male assai. Gordiano II muore sul campo e Gordiano I, che per l’età avanzata lo aspettava a casa, saputa la notizia si impicca con la cintura alla prima trave disponibile.
Gordiano III sul trono
Game over per la dinastia? Tutti lo pensano, ma l’impero romano è un serial imprevedibile. A Roma i Senatori Massimino non lo vogliono manco dipinto. Quindi formano una commissione che regga lo Stato e nominano imperatori due tizi, Pupieno e Balbino, forse senatori. I due non riescono neppure a tenere sotto controllo la plebe di Roma, che rumoreggia e vuole che venga nominato imperatore un discendente di Gordiano. Non c’è nessun altro, ormai, che il nipotino dodicenne, Gordiano III. E così Gordiano III sale al trono.
La morte di Massimino il Trace, Pupieno e Balbino imperatori
Intanto Massimino però è sempre lì, nel Nordest d’Italia, con le sue legioni, che rivendica il potere. Pupieno parte con l’esercito e va ad Aquileia. Qui le legioni si sono ampiamente rotte le scatole della situazione, e decidono di darci un taglio. Nello specifico alla gola di Massimino. Pupieno può presentarsi come vincitore di un rivale che in realtà non ha combattuto.
Ma la situazione a Roma resta un casino. Pupieno e Balbino si guardano in cagnesco e sospettano l’uno dell’altro. Il povero Gordiano III, in mezzo, non può che guardarli cercando di restare vivo. Può contare però sul fatto che a Roma una fetta consistente della popolazione lo sostiene, in virtù dell’amore che provavano per il nonno, ricordato da tutti come una brava persona. Pupieno e Balbino sembrano invece usciti da una puntata di Fantozzi. Girano per il palazzo ognuno con una pletora di guardie germaniche al seguito, temendo agguati. I Pretoriani, guardie ufficiali dell’imperatore, hanno paura che i due sciolgano la loro milizia per tenersi i militari barbari accanto, e quindi hanno paura di perdere il posto di lavoro, che e uno dei meglio pagati dell’impero. Quindi decidono di risolvere la situazione ammazzando entrambi. E voilà, Gordiano III diventa imperatore unico sul trono.
Gordiano III sul trono da solo
Ora capirete anche voi che questo povero figliolo di Gordiano III in meno di quindici anni ne ha viste di ogni. pare però che tutto sommato avesse un buon carattere e fosse ben voluto. Divenuto un bel ragazzo, si sposa la figlia del suo prefetto del pretorio Temesiteo, e lascia al suocero gran parte della gestione spicciola dell’impero. A parte un tentativo di rivolta in Africa subito stroncata, Roma tira il fiato, i senatori sono contenti e Gordiano e la moglie vivono senza pensieri.
Ma. Nell’impero romano c’è sempre un ma. Ai confini orientali i Sasanidi, dominatori della Persia, cominciano a rompere l’anima.

Gordiano III e il tradimento di Filippo l’Arabo
Gordiano che è giovane, ottimista e discende pur sempre da una famiglia di militari, parte baldanzoso con le legioni e il suocero. E per i primi mesi se la cava alla grande. Poi però il suocero muore di malattia, i Persiani si riorganizzano, e soprattutto Gordiano si trova a dover fronteggiare l’opposizione interna di uno dei suoi generali, Filippo, detto l’Arabo. Filippo è il fratello di Prisco, che è il nuovo prefetto del Pretorio. I due tramano contro Gordiano, diffondendo la voce che si tratta di un ragazzino sconsiderato e incapace. Per rendere la situazione ancora più insostenibile, pare che abbiano di proposito lasciato le truppe di Gordiano senza rifornimenti. Il malumore serpeggia al fronte, e alla prima battaglia persa l’esercito si ribella.
Non è chiaro come Gordiano sia finito. Una versione lo dice caduto in battaglia. Che è il modo migliore per far scomparire un imperatore scomodo. L’altra, forse più attendibile, dice che il povero ragazzo fu costretto a dimettersi nonostante abbia chiesto a Filippo di poter almeno continuare a fare il generale. Ma Filippo, timoroso del fatto che a Roma Gordiano era comunque ben venuto, si dice che lo abbia fatto uccidere senza pietà.
Durerà poco anche Filippo. Ma questa, come sempre, è un’altra storia.
prosegue la saga degli imperatori romani che guarda caso assomiglia molto alle saghe dei nostri politici. Ehm! Il DNA non mente
"Mi piace""Mi piace"
Secondo me non è il DNA, è la politica.
"Mi piace"Piace a 1 persona
credo che tu abbia ragione 😀
"Mi piace""Mi piace"